La colonna di Vandoorne: "Due crash e zero punti, ma non mi arrendo!"
il pilota belga della McLaren rivive il deludente GP di Monaco finito contro le barriere di St. Devote: Vandoorne guarda al Canada con fiducia perché la MCL32 cresce di gara in gara, anche se la pista di Montreal l'ha scoperta solo al simulatore.
Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images
Stoffel Vandoorne
Vandoorne è il pilota che la McLaren ha scelto per sostituire Jenson Button. Il belga ci racconta il suo Mondiale 2017.
Al termine del weekend di Monte Carlo ho lasciato il Principato con un bilancio di due incidenti e senza nessun punto in classifica, ma allo stesso tempo con la sensazione che sia stato uno dei migliori fine settimana disputati finora dal team McLaren-Honda.
Sapevamo sin dalla vigilia che il Gran Premio di Monaco, grazie alle caratteristiche del tracciato, ci avrebbe potuto consentire di puntare alla zona punti. La variabile "motore" è meno significativa rispetto ad altri tracciati, e non vedevo l’ora di essere in pista.
Bello dormire nel proprio letto
La nostra performance si è effettivamente confermata abbastanza buona, e nel corso del weekend sono emersi tanti aspetti positivi. Uscendo dal fronte tecnico, la prima atipicità di questo fine settimana è poter dormire nel proprio letto e andare in pista a piedi, cosa non proprio usuale.
In più c’era la novità legata al ritorno in squadra di Jenson Button, che ha sostituito Fernando. Sapevo che Jenson si sarebbe adattato in fretta, e così è stato, come hanno dimostrato i tempi che ha ottenuto nelle prime prove libere.
Ottima collaborazione con Jenson
Dal mio punto di vista, avere Jenson in squadra non ha comportato alcun cambiamento rispetto al solito programma del weekend di gara. Ho svolto il mio lavoro, e ci siamo confrontati per migliorare la vettura nel corso del fine settimana, sessione dopo sessione.
Dopo i primi giri percorsi nella FP1 la sensazione con la monoposto si è subito confermata buona, e al termine della sessione ho ottenuto un promettente dodicesimo tempo, diventato poi undicesimo nella FP2 e decimo nella FP3. Giro dopo giro il mio feeling con la pista è progressivamente migliorato, e sentivo che in qualifica avremmo potuto ambire alla Q3.
Conquistato la Q3 prima del botto!
Un’impressione subito confermata in Q1, visto che per la prima volta in questa stagione sono riuscito a passare in Q2. Il mio primo giro in questa sessione è stato così buono da garantirmi l’accesso alla Q3, ma come pilota ho voluto tornare in pista per provare a limare qualcosa dal mio tempo.
Ho iniziato un secondo giro lanciato che si è subito confermato buono, ma purtroppo alla chicane della Piscina ho toccato la barriera interna ed ho avuto l’incidente che ha messo fine alla mia qualifica. L’amarezza è stata soprattutto legata all’impossibilità di poter partire nella sessione Q3 dopo aver conquistato l’accesso, un vero peccato.
Come Hamilton con le Ultrasoft
I tecnici hanno riparato la monoposto in vista della gara, e nei primi giri abbiamo confermato un buon ritmo. I tempi mi hanno incoraggiato, con le ultrasoft potevo seguire senza grandi problemi Hamilton, che mi precedeva. Quando siamo passati alle supersoft ho faticato di più, soprattutto nel riuscire a mantenere in temperatura sia gli pneumatici che i freni.
Al restart ero fuori traiettoria
Quando siamo ripartiti dopo un periodo di Safety Car ho lottato con Perez, ed ho avuto molti problemi nel riuscire a gestire la monoposto. Quando Sergio ha attaccato alla St. Devote sono dovuto uscire dalla solita traiettoria, e ho raccolto lo sporco che mi ha fatto perdere il grip in frenata. Non c’è stato molto che potessi fare per evitare l’impatto contro le barriere, e la mia corsa è finita così.
Il telaio MCL32 migliora GP dopo GP
Non è stato di certo il finale di weekend che avevo sperato, soprattutto perché quando entri nella fase finale di gara e vedi la possibilità di conquistare dei punti inizi a pensare che il più è fatto. Ma al di là dell’amarezza per non aver concretizzato un risultato che era alla portata, sono stato incoraggiato dai progressi fatti, soprattutto sul fronte del telaio che continua a migliorare gara dopo gara. Tutte le novità portate in pista dalla squadra hanno migliorato la guidabilità, e questo aspetto è indubbiamente positivo.
Montreal? L'ho vista al simulatore
Ora ci concentreremo sul Gran Premio del Canada, dove affronteremo una pista molto differente rispetto a quella di Monte Carlo. E’ difficile ora sapere a cosa potremo puntare sul circuito Gilles Villeneuve, e sarà anche la mia prima volta su questo tracciato. Ho avuto la possibilità di provare la pista al simulatore, e sono certo che mi piacerà molto. Se poi le cose andranno bene, c’è anche la possibilità che possa diventare uno dei miei circuiti preferiti!
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