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La proposta di Bertolini sull'ala mobile posteriore

Il campione del mondo del FIA GT1 lancia un'idea per i sorpassi nei Gran Premi

Andrea Bertolini è il campione del mondo FIA GT1: il pilota emiliano è stato festeggiato dalla Maserati con un pranzo che la Casa del Tridente ha organizzato a Casa Pavarotti per celebrare quello che è il primo titolo iridato dopo quello conquistato in Formula 1 da Juan Manuel Fangio nel 1957 con la 250. Il pilota sassuolese di 38 anni si deve reinventare, dal momento che la Maserati ha deciso di non supportare più il programma della MC12 nel campionato GT1: la biposto, dopo sei anni di dominio incontrastato, ha chiuso il suo ciclo di trionfi, infilando una serie impressionante di vittorie, trofei e titoli. Bertolini, in attesa di sapere quale sarà il suo futuro di pilota (si parla di un ritorno nel GT2 con la Ferrari 458), non ha certo del tempo libero: proprio in questi giorni ha effettuato il 250. collauado di una monoposto di Formula 1 del Cavallino. Andrea può vantare di aver guidato tutte le Rosse da Gran Premio dai tempi di Niki Lauda ad oggi: si è costruito un bagaglio di esperienza che la Casa di Maranello non ha alcuna intenzione di disperdere. Oltre a seguire come tutor i giovani ragazzi del Ferrari Driver Academy è anche apprezzato tester al simulatore, dove la squadra diretta da Stefano Domenicali sviluppa la monoposto che dovrà debuttare nel primo Gp stagionale. In questi giorni nel Circus si discute molto sull'ala posteriore mobile. Secondo alcuni potrebbe rendere il sorpasso fin troppo facile, secondo altri (e fra questi c'è Fernando Alonso) non sarà un'operazione semplice. In qualifica l'uso dell'ala mobile sarà libero, mentre in gara il pilota potrà azionarla solo in un tratto di pista ben definito dalla FIA (si dice 600 metri sul rettilineo più lungo) se sarà a meno di un secondo di distacco dalla monoposto che lo precede. La Federazione Internazionale sta studiando la situazione, consapevole che non è facile determinare a tavolino dei parametri che favoriscano il sorpasso, senza dequalificare le doti di chi guida. Andrea Bertolini, a tal proposito, ha elaborato una sua idea che è tutt'altro che peregrina. “L'obiettivo è di avere più sorpassi in F.1? E allora perché bisogna limitare l'azione solo in una porzione di pista? A parere mio sarebbe più efficace se si lasciasse al pilota la massima libertà nel decidere quando usare l'ala mobile. Basterebbe limitarne l'uso a dieci, quindici volte in un Gp, riprendendo il concetto del push-to-pass utilizzato come over-boost di potenza in altre categorie”. E come si potrebbe rendere facilmente leggibile la gara per gli spettatori? “Beh, sarebbe sufficiente montare sulle monoposto un display digitale su cui leggere i tentativi che restano al pilota. Ogni conduttore potrebbe escogitare una propria strategia di gara, rendendo la corsa meno prevedibile, assicurando uno spettacolo con più sorpassi”. La proposta meriterebbe di essere analizzata, cancellando alcuni dubbi che fanno discutere: per azionare l'ala mobile posteriore il pilota deve veder accendersi un led sul volante computer. Il segnale arriverà dalla direzione gara, dove ci sarà un commissario addetto. Non piace l'idea che il sorpasso possa essere condizionato da un errore umano nel dare l'ok. La soluzione di Bertolini potrebbe spazzare via tutti i dubbi, rendendo più imprevedivbili i Gp...

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