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Leclerc e "Dea bendata": al Mugello la Ferrari respira

Leclerc ha regalato un quinto posto in qualifica al Mugello che toglie un po' di pressione dalle spalle degli uomini in Rosso. La SF1000 non incanta, ma va meglio su piste ad alto carico. Vettel, però, continua a mancare all'appello.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Andy Hone / Motorsport Images

Oltre le aspettative. Il quinto posto conquistato da Charles Leclerc al termine delle qualifiche del Mugello è ossigeno per una Ferrari col fiatone, e conferma quanto emerso dalle difficoltà riscontrare tra Spa e Monza.

La SF1000 non è una monoposto nata bene, la power unit non è certo la più potente in pista, ma negli otto giorni ‘terribili’ in cui tutto è sembrato franare attorno e Leclerc e Sebastian Vettel c’è stato anche un problema di adattamento a quella tipologia di piste, piste a basso carico che hanno mandato in profonda crisi la SF1000.

La Ferrari oggi è mediamente una macchina da ottava-decima posizione (se poi arriveranno sviluppi la scala dei valori potrebbe cambiare) ciò che arriva in più, come oggi al Mugello, è grasso che cola, quando arriva qualcosa in meno è motivo di analisi. Leclerc, che a Monza è stato l’espressione della delusione, oggi ha sfoggiato un cauto sorriso, conscio di aver ottenuto un risultato impensabile alla vigilia del weekend.

“Ho messo tutto insieme – ha confermato il monegasco – la quinta posizione è decisamente un piazzamento al di sopra delle nostre aspettative, quindi si, sono molto felice. A Monza e Spa era tutto difficile, la macchina in configurazione a basso carico è difficile da guidare, ed anche complessa da mettere a punto. Qui siamo invece riusciti a trovare il giusto equilibrio, ed il feeling è stato molto buono, ha subito dato fiducia”.

La squadra ha messo in pista una monoposto che ha dato fiducia a Leclerc, e Leclerc ha riconsegnato fiducia alla Ferrari con un piazzamento che di questi tempi è oro. Sulla quinta piazza finale di Charles c’è stato anche un contributo della dea bendata, manifestatasi sotto forma del testacoda di Esteban Ocon, circostanza che ha innescato la bandiera gialla che ha tagliato le gambe a tutti coloro che lo seguivano. Il gap tra Leclerc e il poleman Hamilton è comunque importante (1”126) ma nel mezzo si sono infilati meno avversari del previsto.

A proposito di gap, nella giornata Ferrari c’è quello registrato tra Leclerc e Vettel (0”534) risultato maggiore anche del margine che ha separato Verstappen e Albon (0”445). Ormai la storia tra Seb e il Cavallino è un conto alla rovescia verso Abu Dhabi, ed è difficile credere che le motivazioni siano al massimo. Un calo ci sta, ma vedere Vettel qualificato quattordicesimo (alle spalle di Kimi Raikkonen) è un verdetto che non può essere motivato solo da un matrimonio ai titoli di coda.

Tra la SF1000 e Seb il feeling giusto non c’è mai stato, e forse anche nel caso di Leclerc è difficile immaginare un rapporto idilliaco con la sua monoposto. Ma c’è qualcosa di più, che fa male ai tifosi di Vettel, a quelli della Ferrari ed alla stessa Scuderia, che ha bisogno anche di Seb per puntare a quella terza posizione nella classifica Costruttori che resta li alla portata. La concorrenza può contare su tandem molto omogenei, un valore aggiunto che in questo momento rischia di mancare alla Ferrari.

“Dopo due weekend molto duri come quelli di Spa e Monza volevamo invertire la tendenza e credo che ci siamo riusciti – ha commentato a fine giornata il direttore sportivo del Cavallino Laurent Mekies - Charles ha ottenuto un quinto posto, ritornando almeno il sabato davanti al gruppo di piloti che di solito si danno battaglia in pochi decimi, che rappresenta il massimo cui possiamo attualmente puntare".

"Domani ci aspetta una gara molto difficile su una pista impegnativa tanto per le vetture che per i piloti ma affascinante e spettacolare. Ci saranno almeno dieci monoposto in lotta per le posizioni immediatamente dopo il podio e dovremo essere perfetti sotto ogni punto di vista: strategia, affidabilità, operazioni in pitlane. L’obiettivo rimane quello di sempre: raccogliere quanti più punti possibile, con la motivazione supplementare di voler onorare al meglio i mille Gran Premi della Scuderia nel Campionato del Mondo di Formula 1”.

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