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La FIA rassicura sulla sicurezza del Gp del Bahrein

Un ex responsabile dell'unità terroristica britannica ha inviato una lettera dettagliata a Jean Todt

La FIA ha voluto rassicurare i team di Formula 1 riguardo alla situazione in Bahrein, spiegando che esistono le condizioni di sicurezza per effettuare il Gp. Alla vigilia del weekend del Gp della Cina, dove le squadre e i grandi capi del Circus si riuniranno per prendere una decisione definitiva, Jean Todt ha detto che le informazioni in suo possesso dicono che la situazione non è grave come potrebbe sembrare. Il presidente della FIA ha ottenuto queste informazioni direttamente da John Yates, ex responsabile dell'unità terroristica britannica, che gli ha scritto una lettera informandolo sulla reale situazione. "Sono informato su quelle che possono essere le preoccupazioni legate al regolare svolgimento del Gp di Formula 1 in Bahrein" ha scritto Yates. "Ho sentito molte opinioni a riguardo nelle trasmissioni radiofoniche e da quello che ho ascoltato è chiaro che la situazione reale del Bahrein e gli sforzi che stanno facendo nel paese non arrivano alle orecchie dell'opinione pubblica". "La mia preoccupazione è che questa immagine distorta possa arrivare a tutte quelle persone coinvolte nella Formula 1: piloti, team, sponsor. Quella che emerge purtroppo è distorta, inaccurata e ricca di false informazioni, diffuse soprattutto tramite i social network". "Non nego che esistano dei problemi, ma sono soprattutto situazioni isolate, legate ad alcuni villaggi che potrebbero rappresentare un blocco nello sviluppo del paese. Tuttavia, questi non possono rappresentare un pericolo significativo e temo che la loro importanza sia stata esagerata". "Queste comunque sono proteste legali, che non prevedono comportamenti violenti, e quelli che vi ricorrono sono piccole unità, di massimo 15-20 persone. E questi sono atti perpetrati contro una forza di polizia disarmata che, di fronte a tali attacchi, si sta completando con grande fermezza". "Questa gente è intenzionata ad infastidire la polizia e la comunità in cui vive, ma non rappresentano la vasta maggioranza dei cittadini rispettosi della legge del Bahrein. Io e la mia famiglia riteniamo che questo sia un posto sicuro: a volte credo che lo sia più di Londra".

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