Marko mette le mani avanti: "Red Bull potrebbe usare il quarto motore... Se avrà più cavalli"
Il consigliere della Red Bull sta difendendo a spada tratta l'operato della Honda, puntando il dito addirittura contro il telaio delle RB15.
Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images
Il Formula 1 le cose mutano velocemente, tanto da capovolgere scenari diventati quasi fondamenta di alcuni team. Le critiche al motore Renault e di difesa a spada tratta dell'operato della Red Bull sono state il leitmotiv di Helmut Marko delle ultime stagioni. Dopo il primo Gran Premio del Mondiale 2019 di Formula 1, si è ribaltato tutto. Completamente.
Il consigliere del team Red Bull Racing è divenuto a oggi il miglior difensore e - allo stesso tempo - il miglior sponsor della Honda, divenuta da quest'anno il nuovo fornitore delle power unit del team Milton Keynes dopo aver sostituito la tanto vituperata Renault. Tanto da difendere a spada tratta l'operato degli ingegneri giapponesi e, addirittura, puntare il dito contro il telaio della RB15, ovvero uno dei pezzi forti della casa che il team ha sempre esibito con fierezza.
"Dal punto di vista del motore, a Melbourne abbiamo avuto un fine settimana ideale. E' andato bene dal primo giorno sino alla fine, anche in termini di guidabilità", ha dichiarato Marko a Motorsport.com.
"Per quanto riguarda il telaio, invece, abbiamo ancora problemi. Sicuramente l'incidente fatto nei test di Barcellona da Gasly ha giocato un ruolo importante, perché non siamo riusciti a valutare l'intero pacchetto nuovo. Non avevamo ricambi per alcune componenti, per questo siamo stati penalizzati".
"Questo ci ha irritati e ci ha fatto sudare per capire bene quale fosse la strada più giusta per l'assetto della RB15 che, a tratti, nelle libere di Melbourne è sembrata quasi una vettura da Rallycross".
"Siamo ancora lontani dall'ottimizzare la vettura, ma anche da quello che può offrire il nostro telaio. Siamo però fiduciosi, perché non c'è nulla che non possa essere riparato".
Che Marko sia diventato difensore d'ufficio della Honda lo si può capire ancora meglio dalle seguenti affermazioni. Il consigliere della Red Bull parla di un grande lavoro svolto in Giappone per migliorare le power unit, affermando che se Honda fosse in grado di produrre un motore più potente nel corso della stagione il team non esiterebbe a utilizzarlo, anche se questo significasse prendere penalità causa l'uso di un quarto motore.
"Per quanto riguarda Honda, stanno sviluppando davvero tanto. Se dopo i tre motori usati avessimo la possibilità di provare un motore con più cavalli ma affidabile, allora monteremmo senza problemi il quarto motore. Se riuscissimo ad avere un quarto motore con 10/15 kW in più, accetteremmo la penalità".
Difesa di Honda, ma anche mettere le mani avanti. Non è utopia pensare che la Red Bull possa andare oltre i 3 motori concessi dal regolamento per questa stagione (ognuno dovrà durare ben 7 gran premi), per cui Marko apre già uno scenario che vede il team anglo-austriaco penalizzato nella seconda parte del Mondiale onde evitare figuracce dopo questo inizio idilliaco con Honda e per evitare che si possa ripresentare la situazione avuta negli ultimi anni con Renault...
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