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Leclerc: "Questa Ferrari è un aereo! Più spingi e più forte puoi andare!"

Il monegasco è stato il più veloce nella prima giornata di test all'Hungaroring al debutto con la SF70H: "Salire su una Rossa è come vivere un sogno. Ottenere il miglior tempo nei test non ha significato, ma spero di aver lavorato bene per la squadra".

Charles Leclerc, Ferrari SF70H

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Conferenza stampa: il poleman Charles Leclerc, PREMA Powerteam
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H, con la vernice flow-viz per i test aerodinamici sul diffusore
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H
Charles Leclerc, Ferrari SF70H

Alla fine è stata “P1”, ovvero miglior tempo di giornata (ottenuto con un set di gomme nuove ‘soft’ nell’ultimo run prima della bandiera a scacchi) e novantotto giri all’attivo. Può essere soddisfatto Charles Leclerc, ed il sorriso che ha sfoggiato appena uscito dai box del Cavallino non ha lasciato spazio ad altre interpretazioni.

Si potrà obiettare che ottantotto millesimi di vantaggio su Vandoorne non siano numeri che giustificano applausi a scena aperta, ma gli ingegneri della Ferrari sanno bene cosa ha fatto Leclerc, e come lo ha fatto.

E la sensazione è quella di un lavoro ben più corposo rispetto a quanto fatto un anno fa a Silverstone, in occasione dell’esordio di Charles su una Ferrari. I tecnici hanno chiesto al diciannovenne monegasco di completare un lavoro di sviluppo per la pista di Spa, ovvero il tracciato che attende la Formula 1 al rientro dalla pausa estiva.

Intanto per Leclerc c’è il miglior tempo di giornata, un centinaio di giri senza errori, e la certezza di aver rotto il ghiaccio con la SF70H senza alcun timore reverenziale. Non è cosa da poco, considerando che il sedile tolto per far posto al suo era quello di Sebastian Vettel, vincitore con quella monoposto quarantotto ore prima sulla stessa pista. Questo è, per ora, poi si vedrà. I dati acquisiti nei test viaggeranno sull’asse Hungaroring-Maranello, poi (a stanze chiuse) arriveranno le conclusioni.

Che sensazioni ti ha trasmesso la SF70H?
“Guidare una Ferrari non è mai normale… mi è quasi sembrato di essere all’esordio in macchina! Forse ci metterò un po’ di tempo a realizzare questa l’opportunità che ho avuto oggi, tra l’altro su una monoposto che va fortissimo. E’ stato un grande onore essere qui in pista con questa vettura, una giornata bellissima”.

E’ stata la tua prima volta al volante di una Formula 1 di questa generazione, ma allo stesso tempo il team ti ha chiesto di svolgere un lavoro corposo di sviluppo. Come è andata?
“Abbiamo fatto diverse prove, e i riscontri credo siano stati positivi. Ora gli ingegneri analizzeranno i dati acquisiti, e spero che anche loro siano contenti del bilancio della giornata. Avevo guidato la precedente generazione di Formula 1, ed è pazzesco quanta trazione ci sia in più, e quanto sia vada più veloce in curva”.

Sei leader in Formula 2, oggi hai provato la Ferrari Sf70H e si stanno aprendo porte importanti per il tuo futuro. Con che spirito vai in vacanza?
“Contentissimo, ma so che dovrò restare concentrato per la seconda parte della stagione in Formula 2 che sarà importantissima per me. E’ questo il mio impegno prioritario, al momento la Formula 1 è ancora lontana, poi si vedrà”.

Miglior tempo della giornata. Soddisfatto?
“Si! Sappiamo però che nei test ottenere il miglior tempo non ha un significato così importante, e poi questa monoposto è la più veloce su questa pista”.

Come vedi il tuo futuro dopo essere sceso da una Ferrari?
“Per ora è solo un sogno, so bene quali sono al momento le mie priorità. Devo vincere in Formula 2, poi penseremo al resto. Se parliamo di Ferrari, oggi è solo un sogno”.

Che programma di lavoro hai svolto?
“Il long-run più lungo è stato di una decina di giri, ed ho utilizzato mescole supersoft e soft. Con quest’ultimo compound ho ottenuto il mio miglior tempo. A colpirmi maggiormente è stato il carico aerodinamico, più spingi e più capisci che puoi spingere, niente a che vedere con la Formula 2. Lo scorso anno ero passato dalla GP3 alla Formula 1, e questa volta il salto è stato dalla Formula 2, quindi un salto relativamente più semplice. Ma questa generazione di Formula 1 è pazzesca, la Rossa è un aereo”.

Nessun problema con lo sterzo?
“No. La sensazione è molto diversa rispetto alla Formula 2 che guido abitualmente, quindi è necessario familiarizzare un po’, ma non è stato un problema. Abbiamo lavorato con gli ingegneri per renderlo il più vicino possibile alle mie esigenze, e hanno fatto un lavoro straordinario che mi ha facilitato molto”.

I colloqui con gli ingegneri?
“Una bella sensazione, capisci che sei davanti ai migliori ingegneri al mondo e che impari qualcosa dopo ogni colloquio. Sono grandi opportunità, e devo ringraziare la Ferrari anche per questo aspetto”.

Alla luce di questo test in pista, come valuti il lavoro svolto al simulatore?
“Serve, sicuramente. Certo, non hai la sensazione che provi quando sei in una curva veloce e vedi il muro a cinquanta metri! Nella realtà non c’è la possibilità di schiacciare il pulsante “replay” e riprovarci. Ma è molto simile”.

Sei leader del campionato Formula 2 e la Ferrari non ha ancora confermato i piloti per la prossima stagione. Credi che questo test possa essere un’opportunità anche per impressionare la squadra?
“E’ sempre positivo lasciare una buona impressione, ma oggi non era onestamente l’obiettivo principale. Il mio target era quello di macinare chilometri e cercare di svolgere al meglio il lavoro che mi ha chiesto la squadra”

Giornata perfetta o c’è qualcosa che avresti voluto fare diversamente?
“No, giornata perfetta. Ho guidato una Ferrari, che altro chiedere….”.

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