Questa mattina è scomparso
Franco Gozzi, il confidente ed amico di Enzo Ferrari che è stato anche direttore sportivo della squadra del Cavallino rampante dal 1968 al 1970.
Il modenese si è spento a 81 anni: dopo essere andato in pensione si era ritirato a vita privata, scrivendo tante pagine che ci lasciano un segno tangibile ed indelebile della storia vissuta nella Casa di Maranello. L'uomo che ha vissuto alla destra del Drake, per parafrasare il titolo di un celebre libro.
A partire dagli Anni 60 Franco Gozzi è stato un personaggio poliedrico che ha ricoperto molti ruoli nell’ambito della Ferrari:
è stato il “consigliere” del Grande Vecchio, ma anche portavoce, addetto stampa, responsabile delle relazioni esterne e consulente editoriale. Aveva studiato giurisprudenza e avrebbe voluto diventare notaio se non avesse conosciuto Enzo Ferrari, meritandosi nel tempo, uno dei pochissimi, l’incondizionata fiducia del Commendatore insieme a Forghieri, Della Casa e Giberti.
Grazie alla buona conoscenza delle lingue era l’interprete nelle trattative più delicate, un abile “filtro” che ha saputo interpretare i pensieri più profondi di Enzo Ferrari. Avrebbe potuto essere un buon politico per le sue capacità diplomatiche e strategiche: è sempre stato fedelmente un passo indietro al Drake, condividendone le scelte, i pensieri e le azioni.
Fine scrittore, ghostwriter, se non ispiratore di Ferrari, Franco aveva il gusto dell’ironia con cui sapeva condire i fatti di cronaca che diventavano affreschi di un racconto che ha alimentato il mito: ci lascia un patrimonio di conoscenza sul Cavallino rampante che identifica una Ferrari che non c’è più. Aveva lasciato la fabbrica poco dopo la scomparsa del suo fondatore, considerando chiuso un ciclo che è stato riaperto solo da Luca di Montezemolo, il nuovo interprete del sogno Rosso.
Molto legato a Piero Ferrari, Franco Gozzi ha condiviso con il figlio del Commendatore le ultime fatiche editoriali. Non amava usare la macchina da scrivere: restano i suoi lunghi manoscritti con la grafia chiara, tonda, di chi rifletteva prima di vergare le parole con un piacere interiore di scegliere la parola giusta per descrivere un fatto, una situazione. Per dire, ma per non ferire. Ero ad Autosprint quando curava la rubrica "Tunnel" che chiudeva il giornale e ricordo i suoi ripensamenti prima di andare in stampa per ripulire quelle che riteneva inutili "graffiate". Non dava le notizie, le faceva capire...
Alla famiglia Gozzi le condoglianze della Direzione e Redazione di OmniCorse.it.
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