Il
Politecnico di Torino ha avuto oggi un docente d'eccezione:
Jaime Alguersuari, giovane pilota catalano della
Scuderia Toro Rosso di
Formula 1. La lezione universitaria è stata l’antipasto del ricco programma che coinvolgerà la città di Torino: oggi, sabato 30 aprile, a partire dalle ore 15.00, la capitale dell’automobile italiana ospiterà sulle sue storiche strade la
Red Bull F1 Show Run Torino 2011, con l’esibizione di
Mark Webber e dello stesso Alguersuari a bordo di una monoposto di Formula 1.
Davanti alla numerosissima platea di studenti nell'
Aula Magna "Giovanni Agnelli", Jaime ha raccontato alcuni retroscena del mondo della Formula 1: quello che succede in pista e che non si vede alla televisione. Ha sottolineato l'importanza delle prove libere del venerdì e il ruolo cruciale delle gomme Pirelli in questa stagione, in cui è fondamentale capire il degrado degli pneumatici per trovare la costanza in gara. “
Un fattore decisamente più importante rispetto alle qualifiche. L'anno scorso le gare somigliavano più ad uno 'sprint', una lunga qualifica, mentre ora sono corse basate più sulla resistenza”. Una nuova sfida per il driver spagnolo, che davanti agli studenti ha fissato il suo obiettivo stagionale: “
Sono in una squadra che è una famiglia. Voglio imparare e diventare ancora più bravo con questo team e fare il massimo con quello che ho”.
L'incontro è stato introdotto da
Massimiliana Carello, docente del corso di laurea in ingegneria dell'autoveicolo, che ha sottolineato con orgoglio che l'ateneo torinese è l'unico in Italia ad avere questo corso di Laurea tra le proprie specializzazioni: “
è un onore essere qui oggi a parlare di F1”.
A quel punto il testimone è passato a
Gianvito Amico, un tempo studente proprio tra i banchi del Politecnico di Torino. L'attuale Reliability Manager della
Scuderia Toro Rosso ha spiegato agli studenti tutte le fasi della progettazione della vettura, che parte dall'analisi del progetto precedente per passare alla produzione vera e propria, fino ad arrivare agli ultimi sviluppi del prototipo che sono in continuo e costante aggiornamento, nella continua sfida regolamentare e tecnologica rappresentata dalla Formula 1. L'ingegnere ha poi sottolineato l'importanza della sicurezza.
Infine la parola è passata agli studenti, che hanno fatto numerose domande al pilota spagnolo protagonista in Formula 1. Una studentessa gli ha chiesto: “
Jaime, cosa provi ad essere un pilota?”. “
E' il mio lavoro da quando avevo 8 anni; da quando ho iniziato sui kart e sono andato in Italia e così fino ad ora. Mi piace guidare, mi piacciono le sfide, fare le gare, portare la macchina oltre al limite”.
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