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La Mercedes ha rischiato con la sospensione di Hamilton in Messico

La Mercedes ha giocato un azzardo nel GP del Messico, lasciando che Lewis Hamilton continuasse con una gomma spiattellata, ignorando il fatto che le vibrazioni generate bastassero potenzialmente per rompere una sospensione.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid

Foto di: XPB Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Il vincitore della gara, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia con il team
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid

Il team normalmente gli avrebbe chiesto di rientrare ai box per montare un nuovo set di gomme, come successo due anni fa con Nico Rosberg a Sochi, quando aveva avuto un bloccaggio nel primo giro.

Tuttavia, vista la situazione nel Mondiale, ha deciso di lasciare Hamilton in pista e di monitorare la situazione.

Dopo una consultazione con Toto Wolff ed altri membri della squadra, la decisione finale è stata presa da Paddy Lowe, che era in McLaren quando Kimi Raikkonen subì un cedimento di questo tipo nelle fasi conclusive del GP d'Europa del 2005 al Nurburgring.

"La spiattellata era di quelle che definirei di livello medio-alto" ha detto Lowe a Motorsport.com. "Dove alto significa qualcosa che può generare delle vibrazioni capaci di sovraccaricare la sospensione. Vi ricordate Kimi al Nurburgring nel 2005?".

"L'effetto è reale ed è un qualcosa che devono monitorare tutte le squadre ogni volta che c'è una spiattellata. Bisogna considerare le sensazioni del pilota, che può avere problemi di visibilità per via delle vibrazioni, ma l'aspetto più critico è il sovraccarico che si può generare per la sospensione".

"Ad essere onesti l'aspetto del sovraccarico non è stato molto chiaro fino a quando non siamo tornati a spingere al massimo. Sembrava medio-alto nei dati iniziali, poi in un paio di giri è stato chiaro che la sospensione di stava sovraccaricando e che stavamo correndo oltre i limiti normalmente approvati".

"Quindi abbiamo dovuto affrontare una decisione molto dura, perché era tra il rischio di rompere una sospesione in fondo al rettilineo, come accadde con Kimi, o buttare via il campionato, perché un pit stop al secondo giro avrebbe distrutto subito le chance di Lewis".

La squadra ha quindi tentato di far raggiungere ad Hamilton il target di realizzare il pit stop a cavallo tra il 19esimo ed il 20esimo giro, ma alla fine lo ha dovuto anticipare al 17esimo.

"Sicuramente poteva andare peggio nei primi 12-14 giri" ha aggiunto Lowe. "Ma la situazione è peggiorata verso la fine dello stint, quindi abbiamo deciso di rientrare un paio di giri prima rispetto a quanto avremmo voluto".

Wolff ha confermato poi che se non ci fosse stato il titolo in gioco, la squadra avrebbe richiamato subito Hamilton.

"In qualsiasi altra gara, avremmo fatto il pit stop pe perso la gara" ha detto l'austriaco. "Lo abbiamo lasciato in pista per dargli l'opportunità di non gettare via il campionato".

"Onestamente, non ci siamo trovati in una situazione confortevole, dovendo soppesare un campionato al possibile cedimento di una sospensione".

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