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Montezemolo: "La nuova Ferrari con idee innovative"

Il presidente celebra a Fiorano i 20 anni al Cavallino: vuole tornare a vincere dopo aver imparato a perdere

Montezemolo:
Luca di Montezemolo celebra i 20 anni di presidenza Ferrari nella consueta cena di fine anno con i giornalisti della Formula 1 e l'incontro alla pista di Fiorano è diventato l'occasione per tracciare una sorta di bilancio dell'intero periodo, più che dell'annata 2011. Precisa che non ha alcuna intenzione di entrare in politica: “Andare in politica? No, grazie io vado in Ferrari. No nella maniera più assoluta. È stata una interpretazione forzata della lettera agli associati della fondazione Italia Futura. Per fortuna questa sera parliamo di altro...”. Alla tavolata imbandita intorno alla 150° Italia c'erano anche Stefano Domenicali, responsabile della Gestione Sportivo e del vice Presidente, Piero Ferrari. E allora parliamo di F.1... Simulazione “Quest'anno la squadra ha fatto un grande progresso, perché in certe aree avevamo ancora delle mancanze. Noi non abbiamo mai avuto la cultura della simulazione, perché andavamo in pista a fare dei test, mentre molte squadre questo aspetto lo stavano giù curando. Abbiamo sicuramente pagato un prezzo alto per una galleria del vento che l'anno scorso ha avuto dei problemi. In alcune gare abbiamo pagato la scelta di gomme troppo dure, capisco la Pirelli che non ha voluto prendersi dei rischi, ma non erano adatte alla nostra monoposto. Insomma abbiamo avuto una macchina meno competitiva di altri, pur avendo un pilota straordinario come Fernando Alonso. Però, grazie al lavoro che è stato fatto da Pat Fry e dal suo gruppo abbamo migliorato tantissimo la tecnologia delle strategie”. Massa "Noi non siamo stati contenti di lui e lui non è stato contento di se stesso ma io confido che con una macchina che saprà scaldare più in fretta le gomme, riesca a tornare competitivo”. Gioco delle coppie “Vengo da una scuola che premia nell'avere due piloti che non si danno fastidio. Noi facciamo due macchine esattamente uguali. Oggi abbiamo un equilibrio e non vogliamo problemi fra i piloti. Certo ci guardiamo intorno, ma abbiamo un contratto con Alonso fino al 2016. Sarà un anno determinante per valutare il futuro di Felipe che può anche continuare. Rosberg ha fatto due belle stagioni con la Mercedes, ma tutti questi fenomeni non li vedo. Eppoi una coppia Alonso-Hamilton l'abbiamo già vista: errare è umano, perseverare è diabolico. Comunque Button ha fatto una stagione straordinaria. Ammetto che la coppia Hamilton-Button è stata superiore alla nostra. Ma oggi la priorità è un'altra: avere una macchina competitiva”. Vettel "E' una bravo pilota, un ragazzo intelligente, molto serio, e ha testa, che a volte a parità di piede, conta di più. E comunque oggi non scambierei Alonso con nessuno perché è il pilota più forte in gara, sbaglia poco, è molto intelligente e sa anche quando alzare il piede". Divorzio Alonso “Non sono preoccupato, anzi lo invidio. Non lo scriva, sto scherzando, mica voglio problemi. Fernando andrà più forte. Si respira aria nuova, c'è innovazione: è fantastico”. Nuova F.1 “Sulla nuova macchina vedo un grande impegno della squadra, c'è cura del dettaglio, ci sono soluzioni innovative: mi sembra di vedere uno spirito molto forte. La presenteremo prima dell'avvio dei test a Jerez il 7 febbraio. Quindi vuole dire che la faremo vedere il 3 o 4, per avere il tempo di fare uno shake down a Fiorano prima di spedirla in Spagna”. Regolamenti”Quest'anno sembrano più chiari e precisi. Vedremo se anche le interpretazioni saranno altrettanto chiare. Intanto a dicembre abbiamo norme definite. L'anno scorso si sono riviste tre volte le regole in un week end: non è mai successo nella storia della F.1. Mi ricordo le telefonate concitate con Domenicali da Silverstone. Se avessi avuto un atteggiamento intransigente avremmo spaccato il giocattolo e saltava il sistema: qualcuno ci avrebbe accusato di rompere perché la Ferrari non era competitiva. E a Silverstone abbiamo vinto perché siamo andati più forti di tutti”. Scarichi soffianti “Sono stati il frutto di una interprazione limite ma lecita delle regole, sulla quale la Federazione doveva chiarire, il doping puro è stato quello dei doppi diffusori del 2009. Veniamo da troppi anni di negatività sulla F.1 che ha inciso sugli sponsor e hanno spinto alcuni ad abbandonare i Gp di fronte al caos dei regolamenti. Noi, invece, abbiamo avuto un senso di responsabilità”. Motori “Eravamo contrari al passaggio dei quattro cilindri nel 2014 che è stato bocciato a favore dei V6. Se devo guardare il budget dell'anno prossimo, la voce più negativa è proprio quella del motore. Visto il momento di crisi, per il pubblico non cambiava niente se proseguivamo con gli attuali motori V10 per qualche anno. Oggi è stata fatta la prima fusione del propulsore V6 alla presenza di Piero Ferrari”. Fota “L'associazione dei team per alcuni anni ha avuto un ruolo importante, poi la Ferrari si è stufata di accettare compromessi al ribasso per mettere tutti d'accordo. Eppoi se si fa parte di un club si auspica che si rispettino le regole, altrimenti è meglio non esserci. Quella dei costi non è stata la ragione principale dell'uscita, ma una motivazione...”. Patto della Concordia “Non ne abbiamo ancora parlato del rinnovo: lo affronteremo all'inizio dell'anno perché sono così gli accordi e avevamo altre priorità. Devo riconoscere a Ecclestone che fin dai tempi di Enzo Ferrari ha sempre avuto un grande rispetto per il ruolo e l'importanza della Ferarri in F.1”. Test “Siamo riusciti ad ottenere almeno una sessione di tre giorni al Mugello in maggio. La F.1 è l'unico sport in cui non ci si allena e non si possono valutare i giovani. Perché la Ferarri deve rinunciare a Fiorano e Mugello. È come voler impedire a Real Madrid e Barcellona di non allenarsi tutti i giorni! È un assurdo: non si deve vincere solo in funzione delle ore che si passano in galleria del vento. Abbiamo 110 persone che lavorano nel wind tunne, c'è chi sviluppa le monoposto in due gallerie. E da questa ricerca, purtroppo, non torna niente per le vetture di serie. Spendiamo delle cifre allucinanti ma non possiamo fare test e non possiamo fare ricerca sul motore, sulle sospensioni, sul cambio. Anche il budget cap non mi piace”. Avversari “Mi aspetto un recupero della Mercedes che in fondo è una grande squadra che dovrà primo o poi diventare competitiva. Ross con noi ha vinto molto, ma alla Mercedes non ha ancora vinto nemmeno una gara. In F.1 ci sono le situazioni e i momenti”. Newey “Adesso sembra che senza Newey non si possa vincere: l'anno scorso abbiamo perso noi, bastava arrivare quarti ad Abu Dhabi e nel 2010 saremmo stati campioni noi. Nel 1997 l'avevo incontrato: aveva una moglie che considerava l'Italia come un paese del terzo mondo. Siccome non aveva figli, parlava di dove portare i cani. Fu un incontro non facilissimo per me. Detto questo che se Newey fosse sul mercato, perché no?”. Terza vettura “Il divario che c'è oggi fra le prime macchine e le ultime è molto ampio: io preferirei dare una terza vettura ad una squadra cinese, americana o spagnola che faccia correre un pilota giovane su una monoposto competitiva. L'attuale Patto della Concordia impone team con due vetture, ma le regole si possono modificare. Perfino la Costituzione, almeno nella seconda parte si può cambiare. Devo ammettere che credo che ci sia il tempo per arrivare ad una scelta in tal senso prima del prossimo Patto”. Gp europei ”Non credo alla riduzione delle gare europee. Sento parlare dell'Austria, ma non ci sia più la Francia e non vorrei rinunciare a Spa. La spettacolarità della F.1 non si misura solo con i sorpassi, ma anche con il tipo di circuiti. Dobbiamo stare attenti a non andare a correre solo nelle cattedrali nel deserto”. Raikkonen “Il rientro di Kimi mi fa piacere. Vive di velocità e di corse. È stato un pilota simpatico e corretto. Non ci dimentichiamo che ha vinto un mondiale quando si diceva che la Ferrari non era in grado di riuscirci. L'anno prossimo la F.1 avrà sei campioni del mondo al via: non è mai successo nella storia. È fantastico!”. Bilancio “In questi 20 anni di presidenza abbiamo vissuto momenti difficili come la cassa integrazione nel 1993, ma abbiamo colto grandi risultati sia dal punto di vista sportivo sia gestionale. Basti pensare che allora facevamo 2.300 macchine, oggi siamo a 7.300, eravamo presenti in 20 Paesi e oggi lo siamo in 58 e il fatturato è diventato dieci volte più importante. Vendiamo 200 vetture ad Hong Kong e 2000 negli Stati Uniti e la Cina è diventata il nostro secondo mercato". 458 “Abbiamo avuto un grande ritorno dalle vittorie di Bruni e Fisichella con le 458 Gtc. In certe aree abbiamo avuto un ritorno quasi pari all'eco della Formula 1 e questo credo che sia molto significativo”. Futuro “Il 2012 sarà un anno difficile per tutti, ma ci sono sfide importanti che attendono il Cavallino: al Salone di Ginevra verrà presentata l’erede della 599, ovvero una nuova 12 cilindri a due posti secchi. L’erede della Enzo invece verrà svelata entro la fine dell'anno. Il problema è che non so come chiamarla. Dopo la Enzo ci potrà essere solo la... Dio!”. Tailor made “Crediamo nelle personalizzazione delle Ferrari. C'è anche quella di Lapo con i colori mimetici. Per fortuna che c'è lui, altrimenti queste follie non ci verrebbero in mente. Mi ricordo quando lo Scià di Persia si comprava solo vetture rosa. All'inizio degli anni Novanta, il signor Marciano, un italo-americano proprietario dei jeans Guess, avrebbe voluto gli interni di jeans, ma non potevamo farglieli perché non erano mai stati testati. Ora l'offerta è molto varia...”. Kubica “Sono molti che mi chiedono come sta Kubica? Lo domando a Domenicali”. “Ora è troppo presto per dirlo - ammette il capo del Reparto Corse - aspettiamo la primavera”. “Non ci sono i test per fargli provare qualcosa...”. Parco “Siamo molto soddisfatti del parco Ferrari di Abu Dhabi. Abbiamo già avuto due paesi che ci hanno chiesto di creare un altro parco: siamo in trattative con la Corea, ma non c'è niente di deciso in questo senso”. Riflessione finale “Quest'anno abbiamo imparato a perdere, ma adesso ci siamo rotti e dobbiamo far vedere che sappiamo vincere!”.

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