La FIA non chiarisce il giallo del giro in meno al GP del Giappone
Michael Masi, direttore di gara di F1, esclude l'errore umano e punta il dito sul sistema che regola i pannelli luminosi, ma le cause sono ancora da accertare nonostante sia già stata avviata un'indagine.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Valtteri Bottas è stato dichiarato vincitore del Gran Premio del Giappone al 52esimo dei 53 giri previsti dai pannelli luminosi. Ciò significa che, a quel punto, la gara è stata dichiarata conclusa nonostante non sia stata completata l'intera distanza di gara.
L'utilizzo dei pannelli luminosi per dichiarare la gara finita è stata introdotta all'avvio di questo Mondiale per evitare situazioni già verificate in altri anni dove la bandiera a scacchi era stata sventolata al momento sbagliato.
L'occasione più famosa risale al Gran Premio del Canada 2018, quando la modella Winnie Harlow fu erroneamente istruita di sventolare la bandiera a scacchi al 69esimo dei 70 giri previsti.
La FIA ha subito avviato un'indagine a fine Gran Premio per cercare di capire il perché sia stato commesso l'errore, decurtando la gara di un giro. Dal direttore di gara Michael Masi ci si attendeva una risposta a tal proposito, invece questa tarda ad arrivare.
"Da quanto abbiamo potuto vedere, è stato un errore del sistema", ha dichiarato Masi. "E' qualcosa su cui dobbiamo investigare. Non sto facendo ipotesi su cosa sia o non sia stato. E' stato certamente un errore del sistema".
Masi ha affermato che nel sistema di bandiere vi è un doppio input - automatico e umano - dunque è troppo presto per fare speculazioni su cosa possa aver generato l'errore. Un modo per escludere errori umani a monte di quanto accaduto in gara.
"Dovremo capire esattamente cosa sia successo, ricostruire tutto e partire da quello. E' stato un caso sfortunato, sono il primo a dirlo. Siamo orgogliosi di fare le cose perfettamente, ma è una di quelle situazioni mai successe prima legate alla bandiera a scacchi. Ora non dobbiamo fare altro che indagare sul perché sia potuto accadere tutto ciò".
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