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Marchionne: "Confermo: abbiamo avuto problemi al banco col motore!"

Il presidente della Ferrari spiega perché è stato avvicendato Lorenzo Sassi, in procinto di andare alla Mercedes, con Corrado Iotti: "Ci siamo resi conto che era necessario un cambiamento nella struttura per evitare che si ripetessero certi errori".

Sergio Marchionne, CEO FIAT

Sergio Marchionne, CEO FIAT

Ferrari SF70H e gli alberi di Natale
Mattia Binotto, Chief Technical Officer, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, il motore
Ferrari SF70H, nuovo airbox

Durante il pranzo di Natale della Ferrari è stato ufficializzato da Mattia Binotto che Corrado Iotti è il nuovo responsabile del progetto e dello sviluppo del motore termico della power unit 2018, confermando l’anticipazione di Motorsport.com.

Il tecnico che arriva dall’area GT è la punta dell’iceberg di un reparto, quello dei motori, che è stato rivisto poco più di un mese fa, con le stesse dinamiche che avevano trasformato l’area telaio e aerodinamica nel luglio del 2016.

Sergio Marchionne ha detto che non vuole un’organizzazione piramidale, ma una struttura orizzontale nella quale liberare le competenze e le energie che ci sono. Per colmare il gap dalla Mercedes, quindi, non c’è bisogno di andare a prendere delle professionalità dalla concorrenza.

Tocca quindi a Corrado Iotti il compito di non far rimpiangere Lorenzo Sassi, l’ingegnere toscano intorno al quale è nato un caso durante il GP d’Austria, quando si è saputo che non sarebbe più stato il chief designer del propulsore.

Non si è capito se avete perso un tecnico di valore oppure no: che ruolo aveva ed era davvero un fenomeno?
“Non so chi abbia affermato che Sassi fosse un fenomeno, perché io non mi ricordo di averlo mai detto. Era un ingegnere che lavorava per Mattia Binotto e se non l’ha detto lui è difficile che lo possa aver dichiarato qualcun altro”.

“Sassi era e continua ad esserlo, una persona di alta competenza per quanto riguarda i motori. E' cresciuto in Ferrari ed è stato qui da noi per un sacco di tempo”.

È vero che Sassi ha pagato per il motore che si rompeva al banco e non vi ha permesso di lottare contro la Mercedes nella seconda parte della stagione?
“Confermo che qui abbiamo avuto un motore che ha avuto problemi sul banco e che non siamo riusciti a chiudere nel 2017. Ma questo è un problema che non era soltanto di Sassi, ma di tutta la squadra, visto che non si può dimenticare che Binotto veniva da quel reparto”.

“Quando abbiamo analizzato il problema delle rotture, ci siamo resi conto che dovevamo fare un cambiamento nella struttura per evitare che si potesse ripetere il lancio di un progetto che andava avanti da tanto tempo senza portare i risultati attesi”.

A quanto ci risulta sarebbe in procinto di andare alla Mercedes…
“L'intenzione era quella di ricollocare Sassi nell’area GT, anche perché lui veniva da lì, ma ha deciso di proseguire la sua carriera altrove e, quindi, è andato via. Io lo avrei ripreso volentieri in FCA nel reparto high performance, per farlo lavorare sui motori Maserati e Alfa. Lo avrei impiegato volentieri".

“Ho saputo che pensava di andare in Mercedes, ma non so se sia successo o meno. Detto questo, la profondità di questa azienda ci ha permesso di analizzare il talento che avevamo al nostro interno per completare il progetto del motore 2018”.

“E, comunque, è stato un cambiamento normalissimo all’interno della squadra, come spesso succede. Abbiamo cercato di gestire la questione Sassi in una maniera tranquillissima, cercando di convincerlo a restare in Ferrari, ma poi gli è venuta l'idea di continuare in F.1. L'idea di andare in Mercedes gli è venuta per quello…”.

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