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La FIA introduce verifiche più severe sulla benzina utilizzata in F1

La FIA sta pensando ad un miglioramento sul monitoraggio delle benzine utilizzate in Formula 1 dai team introducendo delle verifiche manuali.

Cartello "Fuel Out" sulla monoposto di Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17

Foto di: Sutton Motorsport Images

Le nuove procedure saranno adottate dopo alcuni allarmi lanxiati su possibili aree grigie riguardo ai carburanti usati in gara che già verso la fine del 2018 avevano portato a controlli più approfonditi.

I team ora dovranno dichiarare le quantità di carburante per la corsa al delegato tecnico Jo Bauer, il quale andrà a pesare le macchine prima e dopo l'evento in modo da stabilire quanta benzina è stata utilizzata confrontando i dati del flussometro. La novità è stata già illustrata alle squadre con un documento distribuito da Nikolas Tombazis martedì scorso.

La quantità di benzina dovrà essere chiarificata comprendendo il giro di schieramento in griglia, quello di formazione e quello di rientro al termine delle due ore di gara. Il rifornimento con la quantità prestabilita dovrà avvenire un'ora prima dell'apertura della pit-lane e non oltre.

La FIA si riserverà poi di controllare a caso alcune vetture prima della gara dotata di gomme per correre marchiate FIA dal peso già stabilito. Ai team verrà chiesto di svuotare il serbatoio con la pompa del carburante e accendere il motore, in modo da verificare che nulla resti dentro la macchina.

La monoposto sarà quindi pesata nuovamente confrontando il peso ottenuto con la massa della benzina che manca, tenendo conto di quello precedentemente ravvisato; successivamente avverrà il nuovo rifornimento e il terzo peso di verifica, con sigillo del serbatoio in modo che non si possa introdurre o levare benzina in un secondo momento.

Dopo la gara, la FIA ispezionerà nuovamente alcune auto a caso dopo la procedura del Parco Chiuso utilizzando le stesse gomme marchiate sopracitate. Come in precedenza, alle squadra verrà chiesto di estrarre la benzina rimasta per svuotare del tutto la macchina e pesarla, in modo da determinare la quantità di liquido usata prima del giro di rientro.

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"La differenza della massa della benzina tra l'inizio e la fine della gara verrà confrontata con quella utilizzata, includendo giri in griglia, quello di formazione e di rientro - dice Tombazis - Il tutto verrà confrontato con i dati del flussometro tenendo conto dei modelli degli iniettori in modo da avere parametri validi".

Il greco ha anche specificato quali possono essere le situazioni in cui i team verranno verificati ulteriormente se indicato dai commissari.

1. Se la procedura di estrazione del carburante avviene diversamente da come richiesto dalla FIA con il documento precedentemente consegnato.

2. Se il volume della benzina è consistente una volta svuotato il serbatoio.

3. Se il team non presenta la dichiarazione con il dato della massa più di due ore prima dall'apertura della corsia box o se la quantità di carburante dichiarato è diversa da quella estratta nel controllo.

4. Se il confronto tra la benzina introdotta segnalata dal flussometro e la massa consumata è più basso.

5. Se la massa usata in gara, valutata con il peso dell'auto, supera i 110kg, come richiesto dall'articolo 30.5 del regolamento sportivo di F1.

6. Se il software di ispezione mostra significative differenze tra qualifiche e gara.

Anche se la FIA ha già sperimentato il monitoraggio dell'introduzione di benzina extra (come ad esempio con la Red Bull ad Abu Dhabi l'anno scorso), alcune squadre sono preoccupate della scelta a caso della FIA per effettuare questi test, visti i tempi ristretti nel pre-gara e che la procedura di estrazione del carburante non è affatto semplice.

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