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La FIA ha risposto alla lettera dei sette team anti-Ferrari

I sette team che hanno protestato contro la Ferrari hanno ricevuto una risposta dalla Federazione Internazionale alla lettera in 32 punti che era stata mandata la scorsa settimana. L'attacco è diretto a Jean Todt e si profila la guerra alla sua presidenza nel tentativo di cambiare la conduzione del potere sportivo.

Dettagli del tracciato

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Gli interrogativi che incombono sul Mondiale 2020 di Formula 1 non sembrano distogliere l’attenzione dal caso che ha tenuto banco nelle ultime settimane, ovvero le polemiche seguite alla chiusura ‘confidenziale’ del caso power unit Ferrari decisa dalla FIA.

Al comunicato stampa congiunto della scorsa settimana da parte delle sette squadre non motorizzate Ferrari, è seguita una lettera inviata dai team alla Federazione Internazionale di ben sei pagine (secondo fonti inglesi divise in 21 punti) incentrate sulla richiesta di chiarimento in merito all’accordo confidenziale tra Ferrari e FIA.

Il contenuto della missiva sarebbe dovuto restare riservato, ma nella giornata di ieri alcuni media ne sono entrati in possesso.

I contenuti non stravolgono il contesto già noto, ma confermano e aggiungono dettagli ad un caso che sembra ben lontano dalla conclusione. Il tono delle domande (alcune delle quali riportate dal britannico sportsmail) è molto diretto:

“Poiché la Federazione non ha vigilato su questo caso tecnico in modo trasparente, perché le squadre dovrebbero continuare a fidarsi della FIA nel ruolo attuale dal 2021 in poi e stipulare un nuovo accordo Concorde che coinvolge la stessa Federazione?”.

E ancora: “Deduciamo che la Ferrari abbia violato i regolamenti tecnici. Quali sono gli articoli violati?”, “Quali sono le sanzioni imposte dall’accordo preso tra le due parti?”.

La lista di domande è lunga, e secondo informazioni raccolte nel paddock di Melbourne la FIA dovrebbe aver già risposto alle sette squadre che hanno sottoscritto la lettera entro la giornata di ieri.

Al di là dell’efficacia della replica, è difficile ipotizzare oggi che il caso possa sgonfiarsi in tempi brevi. La posta in palio è alta, e va oltre la rivincita di squadre intenzionate a far luce su un caso tecnico di fatto rimasto segreto nelle stanze della FIA.

L’intreccio include i rapporti di forza che saranno definiti nel nuovo Concorde Agreement (approvato da alcuni team, ma non ancora firmato) ed anche l’elezione del nuovo presidente FIA.

Un sovrapporsi di casi da cui emergerà la mappa del potere della Formula 1 che verrà, ma che nel presente è destinato a protrarsi a lungo, potenzialmente anche al di fuori delle sedi dei tribunali sportivi se non troveranno una base di accordo.

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