La penalità di Vettel fa discutere: Whiting difende i commissari dalle proteste di Lauda
Il direttore di prova della F1 sostiene che i commissari sportivi abbiano agito basandosi sui precedenti più recenti, ma la sanzione al tedesco, che ha ammesso la sua colpa con Bottas, è parsa a molti inadeguata.
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Niki Lauda dopo la corsa al Paul Ricard si era espresso in modo molto chiaro: Sebastian Vettel ha pagato solo con cinque secondi di penalità il contatto alla prima curva del GP di Francia che ha privato la Mercedes di una possibile doppietta, colpendo Valtteri Bottas che, come il ferrarista, è dovuto rientrare ai box durante il regime di safety car per sostituire la gomma posteriori sinistra danneggiata.
Charlie Whiting, dopo ogni GP è disponibile a spiegare i momenti controversi della gara: il direttore di prova della F1 ha voluto chiarire come mai il collegio dei commissari sportivi ha preso il provvedimento minimo nei confronti del tedesco:
“I commissari sportivi avevano quattro opzioni: penalità di 5 secondi, penalità di 10 secondi, passaggio in pit lane per un drive-through, o stop and go con sosta alla piazzuola del pit. Hanno deciso per i 5 secondi in considerazione di casi simili in passato. Certo, se si guarda l’ordine d’arrivo finale si può pensare che la sanzione non sia stata sufficiente, ma i commissari decidono al momento”.
Tutto vero, ma per arrivare a deliberare uno stop and go allora ci vuole una… strage? Battute a parte, non condividiamo il metro di giudizio adottato in Francia, perché se questo diventa un altro precedente che può essere valido per il futuro, allora ricordiamoci i contatti che in passato hanno deciso un mondiale: se finire a ruote inchiodate contro il diretto avversario per il titolo costa solo una penalità di 5 secondi, allora il leader del campionato può scegliere una… soluzione anticipata sapendo di non aver molto da perdere.
L’anno scorso è stato deciso che i piloti potessero essere più liberi di darsi battaglia, ma un conto sono i contatti di gara che venivano sanzionati in modo fin troppo fiscale e un conto è sottovalutare le scorrettezze, anche se involontarie, come nel caso di Vettel in Francia.
Sebastian è andato subito da Valtteri Bottas nel dopo gara per fargli le sue scuse, assumendosi tutta la responsabilità dell’incidente, per cui non stiamo parlando di un episodio controverso per la sua dinamica, visto che le (molte) immagini hanno parlato chiaro.
Anche i 5 secondi comminati a Romain Grosjean per aver stretto Esteban Ocon alla partenza del GP sono stati poca cosa: il transalpino doveva per regolamento lasciare lo spazio di una macchina al connazionale della Force India per evitare che finisse contro le protezioni e, invece, lo ha deliberatamente spinto verso il muro. Sarebbe meglio castrare sul nascere queste atteggiamenti molto pericolosi che potrebbero prendere piede vista la pena molto limitata.
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