Il GP di Russia rompe il fronte dei promoter e difende Liberty Media: "Critiche infondate"
Il responsabile del GP di Russia ha difeso la condotta della Liberty Media in Formula 1, sostenendo che le critiche rivolte da parte degli altri promoter non sono motivate.
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 e Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Joe Portlock / Motorsport Images
Un comunicato diffuso dai 16 membri dell'associazione dei promoter di F1 (FOPA), della quale la Russia non fa parte, ha preso di mira la Liberty, sottolineando alcune preoccupazioni legate alla direzione futura dello sport.
In particolare, i promoter sono preoccupati dal calo di pubblico causato dal passaggio alle pay tv, oltre alla mancanza di una chiara strategia legata la futuro della Formula 1.
Ma Sergey Vorobyey, vice direttore della Rosgonski, società che organizza la gara di Sochi, ha detto a Motorsport.com di non essere d'accordo con la posizione della FOPA, soprattutto perché pensa che le aree critiche siano cose che non sono sotto al controllo della Liberty.
"Il comunicato è abbastanza immotivato, perché tutte le questioni indicate sono state risolte in un modo o nell'altro nell'attuale format della Liberty Media" ha detto Vorobyev, riferendosi alla riunione annuale dei promotori che si sta svolgendo a Londra questa settimana.
"E' stato su iniziativa della Liberty che tutti i promoter si sono riuniti a Londra, specificamente per discutere di questioni comuni con la Liberty Media. Non vedo la necessità di un'associazione separata di alcuni promotori".
"Non condivido la posizione dell'attuale presidente Stuart Pringle. Nei suoi commenti pubblici ha spesso criticato personalmente la leadership della Liberty ed il nostro sport".
"Non credo che questo approccio sia costruttuvi e quindi noi, insieme ad altri Gran Premi, abbiamo deciso di non essere membri della FOPA. E sono sicuro che ce ne saranno altri nelle prossime settimane e nei prossimi mesi".
Una delle questioni evidenziate è il fatto che la Liberty abbia offerto un approccio commerciale differente per la potenziale nuova gara di Miami.
Piuttosto che costringere gli organizzatori a pagare una tassa pesante come succede altrove, avrebbe firmato volentieri un accordo di compartecipazione degli utili.
Questo ovviamente non è stato apprezzato da alcune delle sede attuali del Circus, che faticano per trovare il budget necessario a garantire il futuro dell'evento.
Vorobyev trova che il disagio su questa situazione sia stato prematuro, perché il progetto di Miami non è ancora decollato.
"Se guardiamo il calendario attuale della Formula 1, non vedo il Gran Premio di Miami, quindi qual è il senso di avere delle conversazioni teoriche su come potrebbero andare le cose nel 2020?".
"Prima si dovrebbero esaminare gli attuali accordi di Miami. E se i promoter di Miami hanno delle disposizioni speciali, allora sarebbe una buona ragione per discutere di eventuali miglioramenti alle condizioni contrattuali delle altre gare".
"Ma al momento è assolutamente inutile discutere di questo: preoccuparsi non ha senso, perché il GP di Miami non fa parte del calendario della F1".
Vorobyev vede tuttavia la necessità di una revisione delle regole, che forse va al di là di ciò che la Liberty sta già pianificando per il 2021.
"Come tutti i partecipanti al processo, non abbiamo una chiara comprensione di come sarà la Formula 1 nel 2021" ha affermato. "Ma personalmente, credo in Ross Brawn e nelle sue capacità manageriali ed ingegneristiche".
"La mia opinione personale è che la Formula 1 dovrebbe diventare più 'reale'. Dovrebbero esserci meno regole e meno influenza da parte dei commissari sulla gara".
"I motori di Formula 1 dovrebbero essere meno ibridi, meno pensati per rispettare l'ambiento. La F1 dovrebbe in qualche modo tornare a gare più pura e dura".
"Ma non so ancora se Liberty, la FIA e le squadre condividano questa mia visione. Nei prossimi giorni sono sicuro che avremo l'opportunità di discuterne".
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