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Schumacher: ma il cranio è ancora decompresso?

Abbiamo chiesto al dottor Acciarri di spiegarci quale può essere la condizione di Michael dopo l'uscita dal coma

La notizia che Michael Schumacher è uscito dal coma sta scatenando molte reazioni positive. OmniCorse.it ha voluto sentire Nicola Acciarri, il neurochirurgo dell’Ospedale Bellaria di Bologna, che dopo l’incidente sulle nevi francesi ci aveva dato una seria valutazione sulla gravità di Michael. E ora, solo dopo che Sabine Kehm ha ufficializzato il cambiamento di stato del sette volte campione del mondo di F.1, gli abbiamo chiesto di chiarirci meglio quella che potrebbe essere la condizione dell’ex ferrarista. Ora è stato trasportato al Policlinico Universitario di Vaud in Svizzera dove inizierà la terapia riabilitativa. Darcy Christen, portavoce dell’ospedale di Losanna ha spiegato che "…la sua famiglia è con lui in uno spazio riservato per preservare la loro intimità e per garantire la migliore assistenza possibile. Come per qualsiasi paziente, vogliamo garantire il rispetto del segreto medico e la sfera privata della famiglia". Secondo la Bild online Michael sarebbe in grado di comunicare con la moglie Corinna… Cosa vuol dire uscire dal coma? "Uscire dal coma è una definizione generica, che, se non corredata da altri particolari clinici, può indurre ad interpretazioni personali dello stato attuale di Schumacher, forse anche molto distanti dalla verità. Il coma, in termini molto semplici e con un concetto altrettanto estremizzato per far capire ai lettori cosa sia, è l'impossibilità di un individuo a recepire stimoli esterni (verbali o tattili), oppure ad interagire con l'ambiente esterno, pur percependo gli stimoli. Un individuo può riacquistare la vigilanza (occhi aperti), ma non necessariamente interagire con l'ambiente (coma vigile). L'idea che i media ci hanno dato di Schumacher, in questi ultimi mesi, è stata quella di una persona che probabilmente ha riacquistato in parte la possibilità di interazione con l'ambiente esterno”. Può farci un esempio? ”Michael potrebbe effettivamente avere la possibilità di aprire gli occhi e reagire agli stimoli, ma non è detto che sia in grado di finalizzare le sue reazioni, o comunque eseguire un ordine, il che sottintende il capire quello che gli si dice”. Quali potrebbero essere le urgenze terapeutiche nella sua condizione? ”Non credo che in questi mesi Schumi abbia avuto nuovi interventi, perché penso che sarebbero stati eventi di una certa rilevanza che almeno, sul piano generico, l'Ufficio Stampa della famiglia Schumacher avrebbe riportato. Quindi, immagino che abbia ancora una parte di cranio "decompresso", e che attenda un intervento di Cranioplastica. Se così fosse, però, credo che appena le condizioni lo permetteranno, dovrà eseguire tale operazione, perché rimanere senza una parte di calotta cranica per molto tempo espone al rischio di alterazioni barometriche, circolatorie e metaboliche cerebrali, che potrebbero condizionare definitivamente il recupero neurologico dell’ex pilota”. E’ molto perplesso… ”Ci sono pochi elementi per esprimere un giudizio: non so se la tracheostomia sia stata rimossa e se Schumacher sia in grado di avere una respirazione autonoma ed efficace. Non so se a causa dell'immobilità, oltre che perdere peso (muscolatura), abbia avuto ulcerazioni da decubito. Tutti questi elementi andrebbero valutati nella loro gravità per stabilire un minimo i possibili programmi di recupero fisico e, quindi, i tempi di esso. E i tempi di recupero anche per una condizione di vigilanza con parziale collaborazione possono essere lunghi. Non voglio sbilanciarmi a dire altro, perché in queste condizioni di assenza d’informazioni ufficiali le speculazioni, o comunque le idee personali che ognuno può farsi, rischiano di essere interpretate come "verdetti" allarmanti o irremovibili, mentre la mia speranza, come quella di tutti gli appassionati di automobilismo e sport è quella di poter sentire di nuovo Michael salutare direttamente il pubblico dei suoi fan”.

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