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La colonna di Massa: "Niente paura, sono un pilota integro!"

Il brasiliano, alla vigilia di Monza che considera la sua seconda casa, spiega le disavventure di Spa: l'incidente nelle libere di venerdì, la penalità per non aver rispettato le doppie bandiere gialle. Per fortuna la gara ha fruttato dei punti...

Felipe Massa, Williams FW40

Steven Tee / Motorsport Images

Felipe Massa, Williams FW40
Felipe Massa, Williams
Felipe Massa, Williams FW40, pit stop
Felipe Massa, Williams FW40
Felipe Massa, Williams
Felipe Massa, Williams
La monoposto incidentata di Felipe Massa, Williams FW40 viene recuperata nelle FP1 e spinta lungo la
La monoposto incidentata di Felipe Massa, Williams FW40
Il presentatore televisivo e motociclista Guy Martin parla con Felipe Massa, Williams
Felipe Massa, Williams FW40
Daniil Kvyat, Scuderia Toro Rosso e Felipe Massa, Williams, nella drivers parade
Felipe Massa, Williams FW40, dettaglio del volante
Felipe Massa, Williams FW40
Felipe Massa, Williams

Lo scorso anno proprio in questi giorni ero pronto ad annunciare il mio ritiro, e ricordo molto bene l’arrivo a Monza carico di emozione. Dodici mesi dopo mi sto preparando come per un normale weekend di gara, ma in realtà ogni volta che entro nell’Autodromo Nazionale di Monza ho sempre una sensazione molto particolare.

Monza è la mia seconda casa

Il Gran Premio d’Italia è la mia seconda gara di casa, e da sempre ho goduto di un grande supporto da parte dei tifosi italiani, sia per i miei trascorsi in Formula 1 che per l’esperienza che ho vissuto in Italia nelle formule minori, quando lasciai il Brasile per iniziare la mia carriera internazionale.

Ho molti bei ricordi legati a questa pista e a questo Gran Premio, ed è sempre un sogno immaginare di salire sul quel podio con la marea di pubblico che si riversa in pista dopo la bandiera a scacchi.

La speranza è sempre quella di poterci riuscire, di essere nella top-3, ma nelle ultime quattro gare abbiamo dovuto lottare con dei problemi tecnici che si sono manifestati nelle sessioni di qualifica, ostacolando non poco il nostro lavoro.

Non sappiamo perché soffriamo in qualifica

Tutto è iniziato in Austria, poi le complicazioni di sono confermate a Silverstone, in Ungheria ed anche a Spa. E’ un problema di performance di cui non conosciamo ancora le cause, reso ancora più strano dalla conferma che in configurazione-gara la performance torna a migliorare.

Lo scorso weekend sono riuscito a conquistare un ottavo posto finale che sia per me che per la squadra è come una vittoria, considerando che il ritmo in corsa non è si è confermato buono come in altre occasioni, non riuscendo a girare con costanza sui tempi di Renault, Haas e Force India, ovvero i nostri avversari diretti.

Questo ha reso il weekend più in salita del previsto, perché su una pista come quella di Spa le nostre ambizioni erano decisamente maggiori.

C’è un po’ di apprensione nel team perché tutti vogliono tornare a lottare per il ruolo di quarta forza del campionato, e personalmente credo che ci sia più di un motivo ad aver determinato i problemi che ci hanno fatto perdere performance negli ultimi appuntamenti.

Gli sviluppi dell'Austria non hanno funzionato

Gli sviluppi che abbiamo portato nel weekend del Red Bull Ring non ci hanno consentito i progressi avanti sperato, ed allo stesso tempo i nostri avversari diretti hanno fatto un passo avanti. La combinazione di queste due situazioni ci ha messo un po’ in difficoltà.

Tornando al weekend di Spa, confermo che per me non è stato un fine settimana dei più semplici. Sono tornato in pista dopo aver saltato l’appuntamento di Budapest a causa di problemi di vertigini, fortunatamente risolti durante la sosta di campionato, ed avevo molta voglia di risalire in macchina.

L'incidente di Spa non c'entra con Budapest

Purtroppo appena sceso in pista ho sbattuto nel primo giro lanciato, un mio errore dovuto alla fretta di ritrovare il feeling con la monoposto. Un imprevisto che non ci voleva, perché ha costretto la squadra ad un lungo lavoro per ripristinare la monoposto e allo stesso tempo mi ha impedito di completare il normale programma di lavoro.

In più molte persone hanno collegato erroneamente il mio errore ai problemi fisici che ho avuto un mese prima in Ungheria, ma è stata una valutazione infondata, che mi ha dato anche un po’ fastidio. Ho rassicurato tutti coloro che me lo hanno chiesto che le due cose non avevano nulla a che fare, ma si è trattato solo di un mio errore.

Ho dimostrato di essere integro

Quando sabato sono tornato in pista ho calmato tutti, confermando che ero pronto per guidare e fare il mio lavoro. La risposta definitiva è arrivata con la gara di domenica, dove credo che aver fatto il massimo possibile considerando la posizione di partenza e la performance della monoposto.

Ho lasciato Spa con quattro punti, ma anche con un po’ di amarezza per una penalità che mi è stata inflitta al termine della sessione FP3. In un tratto della pista erano state esposte le bandiere gialle, mentre io stavo completando un long-run.

Ho pagato cara la doppia bandiera gialla

Non avevo quindi la necessità di spingere al massimo, e quando il team mi ha comunicato via-radio “single-yellow flag, la macchina ferma è fuori pista” (singola bandiera gialla) ho prestato attenzione sapendo che non si trattava di una situazione particolarmente pericolosa. Invece il regime era di double-yellow flag, e quando le bandiere gialle sono due la differenza è notevole.

Sono transitato nel settore incriminato comunque più lento di quattro decimi rispetto al mio giro più veloce, quindi in caso di singola bandiera gialla il mio comportamento sarebbe stato corretto, ma non altrettanto in caso di doppia.

Ero più lento di quattro decimi

Sono così stato convocato dai commissari sportivi, e pur facendo ascoltare loro le comunicazioni via-radio tra me e la squadra, mi hanno inflitto cinque posizioni di penalità sulla griglia di partenza e ben tre punti sulla licenza!

Sono sempre attento alla sicurezza

Una sanzione che ho ritenuto eccessiva, considerano che non si è trattato di un mio errore e soprattutto che i parametri di giudizio che sono stati utilizzati in altri episodi ben più pericolosi, non sono stati altrettanto severi. Ho sempre prestato molta attenzione alla sicurezza, e credo di essere uno dei piloti ad aver sempre avuto meno penalità sulla licenza, ma in questa occasione non ho potuto fare molto per convincere chi mi ha giudicato della mia totale buona fede...

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