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Intervista

La lettera dei piloti che ha spinto la rivoluzione in F1

Con le nuove monoposto ad effetto suolo l'obiettivo dei vertici della F1 è quello di avere gare più combattute, ma la spinta alla rivoluzione regolamentare è arrivata dalla GPDA come conferma Alex Wurz.

Lance Stroll, Aston Martin AMR22

Foto di: Aston Martin Racing

Quando le nuove monoposto di Formula 1 scenderanno in pista a Barcellona domani mattina, la categoria regina del motorsport entrerà ufficialmente in una nuova era che tutti sperano sia emozionante.

Una delle motivazioni chiave che ha portato alla nascita delle nuove monoposto ad effetto suolo è quella di avere corse più avvincenti. I vertici della F1, infatti, sperano che questa nuova generazione di vettura riesca a regalare battaglie più emozionanti in pista ed attrarre un pubblico sempre maggiore.

Al centro di questa rivoluzione, però, c’è qualcosa di più importante: creare uno sport che sia emozionante per i piloti stessi. Loro, così come i fan, non hanno mai realmente amato le monoposto con le quali era molto complicato superare.

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Ripercorrendo le origini di come si è arrivati al nuovo regolamento tecnico, una delle spinte più forti per questa rivoluzione è arrivata proprio dai piloti. È stata infatti la GPDA, sotto il presidente Alex Wurz, che si è riunita ed ha scritto ai capi di Liberty Media poco dopo l’acquisizione della Formula 1 alla fine del 2017.

In quella lettera, come ha spiegato lo stesso Wurz, i piloti hanno evidenziato come la precedente filosofia aerodinamica delle vecchie monoposto andava contro l’idea di duelli ravvicinati e quindi doveva essere fatto qualcosa per salvaguardare lo sport.

“Noi (la GPDA) abbiamo lavorato ad un documento da presentare ai nuovi proprietari, e questo ha coinciso con l’ingresso in Liberty Media di Ross Brawn e Pat Symons” ha spiegato Wurz.

Alpine A522

Alpine A522

Photo by: Alpine

“Sapevamo che c’era la possibilità di avviare un cambiamento ed abbiamo inviato la nostra lettera a Liberty, ai team e alla FIA per richiedere uno studio per modificare le regole aerodinamiche. Abbiamo chiesto loro di analizzare un concept con un’aerodinamica che consentisse ai piloti di potersi seguire da vicino”.

Wurz, conosciuto per le sue qualità tecniche e le sue intuizioni analitiche, sapeva che un approccio scientifico era necessario per aiutare i vertici della F1 a scegliere la via corretta.

“Chi segue una monoposto subisce sempre una scia sporca. Questo si traduce in una perdita di aderenza e, di conseguenza, nell’impossibilità di guidare a distanza ravvicinata. Questo è il motivo per cui l’aerodinamica è stata nemica dei sorpassi e della lotta in pista per decenni”.

“Nel corso degli anni lo sport ha cercato di trovare delle soluzioni, ma questi erano solo tentativi e non concetti sviluppati da zero”.

“La lettera scritta da noi piloti non era frutto di un lavoro scientifico, ma ha rappresentato una chiara richiesta per aiutare la Formula 1 ad avere fiducia nella propria ricerca”.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Photo by: Ferrari

“Credo che le nuove regole siano state un grande esempio di come le quattro forze principali (F1, FIA, team e GPDA) si siano allineato per lavorare congiuntamente su obiettivi a medio e lungo termine. Le nuove regole rappresentano il primo passo, ma dobbiamo essere realisti su cosa possiamo e su cosa non possiamo aspettarci”.

Questo commento finale è da valutare con grande attenzione perché secondo Wurz è improbabile pensare che le nuove regole diano i risultati sperati sin dalla prima gara. Secondo l’austriaco sarà necessario un periodo di assestamento iniziale.

“Quando i migliori piloti competono l’uno contro l’altro facendo pochissimi errori e sono al volante di vetture dalle prestazioni simili, allora effettuare un sorpasso non sarà mai facile. Spero che nessuno si aspetti di vedere centinaia di sorpassi ad ogni gara, ma nel lungo termine avremo valori in pista più livellati”.

“Un sorpasso è sempre un atto di abilità e coraggio e per questa ragione tutti noi amiamo un sorpasso effettuato naturalmente piuttosto che dieci o più sorpassi artificiali effettuati col DRS”.

“Penso che inizialmente un team riuscirà ad interpretare meglio le nuove regole ed avere un vantaggio, ma anche se i valori in campo nel 2022 dovessero risultare confusi, sono certo che il nuovo regolamento è un elemento chiave per un futuro migliore della F1”.

“Una volta che tutte le squadre avranno capito le regole avremo valori in campo più ravvicinati e gare più avvincenti. Bisogna essere realisti e pazienti”.

Lando Norris, McLaren MCL36

Lando Norris, McLaren MCL36

Photo by: McLaren

Secondo Wurz, poi, ci saranno anche benefici indiretti figli del nuovo regolamento che trasformeranno la natura delle gare.

“Se tutte le monoposto sono vicine, allora sarà anche più difficile da prevedere la strategia generale. In precedenza, infatti, i top team sapevano che dopo 15-20 giri avevano una finestra per effettuare un pit stop in tutta sicurezza grazie al vantaggio delle loro prestazioni”.

“Adesso se questa finestra non dovesse aprirsi, la pianificazione della strategia potrebbe diventare molto più complessa e questo è un effetto collaterale benvenuto. Questo rappresenta ciò che i piloti hanno sempre chiesto: una F1 che sia uno sport e non uno spettacolo prefabbricato”.

“Più i valori sono ravvicinati, più la F1 diventerà emozionante. È un qualcosa che abbiamo già riscontrato con l’incredibile crescita di popolarità aiutata da fattori come l’apertura di team e piloti ai social media, e la possibilità che comunicassero al di fuori dei canali tradizionali. Abbiamo lasciato che fossero i piloti a brillare a differenza dei decenni precedenti”.

Adesso l’attenzione di tutti è focalizzata su ciò che accadrà in pista a partire già da domani quando prenderà il via la prima sessione di test a Barcellona.

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