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Il miracolo della Toro Rosso-Honda ora deprime la McLaren

Pierre Gasly si è qualificato sesto con la STR13 e domani scatterà quinto per la penalità inflitta a Hamilton: la squadra di Faenza regala il sorriso ai giapponesi della Honda, mentre nel team di Woking si allungano ombre molto scure.

Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda

Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Toro Rosso
Dei fan fotografano Pierre Gasly, Toro Rosso
Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Stoffel Vandoorne, McLaren
Fernando Alonso, McLaren, si cala nella sua monoposto

Una pole position di Sebastian Vettel non può essere considerata un risultato a sorpresa come la sesta posizione (che diventa quinta con la penalità di Lewis Hamilton) di Pierre Gasly e della Toro Rosso-Honda.

Un exploit in piena regola, arrivato al termine di una qualifica entusiasmante per il francese, per la Toro Rosso e per gli ingegneri della Honda.

“Pensavo che sarebbe stato abbastanza difficile entrare nella Q3 – ha spiegato Gasly – quindi non mi aspettato certo di finire in sesta posizione e di scattare dalla quinta piazza domani. Che dire? È una serata fantastica! La mia carriera in Formula 1 è ancora breve, ma di sicuro il giro che ho fatto oggi è stato il mio migliore da quando sono qui”.

Due settimane fa a Melbourne Gasly era scattato dall’ultima posizione, ma non era la Toro Rosso che si era vista nei test invernali.
“Quella di Albert Park è una pista particolare – ha spiegato Gasly – molto accidentata e non tutto ha funzionato come avrebbe dovuto. Qui è diverso, ma devo anche dire che abbiamo cambiato parecchio la filosofia sul fronte del setup, ed i risultati si sono visti. Il feeling è stato ottimo, ed è sempre migliorato sessione dopo sessione".

"Sappiamo che domani non sarà facile, perché siamo ancora un po' indietro nel recupero di energia in modalità gara, ma stiamo crescendo. La soddisfazione per essere davanti alle McLaren? Non l’ho detto via-radio, ma si, certo”.

L’exploit Honda è coinciso con una serataccia della McLaren, e ci sta che dopo tre anni di critiche feroci subite da parte della McLaren, gli ingegneri giapponesi si siano presi una prima piccola rivincita. Al di là di come andrà la gara di domani, la Honda ha mostrato di essere sulla strada giusta, almeno sul fronte della performance.

Uno smacco non da poco per la McLaren, ed il tandem Zak Brown-Fernando Alonso, che hanno deciso lo scorso autunno di voltare pagina (non senza motivi, ovviamente) mettendo alla porta la Honda. Giustificati, quindi, i sorrisi timidi, ma ben visibili, mostrati dagli ingegneri giapponesi nella serata di Al Sakhir.

Molto diversa ovviamente è l’atmosfera in McLaren. Il tredicesimo tempo di Alonso ed il quattordicesimo di Vandoorne hanno riportato la squadra in quelle che erano posizioni non lontane da quelle del 2017, e dopo le qualifiche il direttore sportivo Eric Boullier non si è presentato all’incontro tradizionale con i media per essere presente di persona al briefing tecnico.

“Lo scorso anno la trasferta in Bahrain era stata tra le più difficili – ha commentato Alonso - e purtroppo abbiamo visto oggi che questo è un circuito che non interpretiamo nel migliore dei modi. Le novità portate sulla monoposto funzionano bene, ma qualcosa ci sfugge. Ci aspettiamo un passo avanti in gara, e credo che si possa comunque puntare alla top-10”.

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