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Leclerc: "Proveremo a sovvertire il pronostico non favorevole"

Il monegasco rivive l'errore di Hockenheim con la solida freddezza che lo contraddistingue, ma Charles guarda avanti con fiducia: "L'Hungaroring non è noto per i suoi lunghi rettilinei, quindi mi aspetto un weekend un po' più difficile, ma daremo tutto per fare bene".

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con il suo team

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con il suo team

Jerry Andre / Motorsport Images

I back-to-back, ovvero i due Gran Premi senza la classica settimana di pausa, a volta non consentono ad un pilota di assaporare al meglio la soddisfazione di una vittoria o di buona performance, ma sono indubbiamente un aiuto per chi proviene da un weekend negativo. Si volta pagina in fretta, come sarà per Charles Leclerc quando domani tornerà in pista concentrandosi sulla preparazione al fine settimana ungherese.

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Siamo nel girone di ritorno del Mondiale 2019, un’occasione per analizzare quello d’andata...
“Sono contento della mia prima parte di stagione, credo di essere cresciuto su tutti i fronti. Ovviamente ci sono stati alcuni errori che mi hanno aiutato in questa crescita, e ho superato delle criticità in cui mi sono imbattuto ad inizio stagione, come ad esempio la gestione delle qualifiche: ci ho lavorato su ed ora la situazione è molto migliorata".

"Credo, invece, che il passo di gara sia stato positivo sin dall’inizio, ma ci sono sempre degli aspetti che si possono ottimizzare, e credo che sarà così fino al termine della mia carriera. Uno di questi è il bagaglio tecnico che permette di lavorare al meglio sul setup, ma credo che questo aspetto in particolare cresca progressivamente con l’esperienza, ho capito bene l’importanza che ha il saper dare un contributo tecnico e guidare gli ingegneri nella giusta direzione”.

Se ripensi oggi a come immaginavi il passaggio in un top-team come la Ferrari, è stato come pensavi o più impegnativo?
“La pressione ad essere sincero non la sento, è sempre stato così nella mia carriera, ma nel complesso non sapevo davvero cosa aspettarmi, ed è stato così fino alla prima gara. Ma non ho vissuto momenti difficili, mi sento molto a mio agio con la squadra, mi hanno accolto molto bene, ci è solo voluto un po' di tempo per conoscere tutte le persone che operano nel team, cercare di capire il ruolo, e questo è un aspetto abbastanza importante che richiede tempo. Ma anche su questo fronte sto migliorando”.

Qual è stato, se c’è stato, il momento più difficile che hai passato finora in ‘rosso’?
“Il più duro… non lo so. Essere un pilota Ferrari è un sogno diventato realtà, ma non è una passeggiata, bisogna lavorare molto e bene. Capisci subito di essere in un grande team, e questo vuol dire interfacciarsi con molte persone. Provenendo da una squadra più piccola, questa per me è stata la sfida maggiore che ho dovuto affrontare”.

Quando dopo l’uscita di pista a Hockenheim ti sei allontanato dalla monoposto, hai visto uscire anche Lewis?
“Ho visto il video su uno schermo montato sulla tribuna, e la cosa mi ha sorpreso perché inizialmente non avevo realizzato che era nel mio stesso punto e che fosse riuscito ad uscire dalla via di fuga. Credo che lo avessero informato della mia uscita, ma in quel punto era davvero difficile gestire la monoposto con gomme slick considerando che la pioggia era aumentata proprio nelle ultime due curve”.

Hai già smaltito la delusione di Hockenheim?
“Ero più deluso dopo Baku che dopo Hockenheim. In Azerbaijan credo che il mio errore sia stato più grave, ma in qualifica non perdi punti e non è così scontato di aver compromesso il weekend. Ad Hockenheim le conseguenze del mio errore sono state più grandi ed evidenti, ma le condizioni erano pessime e sulle ultime due curve, come ho detto, era ricominciato a piovere, non è una scusa in alcun modo, ma le condizioni erano molto più difficili”.

Credi nella possibilità di poter competere costantemente con le Mercedes nella seconda metà di stagione?
“La nostra monoposto ad Hockenheim si è confermata molto veloce, sia sul bagnato che sull’asciutto, ed è stato un riscontro incoraggiante. Il mio errore ha vanificato il lavoro fatto, ma Seb ha confermato che il nostro passo era molto buono, conquistando un’ottima seconda posizione. Ora dobbiamo concentrarci su questa pista, che sulla carta non si preannuncia favorevole alla nostra macchina come Hockenheim, ma proveremo a sovvertire il pronostico. Il nostro punto di forza al momento è la velocità di punta, e l'Hungaroring non è noto per i suoi lunghi rettilinei, quindi mi aspetto un weekend un po' più difficile, ma daremo tutto”.

Siete ottimisti sulla possibilità che non si ripetano i problemi in qualifica che si sono manifestati ad Hockenheim?
“Su entrambi gli imprevisti sono state fatte molte analisi, e stiamo lavorando sulle soluzioni. Il problema che ha bloccato Seb credo sia definitivamente stato risolto, mentre il mio imprevisto richiederà un po' più di tempo. Ma abbiamo identificato le cause, quindi siamo sicuri che non accadrà più”.

Hai fatto qualcosa in particolare per metterti alle spalle la delusione di Hockenheim?
“Domenica sera ci ho dormito su, poi ho cercato di analizzare ciò che ho fatto di sbagliato. Ci sono alcune cose che avremmo potuto fare un po’ meglio, ma non era facile in quel momento sapere che la pioggia si era intensificata proprio in quel punto, ed era anche il mio primo giro con le gomme slick”.

In questa prima parte di stagione la SF90 ha evidenziato un certo gap rispetto alla Mercedes nelle curve a bassa velocità. Credi che sia un problema risolvibile solo con un grande aggiornamento?
“Stiamo cercando di fare un passo alla volta, e sono certo che questo sia il modo giusto di operare, lavorando al massimo e portando in pista novità in ogni weekend di gara. Passo dopo passo sei in grado di valutare se ogni novità funziona come previsto”.

Credi che la Red Bull abbia superato la Ferrari nel ritmo di gara?
“A Hockenheim non so se avrei potuto vincere, ma sicuramente ce la saremmo giocata senza il mio errore. Ma nel complesso penso che la Red Bull sia molto competitiva in gara”.

Sei stato autocritico via-radio dopo l’incidente…
“Rispecchia il modo in cui lavoro, non cercare scuse ogni volta che commetto un errore, e non mi vergogno assolutamente di ammettere un mio sbaglio ogni volta che accade”.

Cosa hai imparato da Seb?
“È molto preciso nel dare indicazioni su come sente la monoposto. Ricordo di averlo notato la prima volta che l'ho ascoltato in un briefing, e su questo fronte penso ancora di avere alcuni miglioramenti da fare”.

Sei sembrato molto contento della vittoria ottenuta da tuo fratello ad Hockenheim in Formula 4…
“Stupefacente. L’ho vissuta come fosse stata una mia vittoria, perché tutto ciò che accade a mio fratello è un po' come se accadesse a me, vederlo vincere è stato grandioso!”.

Charles Leclerc, Ferrari, firma un autografo

Charles Leclerc, Ferrari, firma un autografo

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con il suo team

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con il suo team

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con i suoi meccanici

Charles Leclerc, Ferrari, ispeziona il circuito con i suoi meccanici

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto e va a sbattere

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto e va a sbattere

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto e va a sbattere

Charles Leclerc, Ferrari SF90, perde il controllo della sua monoposto e va a sbattere

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

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