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Marchionne: "Buttiamo le regole dalla finestra e facciamo F.1 creative"

Il presidente della Ferrari sostiene che sia impossibile realizzare monoposto diverse fra loro per le attuali norme scritte: "Ci vuole libertà assoluta per chi deve progettare le macchine, mentre non sono le powewr unit il problema".

Ferrari SF70H

Foto di: Franco Nugnes

Logo della Scuderia Ferrari sulla carrozzeria della Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Targhetta
Galleria del vento della Scuderia Ferrari
Piero Lardi Ferrari, Ferrari Vice President and Sergio Marchionne, CEO FIAT

“In un mondo ideale, date le misure delle gomme e le caratteristiche del motore, tutto il resto andrebbe lasciato libero, senza vincoli di stile e sviluppo”. Il Presidente Sergio Marchionne ha idee ben lontane da quelle di Liberty Media, che tra le righe ha fatto trapelare (ben chiara) la volontà di standardizzare in futuro più componenti possibili delle attuali monoposto.

I promotori statunitensi sognano un equilibrio dei valori in campo, anche a costo di snaturare la Formula 1 intesa come palestra tecnica. La Ferrari è di parere opposto, e Marchionne non ha fatto mistero di trovare troppo vincolante già il regolamento attualmente in vigore.
“Se oggi facciamo un profilo più lungo di 1 millimetro, prendiamo delle sberle – ha dichiarato il Presidente - è impossibile progettare una macchina creativa. Fosse per me butterei queste regole dalla finestra, e darei libertà assoluta a chi deve progettare. Poi vedremmo che cosa saprebbero fare questi ragazzi: la vera sfida sarebbe questa".

"Ed invece i cambiamenti che sono stati proposti per le monoposto del futuro farebbero diventare le vetture tutte uguali, se passasse una linea del genere le macchine diventerebbero irriconoscibili l'una dall'altra, e sarebbero differenziate solo dal colore. Se sarà questa la Formula 1 del futuro, la Ferrari uscirebbe in 3 secondi".

"Detto questo, anche noi in un contesto di libertà tecnica potremmo creare oscenità, ma è comunque importante poter consentire agli ingegneri di poter creare senza vincoli, provando a realizzare qualcosa di diverso. Nel tempo abbiamo ristretto sempre di più questo aspetto, anche sul fronte aerodinamico”.

Per il Presidente Marchionne anche in tema power unit non servono interventi mirati a semplificare la tecnologia attuale.
“Oggi la fornitura di una power unit ad una squadra clienti costa circa 15 milioni – ha spiegato – e credo sia un miracolo. Ferrari, Mercedes, Renault e Honda permettono ai team che vogliono correre in Formula 1 di avere accesso a un certo tipo di tecnologia competitiva senza restrizioni. Quando sento Ross Brawn dire che vuole cambiare le power unit attuali perché troppo complicate, beh, mi chiedo: cosa vuole per 15 milioni? Non si può pensare di poter acquistare dei motori a meno di questa cifra, e non credo che ci sia alcun problema su questo fronte”.

“Non sono certo i motori a condizionare lo spettacolo che vediamo in pista – ha concluso Marchionne - Liberty ha ragione quando dice che bisogna incrementare lo show. Se pensiamo all’ultima gara del 2017, non è stato entusiasmante vedere le monoposto che giravano cinquanta volte su una pista senza molto altro...".

"Ma non sono i motori il problema, bisogna cercare soluzioni in altre aree. Dobbiamo lavorare con Liberty per trovare una o più novità mirate a rendere le gare più entusiasmanti. Le monoposto sono arrivate ad un livello tecnico tale da non permettere a due vetture distanti pochi decimi di potersi dare battaglia. Dobbiamo cercare di ricreare incertezza e sorpassi, il futuro passa da qui”.

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