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La PURE vuole fornire i motori a due team nel 2014

Craig Pollock, responsabile del progetto francese, è sicuro di poter ambire a squadre prestigiose

Craig Pollock torna in scena nel mondo dei Gp: l'ex manager di Jacques Villeneuve, che aveva avuto una partecipazione nella BAR Racing, è l'artefice della PURE, la nuova struttura francese che sta progettando un motore di Formula 1, 6 cilindri turbo di 1.6 litri per il regolamento che entrerà in vigore nel 2014. La PURE, acronimo di Propulsion Universelle et Recuperation d’Energie, si avvale di personaggi di peso nella storia della F.1 recente: nel programma sono coinvolti Bernard Contzen, ex presidente di Renault Sport, fautore dei successi della Casa transalpina nel Circus negli Anni 90 e Jean Pierre Boudy, il motorista nato in Renault che poi è stato l'artefice del V10 Peugeot di F.1. Naturalmente la struttura transalpina si avvale di partner qualificati come Mecachrome (che produce i motori Renault di Gp2), Teos, D2T e IFPEN (la società che si dedica alle energie alternative e a cui è stato demandato lo studio dell'ERS (Eneregy Recevoery System). Nei mesi scorsi era scoppiata una violenta polemica perché Gilles Simon, responsabile tecnico del settore motori della FIA, aveva lasciato l'incarico alla Federazione Internazionale, per aggregarsi alla PURE, dopo aver già visto i progetti preliminari degli altri costruttori ed aver avuto sotto mano tutti i dati degli attuali motori impiegati in F.1. Insomma una grave scorrettezza che, secondo i maligni, sarebbe stata ordita niente meno che da Jean Todt che aveva chiamato personalmente Simon dalla Gestione Sportiva della Ferrari dove era l'apprezzato responsabile dell'area motori. Il presidente della FIA, infatti, sarebbe l'uomo che sta all'ombra dell'operazione, più che mai intenzionato a rilanciare una grandeur transalpina anche in Formula 1. Craig Pollock sostiene che la PURE dovrà raggiungere l'accordo con due team dei dodici che correranno nel 2014 per garantirsi una fornitura di motori sufficiente a sostenere economicamente il progetto. E stando alle parole di Craig l'obiettivo è di cercare dei partner qualificati: “L'improvviso ritiro della Peugeot dal mondiale endurance – racconta Pollock – è sintomatico di una situazione: i grandi costruttori in questa fase congiunturale di crisi possono cambiare le loro strategie in modo repentino senza chiedersi se sono all'inizio, nel mezzo o alla fine di una stagione agonistica. Per questo ritengo che la PURE possa trovare un suo spazio nei Gp, mettendo a disposizione la grande competenza di un gruppo di lavoro che conosce le corse a fondo”.

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