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La colonna di Vandoorne: "Ho guadagnato sei posizioni nel primo giro!"

Il pilota belga della McLaren spiega le difficoltà che ha dovuto superare dopo la doppia sostituzione della power unit Honda nel GP del Messico. "Nonstante tutto speravo di finire in zona punti. In Brasile avrò le novità aerodinamiche".

Stoffel Vandoorne, McLaren

Stoffel Vandoorne, McLaren

Andrew Hone / Motorsport Images

Stoffel Vandoorne

Vandoorne è il pilota che la McLaren ha scelto per sostituire Jenson Button. Il belga ci racconta il suo Mondiale 2017.

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren behind a man in Calavera skull fancy dress
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren, wears a Mexican mask
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren
Pit board for Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren on the drivers parade
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Ancor prima di atterrare a Città del Messico sapevo che avrei dovuto affrontare un fine settimana in salita. Anche se eravamo stati costretti a cambiare la power unit il weekend precedente ad Austin, la decisione di sostituire il motore alla vigilia del Gran Premio del Messico non è stata una sorpresa, poiché era nei piani del team da tempo. Sapevo, quindi, che avrei preso il via della gara dall’ultima fila dello schieramento.

Il cambio della power unit era previsto

La squadra ha valutato che sul circuito Hermanos Rodriguez non saremmo stati molto competitivi, ma sacrificando la trasferta messicana avremmo avuto la possibilità di prepararci al meglio in vista delle piste di San Paolo ed Abu Dhabi, tracciati sui quali abbiamo concrete chance di poter ambire ad un buon risultato.

Al di là delle premesse non ideali, il fine settimana non è comunque iniziato nel migliore dei modi. Nella sessione FP1 di venerdì mattina sono riuscito a percorrere solo due giri di installazione a causa di un problema che ha richiesto un’ulteriore cambio di power unit, sostituzione che è avvenuta con un motore di specifica precedente rispetto a quella utilizzata ad Austin.

I problemi sono proseguiti anche nella sessione pomeridiana, perché il setup di base non si è confermato all’altezza delle attese, ed in più il programma di lavoro è stato totalmente focalizzato sul setup di gara, visto che avremmo preso il via della corsa dall’ultima fila.

Impostate le qualifiche pensando alla gara

Sabato mattina sono arrivate le prime buone notizie del weekend. Il lavoro completato dalla squadra venerdì sera si è confermato nella giusta direzione, ed abbiamo fatto un grande passo avanti. Nella sessione FP3, nonostante l’elevato carico di carburante, il feeling con la monoposto è stato subito molto buono. Abbiamo affrontato la sessione Q1 di qualifica con la monoposto in configurazione gara, sfruttando ogni giro per valutare il setup in vista di domenica.

Non avevo l'ala nuova a dispopsizione di Fernando

Non avevo ovviamente ambizioni di poter ottenere un buon empo, ma conoscendo le condizioni in cui ho girato, i riscontri sono stati buoni. In più non avevo a disposizione le ultime evoluzioni aerodinamiche con la nuova ala anteriore, disponibili solo per Fernando, quindi potevo ritenermi soddisfatto del lavoro completato. Sia io che la squadra abbiamo ritrovato morale, la vettura si è ben comportata, e credo che senza le penalità legate alla power unit avremmo avuto la possibilità di puntare alla Q3.

Guadagnate sei posizioni nel primo giro!

Anche le prime fasi di gara hanno confermato il buon comportamento della monoposto. Sono scattato dalla diciannovesima posizione, ed al termine del primo giro sono transitato tredicesimo, riuscendo a non essere coinvolto nelle collisioni avvenute dopo il via e sorpassando alcuni avversari con delle manovre efficaci.

Poi nel secondo giro di gara sono stato passato dalla Sauber di Ericsson, e da quel momento la corsa si è complicata parecchio. Sul giro ero complessivamente molto più veloce, ma sul rettilineo principale non avevo la possibilità di attaccare, anche con l’aiuto del sistema DRS.

Il team mi ha chiesto di far passare Alonso

La squadra mi ha così informato di dare strada a Fernando, nella speranza che riuscisse a passare Ericsson, ma anche per lui è stato impossibile superare in pista la Sauber. La direzione-gara ha poi congelato la corsa in regime di virtual safety car e, purtroppo, in quel momento stavo percorrendo l’ultima curva e la chiamata per entrare ai box è arrivata tardi. Quando sono finalmente riuscito ad effettuare il pit-stop ho perso molto tempo, vedendo sfumare la possibilità di lottare per la zona punti.

Il secondo stint di gara con pneumatici soft si è confermato molto buono. Eravamo un po’ più veloci sul ritmo rispetto alla Williams di Massa, ma ancora una volta per me era impossibile riuscire a superare Felipe.

Nelle fasi finali c’è stata molta bagarre tra me, Felipe, Fernando e le due Haas, e siamo transitati molto vicini sotto la bandiera a scacchi. Non sono arrivati i punti che ad un certo punto della corsa mi sono sembrati alla portata, ma sul fronte del ritmo la gara ha offerto indicazioni positive, soprattutto in vista del Gran Premio del Brasile.

In Brasile con il nuovo kit aerodinamico

Così come quello messicano, anche il circuito di San Paolo sarà per me una nuova esperienza. Arriverò in pista con la consapevolezza di non avere penalità da scontare, e disporrò del nuovo kit aerodinamico che ha dato ottime indicazioni sulla monoposto di Fernando. Non vedo l’ora di iniziare, e spero di concretizzare il potenziale tecnico con un buon piazzamento in zona punti.

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