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In qualifica i top team cercheranno di passare la Q2 con le ultrasoft

L'eccessivo graining registrato sulla gomma più morbida, la hypersoft, spingerà Red Bull, Ferrari e Mercedes a rischiare la Q2 con la "viola". Per Isola della Pirelli "...in altura manca carico aerodinamico e allora le monoposto scivolano, ma la pista è ancora molto sporca".

Ferrari SF71H, ruota anteriore con pneumatico Pirelli

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, in conferenza stampa
Pneumatico Pirelli ultrasoft
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team R.S. 18
Brendon Hartley, Toro Rosso STR13, ai box durante le prove libere
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso, parla con un ingegnere Honda

Dopo la prima giornata di attività in pista sul circuito di Città del Messico, la parola più pronunciata nel paddock è stata “graining”. Nonostante fosse nelle previsioni, visto che la Pirelli ha portato sul circuito Hermanos Rodriguez una scelta di mescole di due step più morbide rispetto al 2017, squadre e piloti (almeno a parole) si sono dichiarati sorpresi dai problemi di graining emersi al termine delle simulazioni di gara completate nella sessione FP2.

La variabile ‘gomma’ è destinata a tenere banco più del solito nell’arco di tutto il fine settimana messicano, con gli ingegneri delle squadre impegnati ad elaborare strategie di gara che saranno diverse da quelle pianificate. Il responsabile della Pirelli, Mario Isola, ha fatto chiarezza su alcuni dei riscontri emersi ieri.

“L’effetto principale che abbiamo constatato è stato il graining – ha spiegato – ma non è stato una sorpresa, poiché già lo scorso anno abbiamo avuto una situazione simile con le ultrasoft, specialmente in FP1. Sapevamo in anticipo che portare qui le hypersoft sarebbe stata una scelta aggressiva, non solo perché sono due step più morbide rispetto al 2017, ma anche a causa di una pista che qui è sempre molto sporca poiché non viene usata molto durante l'anno. Abbiamo visto il sopraggiungere del graining soprattutto con la hypersoft, mentre sulle ultrasoft il fenomeno è stato ridotto”.       

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“Il problema è emerso soprattutto a serbatoi pieni nelle simulazioni di gara – ha proseguito Isola – ma credo che le squadre lavoreranno sui setup per ridurre un fenomeno che accelera il degrado della gomma”.

A fine giornata molti piloti si sono lamentati della mancanza di grip, che ha trasmesso la sensazione di guidare sul bagnato.
“Solitamente i commenti che abbiamo dai piloti quando utilizzano le hypersoft confermano un’ottima trazione – ha proseguito Isola – mentre alla fine della FP2 praticamente tutti hanno confermato una carenza di grip. Credo che manchi la ‘presa’ perché all’altitudine di Città del Messico il carico aerodinamico è molto inferiore rispetto al solito, il che comporta lo scivolamento della monoposto e il conseguente graining che arriva insieme al surriscaldamento superficiale della gomma”.

I top team useranno la ultrasoft in Q2

Tutti i team (ad eccezione della Red Bull) hanno faticato molto a completare una simulazione di gara con la hypersoft, ed è molto probabile che le squadre di vertice proveranno a passare il taglio della sessione Q2 utilizzando un set di ultrasoft, smarcando la hypersoft dalla strategia di gara.

“Se in qualifica avremo la pista asciutta credo che i top-team opteranno per la scelta più conservativa – ha confermato Isola – mentre per il resto del gruppo rinunciare alle hypersoft potrebbe rappresentare un rischio. Credo che la sessione FP3 potrà aiutare a capire il divario tra ultrasoft e hypersoft, ma la scelta della mescola più dura non dovrebbe essere un problema per le tre squadre di vertice”.

Ad esclusione di Ferrari, Mercedes e Red Bull, per gli altri team che approderanno nella Q3 diventerà quindi obbligatorio pianificare una gara su due soste. Secondo le prime stime emerse valutando i riscontri di ieri, difficilmente le hypersoft dovrebbero consentire di oltrepassare la soglia dei primi dieci giri, e diventa impensabile poter coprire le restanti sessantuno tornate con un solo set di supersoft, se non viaggiando ad andature ‘turistica’.

Un grosso vantaggio per i team di metà classifica potrebbe essere riuscire a partire in sesta fila, con la possibilità di montare al via un set di supersoft, passando alle ultrasoft a 20/25 giri dal termine quando il carico di carburante è molto calato, fattore determinante per poter coprire l’ultimo terzo di gara con rischi di graining molto minori. 

 

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