Marko: "Le regole sui track limits devono cambiare"
Il consigliere della Red Bull ha criticato duramente la decisione dei commissari di togliere il giro più veloce a Verstappen a fine gara, ma il problema sono le regole o il mancato rispetto?

Anche ieri, al termine del Gran Premio del Portogallo, a tenere banco non è stato ciò che è accaduto nel corso dei 66 giri di gara, quanto la decisione della direzione corsa di togliere il giro più veloce a Max Verstappen per essere andato oltre i limiti del tracciato in Curva 14.
L’olandese, di comune accordo con il team, ha deciso di effettuare una seconda sosta a poche tornate dal termine per montare le Pirelli soft e portare a casa il punto supplementare messo a disposizione per l’autore del giro più veloce in gara.
Max era riuscito nell’intento, ma subito dopo aver tagliato il traguardo in seconda posizione è venuto a conoscenza della decisione dei commissari quando ha rilasciato le dichiarazioni di rito.
“Il giro più veloce mi è stato tolto? Questa è bella! E' strano, perché non stavano controllando i limiti della pista alla Curva 14. Ma non importa".
Per Verstappen, che già al sabato si era visto cancellare il tempo che gli avrebbe garantito la pole per essere andato oltre i limiti del tracciato in Curva 4, la vicenda si era conclusa in quel momento, ma di diverso avviso è stato Helmut Marko.
Il consigliere della Red Bull, intervistato da Sky Sport Germania, ci è andato giù duro dimostrando, ancora una volta, una visione “particolare” delle corse.
“Adesso abbiamo perso la vittoria, abbiamo perso la pole e ci è stato anche tolto il giro più veloce. Spero che non ci sia altro”, ha dichiarato Marko al termine della gara facendo riferimento non solo a quanto accaduto in Portogallo, ma anche all’ormai noto provvedimento adottato in Bahrain nei confronti di Max e che è costato il successo all’olandese.
“Qualcosa deve cambiare. O si traccia un limite con i cordoli o lo si fa con la ghiaia o con altro. In questo caso se vai oltre i limiti del tracciato sei immediatamente penalizzato”.
“Guardate a quanto fatto da Norris. Ha superato Perez con tutte e quattro le ruote oltre i limiti della pista ma non è stato penalizzato. Non c’è coerenza e quando ti devi destreggiare tra le regole in questo modo non si può più parlare di corse”.
Al consigliere della Red Bull, probabilmente, sfugge un particolare. Nella gara di ieri l’olandese ha violato quanto comunicato prima della partenza dalla direzione gara a team e piloti, ed è stato Michael Masi a rendere noto il tutto.
"Tra le comunicazioni date ai piloti all'inizio dell'evento, a seguito di una revisione di ciò che è accaduto al venerdì in particolare, è stato fatto notare come la Curva 14 sia stata sfruttata molto di più rispetto all'anno scorso".
"Nel 2020 non era un problema, ma lo è diventato nel 2021 e pertanto, stando a quanto visto, ho dato disposizioni chiare ai piloti di usare il cordolo bianco e rosso esattamente nello stesso modo di Curva 5".
"Tuttavia è stato anche detto ai piloti che qualora avessero guadagnato un vantaggio duraturo da un'uscita in Curva 14 sarebbe stato esaminato".
"A fine gara è stato molto chiaro come Max fosse non solo oltre i limiti della pista, ma anche il più veloce in quel mini-settore ed in conseguenza di ciò ha ottenuto il giro più veloce della gara, che gli avrebbe garantito un punto nel Mondiale".
Il problema, quindi, non è tanto cambiare le regole sui track limits, quanto conoscerle e rispettarle. Altrimenti ogni occasione sarà buona per piangersi addosso.
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