Amareggiato: così appare
Jaime Alguersuari nel suo doversi arrendere alla dura realtà dei fatti. Per il secondo anno consecutivo il pilota spagnolo non ha trovato un posto sullo schiacchiere del
Circus, dopo che durante la stagione 2012 aveva più volte professato la convinzione di avere un volante garantito.
Pur senza fare nomi, l'ex pilota della
Toro Rosso oggi ha rilasciato un comunicato stampa nel quale si è sfogato contro chi gli aveva fatto delle promesse che non ha potuto mantenere. Ma più in generale ha lanciato un duro attacco alla Formula 1, dicendo che ormai la caccia al sedile è diventata una sorta di asta.
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Non avrei mai immaginato che dopo l'incomprensibile decisione della Red Bull di non confermarmi per il 2012, dopo che avevo completato la mia miglior stagione in Formula 1, avrei dovuto lottare così tanto fuori dalla pista prima di arrendermi alla realtà che anche nel 2013 non sarò in Formula 1" ha spiegato
Alguersuari.
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Per buona parte della stagione 2012 avevo garantito a tutti di essere convinto che quest'anno avrei avuto un posto assicurato in un team in grado di andare costantemente a punti. Era quello che mi avevano detto e mi ero fidato. Proprio per questo mi sono lasciato sfuggire anche delle opportunità che mi erano arrivate da altri campionati. Accetto i motivi per cui sono rimasto ancora fuori, ma non li condivido: la Formula 1 ormai è diventata un'asta" ha aggiunto.
Per quest'anno gli rimane il premio di consolazione del ruolo di collaudatore
Pirelli, che gli consentirà almeno di guidare più di qualsiasi riserva. Poi, a 22 anni, è ancora troppo presto per arrendersi: "
La mia carriera in Formula 1 è finita a 22 anni? Nonostante queste difficoltà, voglio pensare che non sia così. Continuerò ad avere un ruolo attivo con la Pirelli, completando più chilometri di qualsiasi altro terzo pilota del Paddock. So quanti anni ho, so quanto valgo e credo di meritarmi una buona vettura in Formula 1. Dunque, continuerò a lottare per ottenerla".
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