Leclerc: "Ultima chiamata? Non ci arrenderemo fino a quando non sarà la matematica a dirlo"
Con i progressi visti in Canada e gli aggiornamenti che la Ferrari introdurrà in Francia, il monegasco sembra piuttosto carico e fiducioso, ma deve migliorare in qualifica. Charles ha sostenuto anche il compagno Vettel: "Capisco la sua frustrazione per il Canada".
Foto di: Erik Junius
Dodici mesi fa Charles Leclerc festeggiò nel Gran Premio di Francia il suo primo passaggio in Q3, proprio mentre stava per siglare il contratto che lo avrebbe portato al volante Ferrari nel 2019. Dodici mesi dopo è tutta un’altra storia, ed il primo a saperlo è proprio il monegasco. Lo scorso anno la felicità fu l’ottava posizione sulla griglia di partenza, ma oggi?
“Le cose oggi sono diverse! – ha chiarito Leclerc - Ho una monoposto che deve andare in Q3, gli obiettivi sono altri, ma prima dobbiamo aspettare i riscontri delle prove libere per capire bene a cosa potremo ambire. Se avremo la possibilità di fare la pole, beh…sarei contentissimo! Se non sarà possibile sarò comunque contento se riuscirò a tirare fuori tutto il possibile dalla macchina”.
Cosa ti ha permesso di capire il Gran Premio del Canada?
“In qualifica ho commesso degli errori, mi sono concentrato su di essi e so che ho del lavoro da fare per mettere tutto insieme: penso che questo sia l'obiettivo principale in questo momento. In gara la prestazione è stata molto buona, sono contento di quanto sono riuscito a fare, ma ovviamente se la posizione di partenza non è la migliore possibile, non è semplice recuperare. Credo che aver imparato parecchio dal weekend di Montreal, e cercherò di migliorarmi”.
In gara avresti potuto spingere di più se avessi saputo della penalità di Vettel?
“Non credo, perché stavo già spingendo forte. Non sarebbe cambiato nulla”.
Curiosamente questa pista è tra quelle che conosci di meno…
“Sì, è piuttosto strano. La maggior parte delle persone è convinta che conosca questa pista a memoria, ma non è così. La prima volta che ho guidato su questo tracciato è stata lo scorso anno, in precedenza ero stato al Paul Ricard ma su una configurazione diversa da quella utilizzata per il Gran Premio. Ma una pista che mi piace, e poi è vicina ai luoghi dove ha avuto inizio la mia carriera, nel Karting a Brignoles, quindi è sempre molto bello per me essere qui”.
Cosa ti aspetti dagli aggiornamenti aerodinamici?
“Penso e spero che le novità ci aiuteranno a migliorerà il comportamento della monoposto laddove non eravamo a posto, e non solo su questa pista”.
Avrei visto, ovviamente, le immagini Lewis-Vettel. Che idea ti sei fatto?
“Seb ha perso il controllo della vettura ed è finito sull'erba, poi ha solo cercato di riprendere la monoposto cercando il grip, non avrebbe potuto fare nulla di diverso. Non penso che la pena sia stata giustificata”.
Comprendi la frustrazione manifestata da Seb dopo la corsa?
“Credo che ogni pilota che termina una corsa sapendo di aver perso la vittoria per una penalità, sia frustrato. Quindi capisco eccome”.
Cosa non ha funzionato al meglio nella gestione delle qualifiche?
“Una combinazione di cose. Ho bisogno di avere più chiaro il contesto, temperature, condizioni meteo, vento, tutte variabili che influenzano molto queste monoposto. Proprio il vento è cambiato durante le qualifiche in Canada, ma non è stato il problema principale. Ho bisogno di mettere tutto insieme nel mio giro veloce, che vuol dire anche anticipare l’evoluzione della pista per avere la macchina perfetta in Q3, e non in Q1”.
Credi che questa gara sia un’ultima chiamata per la Ferrari nell’ottica di dare fastidio alla Mercedes?
“Non ci arrenderemo finché non sarà la matematica a dirlo. Dopodiché, è chiaro che gara dopo gara non sarà semplice per noi ridurre la distanza tra noi e Mercedes. In ogni caso, penso che le ultime gare abbiano dimostrato che stiamo facendo progressi, e questa è la cosa più importante. Stiamo tutti lavorando duramente per cercare di ridurre questo gap”.
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