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Intervista

Leclerc: "La F1 deve restare high tech, ma con dei compromessi"

Il monegasco in una lunga chiacchierata ha spiegato come sta vivendo questo momento di lockdown: si diverte e vince nelle gare eSport, ma non vede l'ora di tornare sulla Rossa. Charles spera che in Ferrari resti Vettel, ma è pronto a qualsiasi decisione verrà presa dalla squadra.

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Freme Charles Leclerc. Per quanto le gare virtuali lo abbiano confermato come un vincente, dalla sua casa di Monaco il ferrarista fa capire che non vede l’ora di ritrovare la monoposto reale, la sua squadra, il suo mondo.

Sarebbe meglio correre tra due ali di folla, disputare venti gare, ma al momento Leclerc correrebbe anche nel parcheggio di un supermercato se fosse l’unica soluzione possibile per ritrovare la ‘sua’ rossa.

È giusto così, a 22 anni sapere che c’è una Ferrari ad attenderlo al via di un Gran Premio di Formula 1 non è uno stimolo da poco e Charles ne è cosciente.

Nessun problema per Leclerc sul fronte stipendio, un taglio non è motivo di discussioni, e neanche in merito al compagno di squadra, che si augura possa essere ancora Vettel.

Spera, invece, che la Formula 1 resti high-tech nonostante il budget cap e che la Ferrari possa recuperare il gap evidenziato dai test pre-campionato. Una chiacchierata a tutto campo, conclusa con uno splendido ricordo del suo amico fraterno Jules Bianchi.

La F1 sta valutando varie possibilità per tornare in pista il prima possibile. Tu sei favorevole alla soluzione a ‘porte chiuse’ o preferiresti attendere che le condizioni tornino alla totale normalità?
“Credo che si tornerà in pista solo quando si potrà garantire la sicurezza degli addetti ai lavori. Se si riuscirà a partire senza la presenza del pubblico mi dispiacerà non sentire il sostegno di tanti appassionati, ma qualora fosse l’unica condizione per poter dare il via alla stagione credo che sarà comunque una notizia positiva”.

In questa situazione molti sportivi hanno accettato una riduzione dello stipendio. Se ti verrà chiesto, sei disposto a rinunciare ad una parte del tuo compenso?
“Credo sia doveroso in questo momento, considerando le difficoltà che tutti stiamo vivendo bisogna adattarsi anche su questo fronte”.

Tutti stiamo vivendo una situazione molto particolare. Ti sei chiesto se questo stop forzato rischia di danneggiarti o di rafforzarti ulteriormente?
“Stiamo vivendo un momento molto strano. Credo che per un pilota il cambiamento sia anche più drastico considerando lo stile di vita che abbiamo di solito, ovvero sempre in giro per il mondo e questo rende ancora più strano per me essere chiuso in un appartamento da diverse settimane".

"Ma sin dall’inizio l’ho presa come un’occasione per rafforzarmi, mi sto allenando molto e ho a casa il simulatore che mi serve per tenere allenati i riflessi, non sarà come guidare nella realtà, ma è lo strumento che mi consente di avvicinarmi di più a ciò che faccio nella monoposto vera. E poi mi diverte e spero possa essere divertente anche per chi ci sta seguendo”.

Ti pesa di più sapere che non ci sarà il GP di Monaco o immaginare una Monza senza pubblico dopo il bagno di folla dello scorso anno?
“Mi dispiace molto non correre a Monaco, anche perché negli ultimi due anni ho sempre pagato circostanze sfortunate che non mi hanno consentito di finire la gara, quindi speravo di far meglio quest’anno, ma purtroppo sappiamo che non avrò questa opportunità".

"Se penso invece a Monza senza tifosi, beh, mi sembra davvero una cosa strana! Ma nonostante questa limitazione, se riusciremo ad essere in pista sarà meglio che non esserci del tutto, e spero che tramite la televisione ed i social riusciremo comunque a sentire un po' si sostegno. Se devo scegliere, mi da dispiace di più non correre del tutto a Monaco”.

Vettel sembra abbastanza vicino al rinnovo, così come Hamilton, che recentemente ha dichiarato di essere già nella squadra dei suoi sogni. Che idea ti sei fatto?
“Sono contento per lui (Lewis), se la pensa così vuol dire che si sente nel posto giusto. Io sono contento dove sono, il team dei miei sogni è sempre stata la Ferrari e il mio desiderio è portare la squadra dove merita, ovvero vincere".

"In quanto a Seb, sarei contento di averlo come compagno, anche se ci sono stati alcuni problemi in pista, come in Brasile, abbiamo un buon rapporto che probabilmente dall’esterno non è visto come tale. Sarò contento se resterà nel team, ma rispetterò ogni decisione che prenderà la squadra. Alla fine il mio lavoro prevede che mi debba adattare al pilota con cui divido il box, e c’è sempre da imparare da un compagno di team”.

Si parla sempre di più di una partenza del Mondiale da Spielberg, ovvero la pista sulla quale lo scorso anno hai avuto il primo duello con Verstappen. Rivincita in vista?
“Ci sta. Però non sappiamo ancora molto, le nostre prove invernali sono state abbastanza difficili, al momento siamo ancora in lockdown e non si può lavorare sulla monoposto. Ma se la stagione inizierà in Austria sarà comunque una buona notizia, anche se non sappiamo ancora a cosa potremo puntare”.

Sempre in merito all’avvio del Mondiale sul Red Bull Ring, si parla di una doppia gara. Tornando indietro al 2019, credi che se avessi avuto la possibilità di correre una seconda gara a Spielberg il weekend successivo ti saresti comportato diversamente con Verstappen?
“Non credo che sarebbe stato possibile vincere una ipotetica seconda gara facilmente, visto quanto è stata tirata la prima, ma mi sarei comportato diversamente e lo si è visto comunque nel Gran Premio successivo a Silverstone, dove la mia aggressività nel testa a testa con Max è stata maggiore. Ma tornando alla gara che abbiamo disputato lo scorso anno a Spielberg, Verstappen era in una condizione di gomme migliore e, probabilmente, non ci sarebbe stato nulla da fare, ma tornando indietro avrei lottato di più, quello si”.

Nelle recenti riunioni tra i team principal, la FIA e Liberty Media si è parlato molto di un ulteriore ritocco verso il basso del budget cap. Qual è la tua opinione in merito alle conseguenze che un’eventuale forte riduzione dei budget potrebbe avere sulla Ferrari? Credi che una F1 semplificata possa perdere un po' il suo DNA?
“Mi auguro che si possa trovare un giusto compromesso. Sono d’accordo sulla necessità di qualche cambiamento regolamentare per andare incontro alle squadre che non dispongono di grandi risorse, ma la Formula 1 deve mantenere il suo ruolo di riferimento tecnologico. Come ho detto è necessario trovare un compromesso, valutando anche il rischio che possano esserci tagli di personale”.

C’è qualcosa, tra quello che puoi fare in questo periodo, che ti sta piacendo più di quanto immaginassi?
“Una cosa in particolare c’è, aver trovato un modo per essere in contatto con i fans. Mi riferisco alla possibilità di fare degli streaming su Twitch (un canale video social), una cosa che non avrei mai immaginato né di fare, né di apprezzare così tanto. Ed invece mi ha appassionato, è uno strumento per essere vicino a chi mi sostiene mostrando quello che probabilmente è un lato diverso di me stesso".

"Sulle piste di Formula 1 viviamo un contesto diverso, c'è pressione, sei concentrato e magari non riesci a rivelare quei lati della personalità che è possibile mostrare quando giochi e ti diverti. Poi in questo contesto ho a che fare con altri piloti, come Lando (Norris), George (Russell) e Alex (Albon), ragazzi che conosco da molto tempo e con i quali possiamo essere noi stessi senza filtri”.

Charles Leclerc, Ferrari, durante una gara di eSport che ha vinto

Charles Leclerc, Ferrari, durante una gara di eSport che ha vinto

Photo by: Codemasters

Passiamo alle corse virtuali: ti aspettavi di essere così forte? Ti sei allenato molto?
“Si, mi sto allenando parecchio, solo recentemente ho installato un simulatore in casa e visto che adesso è a disposizione ne approfitto. Diciamo cinque ore al giorno, più o meno, anche perché non è che possa fare molto altro”.

L’obiettivo è divertirsi o diventa anche vincere?
“C’è una grossa componente di divertimento, ma ammetto che a volte ci sono momenti che prendiamo… molto sul serio! Le gare ufficiali di Formula 1 virtuale, ad esempio, sono piuttosto ‘serie’ e tutti vogliamo vincere, poi ci sono altre sfide dove siamo comunque presenti tutti ma che approcciamo con l’unico obiettivo di divertirci".

"Organizzeremo altre gare nei prossimi giorni con Alex, George, Lando e altri piloti per divertici, ma non escludo che poi scatti la competizione, che alla fine è un aspetto che ci piace e ci diverte. Mi fa molto piacere che ci sia un buon seguito da parte degli appassionati, la mia priorità è sempre stata cercare di intrattenere le persone a casa, oltre ovviamente a quella di godermi un momento di svago”.

Abbiamo visto che quando corri nelle gare virtuali indossi degli occhiali…
“Si, ma sono da riposo. Li indosso quando trascorro molto tempo davanti ad uno schermo”.

Come passi le giornate a Monaco?
“In casa, come tutti, e non è che sia proprio divertente. Sono da solo, quindi sto cercando di imparare a cucinare, non sono un granché al momento, quindi evito rischi: pasta in bianco e pollo, ma migliorerò, sto sperimentando la carbonara. Mi alleno molto, la TechnoGym mi ha inviato delle attrezzature fantastiche per tenermi in forma a casa e questo mi tiene impegnato parecchio”.

Non fai nulla che possa sorprenderci?
“Non credo, suono il piano e la chitarra, anche se non sono molto bravo. Poi trascorro del tempo con la mia ragazza, ascolto musica e ho letto alcuni libri sulla storia della Ferrari”.

Quante gare speri di poter disputare in questa stagione?
“Spero 12-13, sarebbe un numero che renderebbe un campionato significativo, ma considerando le difficoltà, anche se saranno qualcuna in meno è sempre meglio di niente”.

Credi che un eventuale campionato con sole otto gare possa riservare delle sorprese?
“È possibile. Se ci sarà un numero molto ridotto di Gran Premi credo che saremo più portati a prenderci dei rischi maggiori, magari alla fine sarà anche divertente per chi ci segue”.

Ma un campionato con poche gare avrebbe lo stesso valore?
“Se sarò io a vincerlo, allora si! Ma sono sicuro che Mercedes e Lewis siano ancora i favoriti a prescindere dal numero di Gran Premi, sarà molto difficile batterli ma anche loro potrebbero essere costretti a prendersi qualche rischio in più, magari in pista o sul fronte della strategia”.

Come ti immagini il ritorno in pista per la prima gara dell’anno?
“Sarà molto strano. Voglio dire è la prima volta che facciamo una pausa così lunga, almeno noi piloti, e non ci saranno test, andremo subito in prove libere, poi qualifiche e gara. Sarà molto, molto complicato, ma allo stesso tempo non vedo davvero l'ora che arrivi questo momento! Forse vedremo chi ritroverà subito il feeling giusto e chi impiegherà un po' più di tempo, vedremo”.

Che effetti avrà il lockdown sulla Ferrari?
“È difficile rispondere. Abbiamo avuto delle difficoltà durante i test pre-campionato, quindi siamo coscienti che dobbiamo recuperare terreno, ma non so dire se saremo in grado o meno di farlo. Lo scorso anno abbiamo confermato una buona progressione durante la stagione e credo che quella sia la via da seguire, io sono ottimista sulla possibilità che i risultati possano arrivare, fermo restando che sarà una stagione difficile per tutti considerando che quando scatterà non ci saranno più pause per poter sviluppare la vettura. Diventerà cruciale il lavoro in pista, ed essere concentrati e pronti fin dalla prima gara, inclusi noi piloti che dovremo garantire i giusti feedback per guidare il team nella giusta direzione senza perdite di tempo”.

Recentemente Daniel Ricciardo ha ricordato Jules Bianchi sottolineando che non ha ricevuto i riconoscimenti che il suo talento avrebbe meritato. Concordi con questo giudizio?
“Mio padre scherzava sempre col papà di Jules notando che anno dopo anno percorrevamo una carriera molto simile. Capitava spesso che corressimo gli stessi weekend e quando andava male a me accadeva lo stesso anche a lui e stessa cosa quando vincevamo, hanno sempre scherzato su questo aspetto singolare!".

"Ho avuto una carriera molto simile a Jules, probabilmente anche perché abbiamo lo stesso manager, Nicolas (Todt), e la strada percorsa è stata praticamente la stessa. Jules in Formula 1 ha fatto vedere quello che doveva, basti ricordare quello che riuscì a fare nel Gran Premio di Monaco (2014) con la Marussia, ma c’era sicuramente molto di più nel sul futuro. Avrebbe meritato il posto in Ferrari, probabilmente anche più di me, ma purtroppo le cose sono andate diversamente. E sono sicuro che avrebbe mostrato anche più di quello che ho sto facendo io, aveva davvero un grande talento”.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000 in garage
Charles Leclerc, Ferrari in garage
Charles Leclerc, Ferrari in garage
Dettaglio del volante di Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc si diverte al Live Action Arena
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari, parla con Pierre Galsy, AlphaTauri
Striscione di Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari in garage
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF1000, precede Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C39
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
I tifosi con la maschera di Sebastian Vettel, Ferrari e Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Scuderia Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari, va in bicicletta in pista con la sua ragazza Charlotte Sine
Charles Leclerc, Ferrari, va in bicicletta in pista a Melbourne
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