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Kubica: "Devo tirare per capire le cose, ma senza andare al limite"

Il polacco ha completato 48 giri ed è stato più veloce di Sirotkin di oltre tre decimi con la Williams FW41 girando al pomeriggio dopo il russo quando le condizioni meteo sono andate peggiorando. Robert spiega come intende aiutare il team.

Robert Kubica, Williams FW41

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Settimo tempo, quarantotto giri e l’impressione di aver dato il contributo sperato. Robert Kubica si è indispettito solo davanti all’ennesima domanda sulle sue condizioni:
“Quanto sono a mio agio? Ancora? Solo per alcuni media non sono a mio agio... forse è il caso di darci un taglio a questa storia, perché mi trovo molto bene. Naturalmente ho i miei limiti, che non ho mai nascosto, e penso che il problema sia nato perché tempo fa ho detto onestamente quali erano le mie condizioni. Ora sarebbe il caso di andare oltre”.

In condizioni ambientali molto difficili Kubica si è detto comunque soddisfatto di quanto fatto, e ha tagliato corto sul suo tempo (migliore di tre decimi rispetto a Sirotkin): “non sono qui per questo”.

Com'è stata la sensazione di ritrovarsi di nuovo dentro una monoposto di Formula 1?
“Bella, anche se ho un ruolo diverso rispetto al passato. Sono in qualche modo sorpreso da quanto siano stati positivi i riscontri in alcune aree di questa nuova vettura. È una macchina nuova, e dobbiamo risolvere dei problemi, ma è normale che sia così”.

Dopo il simulatore e il filming day che sensazioni hai avuto al volante della monoposto… reale?
“Non è stato un pomeriggio semplice. Facciamo fatica a scaldare le gomme e questo non ci favorisce quando ci troviamo in condizioni di temperature molto basse e di forte umidità come quelle di oggi. Le difficoltà aumentano, perché alla fine è tutto condizionato dal warm-up degli pneumatici. Quando finalmente si riesce a portare in temperatura la gomma, diventa tutto più semplice, ma le condizioni ambientali nel pomeriggio sono peggiorate sempre si più".

Soddisfatto di quanto sei riuscito a fare?
“Siamo comunque riusciti a completare un pomeriggio produttivo sul fronte del lavoro, abbiamo sfruttato anche l’ultima ora della sessione, pur se la pista era in condizioni difficilissime, per raccogliere dati da analizzare”.

Come stai vivendo questo nuovo ruolo?
“Sorprendentemente bene, pensavo di fare più fatica. Il simulatore è utile, ma avere l’opportunità di guidare la macchina mi consente di avere una visione diversa, e riesco a dare un supporto più completo. In giornate come quella odierna la nostra macchina non garantisce tanta confidenza, e nella mia posizioni spero di poter aiutare i nostri piloti riuscendo a dare delle informazioni utili".

"Se il bilanciamento cambia da curva a curva non è semplice, e ci metteremo al lavoro per migliorare la situazione ed andare con maggiore tranquillità a Melbourne”.

Il tempo sul giro ti ha soddisfatto?
“Non possiamo parlare di tempi in queste condizioni di pista. Poi la mia è una condizione particolare, perché se finisco in ghiaia son problemi. Devo bilanciare le cose: tirare per arrivare a capire le cose, ma senza avvicinarmi al limite che rischia di creare problemi”.

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