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Marko: "La RB14 è da mondiale, il motore Renault non lo so..."

Il consulente di Mateschitz alla Red Bull è convinto che la monoposto realizzata da Newey quest'anno non abbia niente da temere nei confronti della Mercedes. E prevede una Ferrari già costretta a inseguire la RB14.

Dr Helmut Marko, Red Bull Motorsport Consultant

Foto di: Sutton Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, pit stop
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Red Bull Racing RB14, dettaglio dell'ala anteriore
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, con vernice aerodinamica sulla sospensione anteriore
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14

In casa Red Bull c’è ottimismo. Le prove pre-campionato, che termineranno domani sul circuito di Montmelò, hanno confermato che la RB14 è una monoposto nata bene. Quanto? Abbastanza da convincere Helmut Marko che la vettura che affronterà il Mondiale 2018 può puntare all’assoluto e non ha nulla da invidiare al telaio Mercedes.

Poi, come da tradizione, il manager austriaco ha buttato la palla nel campo della Renault, collegando i punti interrogativi ancora in attesa di una risposta a quella che sarà la competitività della power unit francese.

“Siamo contenti, e se mi chiedete se siamo anche da Mondiale credo che sul fronte telaio non possa che dire sì. Ma la Mercedes in qualifica arriva sempre con un vantaggio di due o tre decimi di motore, quindi bisognerà verificare a Melbourne questo aspetto".

"La monoposto non mi preoccupa, rispetto a quella dello scorso anno è figlia di un progetto più sofisticato, e finora tutto ha funzionato come era nelle aspettative. Lo scorso anno abbiamo vinto una gara di ‘potenza’, senza favori altrui, ed in quel caso non c’è stato alcun problema nel battere Hamilton. Abbiamo visto che anche Mercedes ha punti deboli, in alcune condizioni tendono a surriscaldare le gomme posteriori, e noi dobbiamo lavorare per essere perfetti sotto tutti questi aspetti”.

Marko sembra volutamente scordarsi della Ferrari, nonostante il crono ottenuto oggi da Sebastian Vettel. “È difficile da valutare – ha confermato – non conosciamo ovviamente il carico di carburante che utilizzano, ma valutando un valore medio, la mia impressione è che su questa pista siamo un po' avanti rispetto a loro”.

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