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I piloti si schierano contro la pole ottenuta in bandiera gialla

Vettel, Hamilton e Bottas oltre a Raikkonen e tanti altri piloti chiedono alla FIA un chiarimento su quanto è successo sabato in qualifica e che ha permesso a Rosberg di cogliere la pole nel GP d'Ungheria. Le polemiche non si placano...

Kimi Raikkonen, Ferrari con il compagno di squadra Sebastian Vettel, Ferrari

Kimi Raikkonen, Ferrari con il compagno di squadra Sebastian Vettel, Ferrari

XPB Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Fernando Alonso, McLaren Honda e Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid leads at the start of the race
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 festeggia con il team
Valtteri Bottas, Williams FW38
Valtteri Bottas, Williams on the drivers parade
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid in griglia
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 mentre la griglia osserva l'inno nazionale
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 in griglia
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 mentre la griglia osserva l'inno nazionale
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1; Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 e Daniel Ricciardo, Red Bull Racing l

Per una volta sembra che il Collegio dei Commissari Sportivi di Formula 1 abbiano davvero messi tutti d’accordo. Con una sola eccezione: Nico Rosberg, ma è bene chiarire che si in questa storia il tedesco veste il ruolo dell’imputato.

Come era facilmente prevedibile la decisione presa dai rappresentanti della FIA di non sanzionare la pole position in regime di bandiera gialle ottenuta da Rosberg sull’Hungaroring, è destinata a far discutere a lungo. O anche a qualcosa in più, perché il fronte dei piloti è compatto come non mai. Come dicavamo, ad eccezione di Rosberg, ma questo è il gioco della parti.

La sostanza è un’altra e Sebastian Vettel ha radiografato molto bene l’accaduto...
“La cosa peggiore di questa situazione è che noi siamo un esempio – ha spiegato il ferrarista – immaginiamo che la prossima settimana in una gara di kart ci sia una doppia bandiera gialla a causa di pilota che è uscito di pista. Una situazione frequente, con i commissari che arrivano in soccorso in piena pista. Dopo quello accaduto qui questo weekend, allora magari i ragazzi penseranno che non è necessario rallentare più di tanto, dopo aver visto che in Formula 1 si fa così. Noi siamo al vertice del motorsport, e siamo un riferimento per tantissimi piloti che militano in altre categorie. Questo è quello che non mi piace di questa storia”.

Vettel ha anche detto la sua sulla genesi di una situazione tutt’altro che chiara...
“Una volta avevamo una tecnologia meno avanzata, ogni pista era divisa in tre settori e quando c’era una bandiera gialla non si poteva migliorare nell’intermedio della settore in questione. Era molto chiaro, così come era chiaro il regolamento: in caso di doppia bandiera gialla bisognava “prepararsi ad un'eventuale fermata della monoposto”. Oggi sembra che nella stessa circostanza sia sufficiente rallentare qualche chilometro orario di velocità o perdere un decimo e mezzo, ma non credo che questo voglia dire che ci si sta preparando a fermarsi. C’è bisogno di chiarezza, è necessario capire cosa si può fare e cosa no. Soprattutto per tutelare chi lavora in pista e per l’esempio che diamo ai giovani”.

Anche Valtteri Bottas dice la sua...
“Parliamoci chiaro – ha spiegato Valtteri Bottas – nella qualifiche incriminate quando ho visto la doppia bandiera gialla ho rallentato di sei decimi in una curva, e questo testimonia che ero pronto a fermarmi. Se rallenti di un decimo diventa difficile credere che fossi pronto all’eventualità di trovare una monoposto ferma in pista. Credo sia molto importante che prima della prossima gara ci sia un chiarimento su cosa si intenda per rallentamento”.

Anche dopo la sua quarta vittoria ungherese, Hamilton è tornato sulla vicenda del giorno prima, rincarando la dose di polemiche sull’operato della FIA.
“I commissari hanno bisogno di trovare qualche tipo di soluzione – ha commentato il campione del Mondo - perché nei miei 23 anni di corse mi è sempre stato detto che se c’è una bandiera gialla si rallenta, e se c’è una doppia-gialla bisogna essere pronti a fermarsi. Dobbiamo parlare con Charlie Whiting e chiarire il tutto prima della prossima gara”.

E Rosberg cosa dice, visto che si trova messo all'angolo dai colleghi?
“Ho rallentato di 30 km/h in quel punto, che in Formula 1 vuol dire parecchio. Ed ho anticipato di 30 metri il punto di frenata. Quindi sicuramente ho ridotto significativamente la mia velocità, è per questo che i Commissari hanno preso la loro decisione. La pista si stava asciugando, ed ho migliorato negli altri settori”.

Un discorso che fila, ma non per gli altri piloti transitati in quel punto insieme a Rosberg. Per loro una pole position in regime di bandiere gialle non è accettabile fino a quando ci saranno queste regole sportive. L’impressione è che il tutto sarà oggetto di discussione nel briefing che precederà il Gran Premio di Germani...

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