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F1 | Latifi: "Ho ricevuto anche minacce di morte via social"

Il pilota della Williams ha pubblicato un lungo post sul suo sito nel quale si è sfogato contro i presunti fan che lo hanno minacciato dopo l'incidente nel finale del GP di Abu Dhabi che ha giocato a favore di Max Verstappen.

Nicholas Latifi, Williams

Nicholas Latifi, Williams

Williams F1

Dopo un lungo silenzio Nicholas Latifi è riapparso oggi sui social media. Il pilota della Williams è stato l'involontario protagonista dei caotici giri conclusivi di Abu Dhabi quando, dopo aver perso il controllo della sua vettura in curva 14, è andato a sbattere contro le barriere di protezione provocando l'ingresso in pista della safety car.

L'intervento della vettura di sicurezza da parte del direttore di gara Michael Masi è stato poi determinante per consentire a Max Verstappen, in pista con gomme soft nuove, di avere la meglio all'ultimo giro su Lewis Hamilton, con Pirelli hard usate, e conquistare in modo inatteso il titolo iridato.

Il pilota della Williams ha ammesso oggi, in un lungo post pubblicato sul suo sito, di essere stato oggetto di numerosi messaggi d'odio ricevuti sui suoi profili social ed ha deciso di rompere il silenzio dietro il quale si era trincerato per dire basta ad una cultura basata sul bullismo virtuale.

“Ciao a tutti. Sono stato volutamente lontano dai social media per lasciare che gli animi si raffreddassero dopo gli eventi dell'ultima gara. Si è parlato molto della situazione che si è creata dopo il mio ritiro ad Abu Dhabi. Ho ricevuto migliaia di messaggi sui miei account social, sia pubblicamente chje tramite DM. La maggior parte è stata di supporto, ma ci sono stati anche molti messaggi d’odio”.

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“Sto cercando di capire quale sia il modo migliore per gestire la cosa. Ignorare tutto e andare avanti, oppure affrontare il problema della triste realtà dell’utilizza dei social media?”.

“Questa non è una dichiarazione programmata, ma il mio pensiero nella speranza che questo possa provocare un'altra conversazione sul bullismo online e le drastiche conseguenze che può avere sulle persone. Usare i social media come canale per attaccare qualcuno con messaggi di odio e minacce di violenza è scioccante”.

“Tornando al fine settimana di gara, non appena la bandiera a scacchi è sventolata, sapevo come le cose si sarebbero potute svolgere sui social media. Aver pensato che sarebbe stato meglio cancellare Instagram e Twitter dal mio telefono per qualche giorno la dice lunga su quanto crudele possa essere il mondo online”.

“L’odio e le minacce ricevuti sui social media non sono stati davvero una sorpresa per me, perché è solo la cruda realtà del mondo in cui viviamo ora. Non mi stupisce il fatto che si sia parlatp male di me online, penso che ogni sportivo che compete su un palcoscenico mondiale sappia di essere sotto esame e questo, a volte, fa parte del gioco”.

Nicholas Latifi, Williams FW43B

Nicholas Latifi, Williams FW43B

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

“Ma come abbiamo visto più e più volte, in tutti gli sport basta un solo incidente al momento sbagliato per far sì che le cose si ingigantiscano completamente e i cosiddetti “fan” tirino fuori il peggio. Ciò che mi ha scioccato è stato il tono estremo dell'odio e persino delle minacce di morte che ho ricevuto. Riflettendo su ciò che è successo durante la gara, c'era davvero solo un gruppo di persone a cui dovevo chiedere scusa per il ritiro: la mia squadra. L'ho fatto subito dopo. Tutto ciò che è avvenuto dopo è stato fuori dal mio controllo”.

“Alcune persone hanno detto che stavo correndo per una posizione che non aveva importanza con solo una manciata di giri rimanenti. Ma se corro per la vittoria, il podio, i punti o anche l'ultimo posto, darò sempre il massimo fino alla bandiera a scacchi. Vale lo stesso per ogni altro pilota presente sulla griglia. Alle persone che non capiscono o non sono d'accordo con questo, rispondo che per me va bene. Potete avere la vostra opinione, ma usare quelle opinioni per alimentare l'odio, l'abuso e le minacce di violenza, non solo verso di me, ma anche verso quelli più vicini a me, mi ha fatto capire che queste persone non sono dei veri fan di questo sport”.

“Per fortuna ho la pelle dura e sono in grado di far scivolare lontano da me questa negatività. Tuttavia so di non essere il solo a pensare che un commento negativo sembri sempre spiccare di più ed a volte può essere sufficiente a nascondere 100 commenti positivi”.

“Le persone avranno le loro opinioni, e questo va bene. Costruirsi una corazza fa parte della vita di un atleta, soprattutto quando si è costantemente sotto osservazione, ma molti dei commenti che ho ricevuto la scorsa settimana hanno superato il limite”.

“Gli eventi dell'ultima settimana mi hanno fatto capire quanto sia importante lavorare insieme per fermare questo tipo di cose e sostenere coloro che ricevono questi insulti e minacce. Mi rendo conto che è improbabile che io convinca coloro che hanno agito in questo modo nei miei confronti a cambiare i loro modi - e sono consapevole che potrebbero anche cercare di usare questo messaggio contro di me - ma è giusto denunciare questo tipo di comportamento e non rimanere in silenzio”.

“A tutti i fan e alle persone che mi hanno sostenuto durante tutta questa situazione, voglio dire un enorme grazie. Ho visto e letto molti dei vostri messaggi e li ho davvero apprezzati. È bello sapere che ho così tante persone che mi sostengono. Lo sport è per sua natura competitivo, ma dovrebbe unire le persone, non allontanarle. Se condividere i miei pensieri, e sottolineare la necessità di agire, potrà essere di aiuto anche solo ad una persona, allora ne sarà valsa la pena”.

“Mentre guardiamo al nuovo anno, spero davvero che le mie esperienze dopo il Gran Premio di Abu Dhabi aiutino a rafforzare questo messaggio, e il mio proposito per il 2022 è di cercare modi per sostenere questo processo. Siate tutti gentili!”.

“Voglio augurare a tutti voi buone feste, e non vedo l'ora di tornare in pista nel 2022”.

Nicholas Latifi, Williams FW43B

Nicholas Latifi, Williams FW43B

Photo by: Erik Junius

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