La profezia di Marchionne: "Vettel sembra un ragazzo del sud: è emotivo"
Vettel in Messico ha mostrato la sua ansia al primo giro, rivelando la sua indole caliente, in contrasto con la fredda lucidità con cui ha condotto la rimonta dalla coda del gruppo al quarto posto. E' un campione dottor Jackyll e Mister Hide?
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Sebastian Vettel deve superare l'ansia del primo giro, evitando di regalare sportellate a destra e a manca rovinando la possibilità della Ferrari di tornare a una vittoria che manca dal GP d'Ungheria, vale a dire la gara che ha chiuso il girone di andata del campionato 2017.
Nel paddock del Mugello il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, in occasione delle Finali Mondiali ha lanciato un monito che è partito qualche ora prima del via del GP del Messico. Poche parole, molto profetiche. Di chi, evidentemente, conosce meglio di chiunque altro i suoi polli...
"Sebastian è stato ed è un driver fenomenale, ma se non sapessi che è tedesco, direi che ha un atteggiamento molto simile a un ragazzo del sud, perché è molto emotivo. Spero che abbia imparato a contenere le sue emozioni".
L'aspettativa del numero 1 è stata disattesa dal tedesco con l'animo latino già alla prima curva, quando Max Verstappen con la Red Bull ha preso la scia della Ferrari, tirando una staccatona alla Rossa. Partito dalla quinta pole stagionale, Vettel non ha voluto cedere il passo al ragazzino olandese e non ha esitato a chiuderlo verso il bordo pista causando un contatto nel quale ci ha però rimesso il muso.
Nella bagarre si è fatto avanti anche Lewis Hamilton e anche al neo quattro volte campione del mondo ha rifilato una "punzecchiata" alla W08 perché intanto aveva già l'ala anteriore rotta. L'operazione ha determinato la foratura della gomma posteriore destra della Mercedes di Lewis e danni importanti al diffusore posteriore e al supporto dell'ala.
Niente che per i commissari sportivi abbia meritato una penalizzazione (i giudici sono parsi molto tolleranti già in qualifica quando Verstappen ha chiuso Bottas nel giro buono), ma ciò non toglie che lo sconsiderato atteggiamento di Sebastian abbia privato la Ferrari di una possibile vittoria.
Le gare non si vincono alla prima curva si suole dire, ma l'emotivo Sebastian sembra non aver acquisito questa certezza. Ed è un vero peccato perché la Rossa dopo un oggettivo momento di sbandamento sembrava aver ritrovato il filo per essere protagonista nell'ultimo spezzone di stagione. Restano ancora due appuntamenti (Brasile e Abu Dhabi) favorevoli alla Ferrari per ridare entusiasmo ad un team che si sta concentrando sulla macchina 2018...
“In realtà si è cominciato a lavorare alla stagione prossima già quando è partita quella 2017. La cosa importante adesso è imparare dalle cose che abbiamo sbagliato quest’anno. E ce ne sono state parecchie. Dobbiamo provare a incorporare le giuste soluzioni sulla macchina del prossimo anno”.
Una vittoria ridarebbe entusiasmo ad una squadra che quest'anno ha prodotto uno sforzo sovraumano, rendendo competitiva (anche grazie al nuovo regolamento) una macchina che l'anno prima non era stata capace di vincere nemmeno un GP.
Il latino Sebastian alterna picchi di entusiasmo estremo (sabato ha festeggiato la 50esima pole della carriera più di una vittoria) a cocenti delusioni: nel dopo GP sembrava groggy, come un pugile che era stato steso da un gancio al volto.
Il tedesco, quindi, credeva ancora alle possibilità iridate e si è reso responsabile di due azioni inutili che hanno avuto un pesante effetto sul risultato finale. Si è comportato come Pierino dopo averla fatta grossa.
Perché il Vettel che è uscito dai box dopo la sostituzione del muso sulla sua SF70H è stato il quattro volte campione del mondo che ha fatto una straordinaria rimonta fino al quarto posto con una Rossa capace di siglare il giro più veloce e velocità massime di 362,4 km/h sfruttando la scia degli avversari.
E la Ferrari ha ritrovato il campione che sabato ha inventato un giro perfetto per mettere la Rossa davanti a tutti. Sarebbe riuscito a battere la Red Bull di Verstappen. Con quel passo perché no?
Sebastian in versione dottor Jackyll e Mister Hide è battibile (le "prende" anche quando le vuole "dare"), mentre quando è pienamente consapevole del mezzo di cui dispone è capace di imprese leggendarie.
"E' un campione del mondo e ne è consapevole. L’importante è che la Ferrari riesca a dargli un’auto per riportarlo al titolo" - ha chiosato Marchionne al Mugello. Ora che il sogno iridato 2017 si è infranto bisogna già pensare al prossimo anno...
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