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La pioggia evidenzia un fatto: la superiorità di Lewis Hamilton

Hamilton va oltre i meriti della W11 e firma un'impresa di caratura assoluta con la pole numero 89 della sua carriera. Bottas, a parità di macchina, è "solo" quarto.

Polesitter Lewis Hamilton, Mercedes

Polesitter Lewis Hamilton, Mercedes

FIA Pool

La pioggia a volte capovolge, a volte amplifica. Oggi a Spielberg ha fatto entrambe le cose, portando sotto luci ancora più intense verdetti noti, e offrendo possibilità di rivincita a chi lo scorso weekend non era riuscito a dire la sua come avrebbe voluto. In cima a tutti, dall’alto di una superiorità assoluta, Lewis Hamilton.

Dopo i problemi accusati lo scorso weekend e nella giornata di ieri, il campione del Mondo voleva la pioggia, non tanto per aumentare il suo score di pole position bagnate, quanto per verificare che senza quei problemi di feeling con il retrotreno della sua W11 lui è sempre Lewis.

Una risposta così secca forse non l’immaginava neanche lo stesso Hamilton, perché rifilare un secondo e due decimi al più vicino degli avversari (Max Verstappen) sulla pista più corta del Mondiale è qualcosa davvero di speciale. La caratura dell’impresa di Hamilton arriva anche da un irriducibile Max, che ha provato davvero tutto per riuscire a strappargli la pole, finendo poi nella via di fuga della curva ‘9’ nel suo ultimo giro lanciato.

Non solo tra alcuni appassionati, ma anche tra qualche addetto ai lavori esiste la tendenza a voler sminuire il presente mitizzando imprese di un passato neanche poi così lontano. La pole position ottenuta oggi da Hamilton a Spielberg sarà ricordata a lungo, l’ennesima impresa di un talento cristallino che dopo 251 Gran Premi non accenna a lasciar spazio anche a qualche piccola crepa.

Ci starebbe anche, e non toglierebbe nulla a quanto fatto da Hamilton dal 2007 ad oggi, ma al momento non si registrano segnali di invecchiamento. Non solo, anche dei temuti cali di motivazione che ciclicamente vengono annunciati, non v’è traccia. Al contrario, il pilota che continua ad essere in pista con la Mercedes numero 44 quando ha l’occasione continua a regalare delle perle, come ha fatto oggi a Spielberg.

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Un giro che non era necessario per esigenze di classifica, ma voluto da un pilota immune da qualsiasi forma di appagamento da successo. “È stato un giro fantastico – ha commentato – era importante mettere tutto insieme, la gestione della batteria, del traffico, delle gomme. Direi che è un giro che è stato davvero il più vicino possibile alla perfezione, considerando le condizioni. La pioggia era aumentata, e migliorare non era davvero semplice. Mi ha riportato alla mente Silverstone 2008, quando sei davvero un tutt'uno con la macchina e non hai affatto paura, semplicemente hai un dinamismo perfetto tra una curva e l’altra con il tuo stile di guida”.

“Quelle di oggi sono state le condizioni peggiori in cui essere in pista con queste monoposto – ha proseguito Lewis – è stata una sfida incredibile. Sono contento che ci sia stata data la possibilità di disputare queste qualifiche, è stata una vera sfida, penso per tutti. La visibilità era molto, molto ridotta, ma il team ha fatto un ottimo lavoro mandandomi in pista al momento giusto e dandomi le sempre informazioni che mi servivano. Mi sentivo praticamente a casa oggi sotto la pioggia”.

I meriti della Mercedes vanno oltre le menzioni di Hamilton, perché se oggi Lewis è stato indiscutibilmente l’interprete perfetto della sua monoposto è anche vero che la W11 ha mostrato sul bagnato in modo ancora più chiaro le sue doti. Un retrotreno che ha sfidato le leggi della fisica in quanto a stabilità, ed una trazione incredibile considerando le condizioni. Doti eccezionali, che però non hanno però messo le ali a Valtteri Bottas, che sul bagnato si è ben difeso ma senza piazzare il colpo di reni. Se oggi in pista la Mercedes avesse avuto due Bottas non avrebbe precluso alcun obiettivo in vista della gara, ma la storia che si racconterebbe sarebbe ben diversa.

“È stato davvero complicato – ha commentato il finlandese – da parte mia non è andata molto bene, non sono riuscito a trovare l'aderenza e la temperatura nelle gomme. È sempre difficile quando è bagnato, c’era il rischio acquaplaning, quindi in generale una condizione difficile. La nostra macchina sembrava a posto, Lewis aveva il mio set-up, quindi penso che fossimo più o meno nelle stesse condizioni, quindi non posso dare la colpa all’assetto".

"Ho avuto un problema con un freno ma il vantaggio di Lewis è che è riuscito a generare più temperatura sulle gomme, e questo è ciò che ha fatto la differenza. Domani per è un nuovo giorno e può essere un bel giorno, perché so quanto è forte la nostra monoposto in gara”.

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