Kovalainen: "Sono migliorato in McLaren, ma ho perso fiducia"
In una lunga intervista sul sito della squadra di Woking, il finlandese racconta come nel 2009 ha iniziato a sentirsi il numero due di Hamilton, non riuscendo più a guidare come sapeva. La McLaren però resta l'apice della sua carriera.
Heikki Kovalainen, McLaren Mercedes
XPB Images
Heikki Kovalainen è uscito dalla Formula 1 in punta di piedi, alla fine del 2013, ritornando al volante solo lo scorso anno in Giappone, dove è tuttora impegnato nella serie Super GT500. Il trentaquatrenne pilota finlandese ha rilasciato una lunga intervista al sito della McLaren ripercorrendo i due anni trascorsi nel team britannico, nel 2008 e 2009.
Un percorso che lo ha portato a vincere il suo unico Gran Premio (Ungheria 2008), ma che ha anche minato la fiducia in se stesso quando alla fine del 2009 gli fu comunicato che la squadra aveva deciso di sostituirlo con il neo-campione del Mondo Jenson Button.
"La McLaren mi ha insegnato molto, e ho imparato molto anche da Lewis", ha ricordato Kovalainen, compagno di squadra di Hamilton nel suo biennio nel team britannico. "Sono diventato un pilota migliore – ha chiarito - ma penso di aver perso un po’ di fiducia nel corso della seconda metà del 2009. Ho avuto una grande opportunità, che ho iniziato bene nel corso della prima stagione. Ma nel 2009 le cose si sono complicate, e non ero in grado di tirare fuori dalla macchina quello che riusciva a fare Lewis. Non ero mentalmente abbastanza forte, poi Lewis in qualche occasione ha avuto delle componenti nuove sulla monoposto, ed ho iniziato a sentirmi il numero due. Il risultato è stato che non guidavo più come sapevo fare".
"Il team nel 2009 è stato chiaro con me e l’allora team principal della McLaren, Martin Whitmarsh, mi ha sempre tenuto aggiornato. Ero stato informato che la squadra era alla ricerca di un nome nuovo, e in ballo c’erano Kimi Raikkonen e Jenson Button. Ma non era chiaro se fossero o meno disponibili, e sono rimasto nella lista qualora le trattative non fossero giunte a buon fine. Poi ho ricevuto una chiamata da Whitmarsh negli Stati Uniti, ricordo che era il giorno del Ringraziamento, e sono stato informato che avevano firmato Jenson".
"A quel punto ho sentito il bisogno di tornare al punto di partenza, e ricominciare con un team più piccolo, la Caterham, ma la McLaren resta sempre un bel ricordo. E’ stata la squadra migliore con la quale abbia mai lavorato, davvero un grande team, e quando vedo le difficoltà che hanno oggi, mi dispiace per loro. Ma spero e credo che torneranno a riprendersi il ruolo che gli compete".
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