Lauda, il sopravvissuto per la seconda volta nella vita si racconta ad Allievi
Pino Allievi della Gazzetta dello Sport ha parlato con Niki Lauda doo che l'austriaco è stato dimesso dall'ospedale a seguito del trapianto di polmone. L'austriaco è rimastoo colpito dalla lettera scritta a mano ricevuta da Vettel: "Tornerà grande e sfiderà Hamilton nel 2019".
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Niki Lauda è un sopravvissuto. Per la seconda volta. Il rogo al Nurburgring nel 1976 aveva segnato il volto del campione austriaco, ma non il carattere di un personaggio che nella F1 ha lasciato un segno che va ben oltre i tre titoli mondiali piloti vinti. Il direttore esecutivo di AMG Mercedes F1 ha lasciato la clinica austriaca dove è stato ricoverato per un trapianto di polmone dell’ultima settimana di luglio, quando una fastidiosa tosse era diventata qualcosa di più preoccupante.
Il primo giornalista che è riuscito a parlare con Niki è stato Pino Allievi, il decano della Gazzetta dello Sport: la "Rosa" ha aperto il giornale con il colloquio di Pino con Lauda. I due si conoscono da una vita e hanno trovato nel tempo una “complicità” che li ha sempre tenuti legati nei momenti più felici, ma anche in quelli più difficili.
Niki è tornato a casa e potrà trascorrere il Natale con tutta la sua famiglia allargata…
“Sulle prime non ci credetti, poi ne presi atto, cominciando a chiedere quanto sarebbe durata la degenza. Quando accadono certe cose devi sempre guardare avanti, al dopo”.
In realtà Lauda stava trascurando la tosse per seguire la cavalcata vincente di Lewis Hamilton, ma era stato Toto Wolff a convincerlo di fare delle analisi più approfondite, visto che il presidente di Mercedes Motorsport aveva seguito il repentino peggioramento dell’austriaco che ad Allievi ha rivelato…
“Quando ebbi l’incidente in Germania fu solo una questione di un mese o poco più. Sì, avevo ustioni, ero bruciacchiato, ma ne uscii in fretta. Adesso è stata lunga, ma sono ancora qui…”.
Niki racconta che anche in ospedale non ha mai perso una gara del mondiale di F1…
“Non ho perso un solo Gran Premio, anche se ero in compagnia di tante cannette di flebo. Ho assistito a tutte le gare, ho telefonato ai box durante i fine settimana, mi hanno sempre detto quello che accadeva. Era come trovarmi insieme agli altri a bordo pista. Devo dire che ho scoperto una volta di più il calore delle persone con le quali sto lavorando da anni. Tutti bravi, tutti preoccupati per me”.
Lauda poi fa emergere un lato della sua personalità che solo i grandi riescono a far emergere:
“Devo essere sincero: no, non ho mai avuto paura. Ero nelle mani di ottimi specialisti. Mi sono affidato a loro. Sapevo che sarebbe stata dura, molto dura. In simili condizioni io potevo solo fare una cosa: lottare. L’ho fatto per ogni istante, lo sto ancora facendo”.
“Sono stato in ospedale fino a due giorni fa, poi ho avuto il permesso di tornarmene a casa e sono volato nella mia abitazione di Ibiza dove trascorrerò il Natale con tutta la mia grande e affettuosa famiglia. Devo però sottopormi a sei ore di training al giorno, assistito da due preparatori che non mi lasciano nemmeno per un istante. Ma trovarmi tra le mie mura è un’altra cosa, l’aria qui è più pulita, il clima non è inclemente come in Austria. In un mese, mi hanno detto, dovrei essere pienamente in forma e pronto a ricominciare. La vita di sempre, quindi seguirò i GP come prima. Perché no?”.
Il campione del mondo con la Ferrari e la McLaren in questi mesi di degenza ha ricevuto il supporto di tantissime persone del mondo delle corse, ma a colpirlo in modo particolare è stata la lettera di Sebastian Vettel…
“La lettera scritta da Sebastian di suo pugno mi ha fatto molto piacere, piena di belle parole, di considerazioni affettuose. Non me l’aspettavo, di solito i piloti non fanno queste cose, guidano e basta. Ma lui è una bella persona. Ha avuto momenti di sconforto, lo sappiamo, ma sarebbe assurdo metterlo in discussione. Si riprenderà, un campione non si dimentica come si guida. Tornerà forte come sempre e sarà ancora lui il rivale di Hamilton nel 2019”.
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