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Marko: "Max poteva vincere anche senza il contatto Vettel-Hamilton"

Secondo il consigliere della Red Bull ha aggiunto: "Max non ha mostrato il vero potenziale della sua RB13. Avevamo un passo per andare in testa comunque".

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

Sutton Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 leads at the start of the race and collides with Sebastian Vett
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 leads at the start of the race and collides with Sebastian Vett
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 leads at the start of the race and collides with Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Nella prima metà del Mondiale 2017, Max Verstappen era stato spesso falcidiato da problemi di affidabilità sulla sua Red Bull RB13, che non gli hanno consentito di ottenere i medesimi risultati del compagno di squadra Daniel Ricciardo.

Da qualche settimana a questa parte, invece, la stagione dell'olandese ha decisamente cambiato volto. La settimana scorsa Max ha centrato il suo secondo successo stagionale vincendo il Gran Premio del Messico con oltre 20" di vantaggio nei confronti del secondo classificato Valtteri Bottas.

Verstappen è rimasto senza rivali quando Vettel e Hamilton sono entrati in contatto poche centinaia di metri dopo il via del GP, rovinando le rispettive gare finendo in fondo allo schieramento.

Helmut Marko, consigliere del team diretto da Christian Horner, ha affermato che Verstappen avrebbe potuto vincere comunque la gara anche senza trovarsi in testa dopo appena 3 curve.

"Chiaramente è stato molto d'aiuto essere in testa da subito. Ma sono convinto che avevamo la velocità e il potenziale per superare chiunque si trovasse davanti a noi", ha dichiarato Marko a Motorsport.com.

Marko ha poi spostato l'attenzione sulle indicazioni date dal team all'olandese nel corso della gara. I team radio erano un chiaro segnale a Max: doveva rallentare il ritmo. Soprattutto dopo la clamorosa debacle dei motori Renault nell'arco del fine settimana messicano.

"A un certo punto abbiamo detto a Max di andare più piano, non più forte che poteva. Eravamo davvero molto, molto preoccupato. Quattro vetture motorizzate Renault hanno avuto lo stesso problema che ha avuto una nostra monoposto nel corso del fine settimana, dunque avevamo una gran paura fino a che non ha tagliato il traguardo".

"Non avete visto il vero potenziale della monoposto di Max. Appena dopo il pit stop aveva 20" di vantaggio sul primo degli inseguitori e questo era quello che cercavamo. Questo mostra che la nostra aerodinamica fonziona bene e di sicuro anche il telaio ora è migliore":

"In gara la differenza di potenza dei motori non è più così importante, non fa più una grossa differenza. E ora Max va sempre meglio. Penso che anche Daniel sarebbe riuscito ad andare sul podio, se non avesse avuto il problema al motore".

Marko però ha anche affermato di essere a conoscenza della particolarità del tracciato di Città del Messico. Già in Brasile la situazione potrebbe essere differente: "Non dobbiamo dimenticare che correvamo in altitudine, dunque l'aerodinamica giocava un ruolo ancor più fondamentale. Dall'altra parte, i motori non hanno inciso così tanto. Sfortunatamente non avremo la medesima situazione nelle prossime gare".

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