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Kubica: "Sono stupito dal quintale in più delle F.1 ibride di oggi!"

Il polacco il giorno dopo il test sulla Renault R.S.17 all'Hungaroring analizza la sua prestazione: a colpirlo oltre all'aerodinamica e alle gomme larghe sono stati i 100 kg in più delle macchine di sei anni fa. Robert vuole fare ancora un po' di strada.

Robert Kubica, Renault Sport F1 Team

Robert Kubica, Renault Sport F1 Team

Zak Mauger / Motorsport Images

Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Tifosi di Robert Kubica, Renault Sport F1 Team
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17
Robert Kubica, Renault Sport F1 Team RS17

La Renault tre mesi fa ha offerto a Robert Kubica l’opportunità di tornare al volante di una Formula 1 (la vettura del Mondiale 2012), e il pilota polacco ha accettato con entusiasmo.

I riscontri arrivati al termine della prova di Valencia hanno stuzzicato l’appetito di Cyril Abiteboul e Alan Permane, ed ecco allora che la Renault la butta lì: una seconda prova? Palla a Kubica, che accetta e completa un test più intenso al Paul Ricard. Rieccoci nel campo della Renault, che decide di dedicare una delle giornate di test collettivi riservati ai titolari, Robert accetta ed eccoci all’Hungaroring.

Della prova si è parlato molto, ed il giorno dopo il test di Kubica tiene ancora banco. Di certo è stata una giornata intensa, con il polacco che paradossalmente è stato il pilota che ha trascorso più tempo seduto nella monoposto dell’intera pit-lane.

I riscontri sono stati una base che non preclude alcuna scelta futura, ma la domanda ora è: chi farà la prossima mossa?
“Apprezzo molto quello che la Renault mi ha offerto – ha spiegato Kubica - e tutto ciò che hanno fatto in questi mesi. Credo che quando ci siamo incontrati per la prima volta nessuno del team avrebbe pensato di farmi guidare in un giorno di prove ufficiali all’ Hungaroring, ma è accaduto. Questo conferma che gli ultimi 2 mesi e mezzo sono stati molto importanti”.

Kubica ha confermato che la storia con la Renault è cresciuta lungo il cammino:
“Negli ultimi tre mesi ho fatto dei passi avanti importanti, e a questo punto in ottica futura tutto potrebbe accadere. Ma dobbiamo essere realisti, perché nulla sarà facile. Il mio obiettivo è quello di avere un posto in Formula 1, ma non ho ancora completato un percorso per dire se ce la farò al cento per cento”.

Non potrebbe essere altrimenti, dopo un solo test con la monoposto 2017. Per quanto Robert abbia coperto la distanza di due Gran Premi, parliamo pur sempre di un pilota che ha guidato una vettura per una sola giornata, e con esigenze specifiche di adattamento.

Purtroppo il regolamento offre a Kubica la possibilità di poter completare un’ultima giornata di prove, poi le chance di poter togliere un po’ di ruggine al volante della vettura 2017 saranno solo i weekend di gara.
“Sono sincero – ha rivelato Robert - l'ultima cosa che avrei voluto fare nel test è quella di uscire di pista e danneggiare la monoposto, e sono contento di esserci riuscito completando quanto il team mi ha chiesto. C'è molto che posso ancora fare, se tornerò in pista al volante della monoposto 2017 tutto mi sembrerà più familiare, più semplice".

"Per un pilota la migliore sensazione che si può avere al volante di una vettura è quella di poter gestire tutto in modo facile e naturale. Ma quando tutto è nuovo, lo sforzo per tenere tutto sotto controllo è molto maggiore. Ci vuole un po’ di tempo, e credo sia normale. Ho le mie limitazioni, ma sono le stesse di 10 mesi fa, 4 mesi fa, una settimana fa, da quel punto di vista nulla è cambiato. I cambiamenti sono stati su altri fronti, ad iniziare dalla preparazione fisica, perché sapevo che sarebbe stato impegnativo guidare questa monoposto”.

“Al di là del carico aerodinamico e delle gomme – ha proseguito Robert – ad essere cambiato molto negli ultimi anni è il peso, oggi molto maggiore. Ci sono stati incrementi minimi e progressivi, ma per chi come me è tornato al volante dopo sei anni, la differenze è notevole".

"L’ultima Formula 1 che ho guidato pesava 620 chili, oggi ce ne sono 100 in più, e portarsi un quintale in più per la pista, fa una grande differenza. In un’auto da rally quando si carica a bordo una ruota di scorta 20 chili si sente, e la vettura pesa 1300 kg, immaginiamo cosa vuol dire aggiungerne 100 ad una monoposto di 600. E questo è uno degli aspetti con cui devo familiarizzare di più. Ma dal punto di vista fisico, all'interno della vettura è molto meglio di quanto sembri dall’esterno, e questa per me è stata una buona notizia”.

L’impressione è che Kubica abbia accolto molto bene i riscontri del test ungherese, ma che voglia percorrere un po’ di strada in più, per adattarsi al meglio alla monoposto ed adattare anche la vettura alle sue esigenze. Dieci anni fa non sarebbe stato un problema, ma una formalità da pianificare in una giornata, oggi invece il regolamento lo impedisce.

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