Ieri l'autodrodo di
Monza ha ricevuto una visita inattesa, ma sicuramente non troppo gradita. Gli agenti della
Guardia di Finanza hanno bussato ai cancelli dell'impianto brianzolo intorno alle ore 7,30, con l'obiettivo di perquisire gli uffici amministrativi e quelli del direttore
Enrico Ferrari e del responsabile tecnico
Giorgio Beghella Bartoli.
L'operazione rientra nell'ambito di un'inchiesta per reati fiscali e sotto la lente di ingrandimento dei pm
Walter Mapelli e Caterina Trentini ci sono finite almeno altre cinque persone: si tratta del contabile
Franco Becchere, del consulente
Emanuele Vialardi, del gestore degli sponsor
Marco Villa, del custode
Davide Galbiati e del figlio
Daniele.
Il tutto è partito da un esposto presentato alla
Procura di Monza proprio da
Paolo Guaitamacchi, presidente del consiglio d'amministrazione della
Sias, la società che si occupa della gestione dell'autodromo.
I fatti contestati riguardano l'
emissione di fatture per operazioni fittizie per almeno un centinaio di migliaia di euro, che avrebbe permesso alla Sias di giustificare dei ricavi in nero e alle società compiacenti di imbrogliare il fisco. Il periodo sotto osservazione è quello compreso tra il 2007 ed il 2012.
Ma non è tutto qui, perchè sarebbero state riscontrate anche delle
irregolarità nella gara d'appalto per il servizio di ristorazione dell'impianto, che avrebbe portato a favorire una specifica società.
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