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Horner: "Max esagerato? Ma se ha zero punti di penalità!"

Christian Horner, team principal della Red Bull, racconta i momenti successivi all'incidente di Verstappen alla Copse di Silverstone e alla paura nel non udire risposte dal proprio pilota dopo l'impatto. Poi, ecco una stoccata a Hamilton: "E' lui l'aggressore".

Max Verstappen, Red Bull Racing

Red Bull Content Pool

Subito dopo il contatto avvenuto tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, costato all’olandese un violento urto contro le barriere esterne della curva Copse di Silverstone, sul muretto box della Red Bull ci sono stati momenti di grande preoccupazione. A cinque giorni dall’episodio Christian Horner ha raccontato l’apprensione seguita all’incidente di Verstappen, motivando anche le dichiarazioni rilasciate poco dopo l’incidente. Il team principal della Red Bull ha infine sottolineato la volontà di arrivare a Budapest mettendosi alle spalle quanto accaduto a Silverstone.

“Quello di domenica scorsa è stato il più grande incidente che Max ha subito nella sua carriera agonistica – ha spiegato Horner - il primo, e si spera anche l'ultimo, nel quale è stato necessario un ricovero in ospedale. Quando dopo l’impatto Max non ha risposto alla chiamata via-radio della squadra, il tempo si è fermato. In quel momento dimentichi tutto, pensi solo alle condizioni del pilota, una persona di famiglia per tutti noi, sono istanti che ti ricordano come il rischio sia sempre presente nel nostro sport. Quando Max è finalmente riuscito a parlare, il sollievo è stato enorme, così come vederlo poco dopo scendere dall'auto aiutato dall'equipe medica: è stata una sensazione incredibile”.

“A causa della violenza dell'impatto – ha proseguito Horner - con picco di ben 51 G, il personale medico si è assicurato che non vi fossero lesioni interne o problemi neurologici, come ad esempio una commozione cerebrale. Dopo aver completato i controlli preliminari presso il Silverstone Medical Center, è stato deciso che Max dovesse essere trasportato in elicottero al Coventry Hospital per una TAC ed una risonanza magnetica, al fine di assicurarsi che non ci fossero problemi interni e neurologici. Max è stato monitorato e poi dimesso dall'ospedale intorno alle 22:00, ed è stato in grado di tornare a casa il giorno seguente. Gli ho parlato di nuovo lunedì mattina e si sentiva come se avesse avuto a che fare con…Tyson Fury. Era malconcio e contuso, ma si sentiva anche fortunato e molto grato all’equipe medica. E, in vero stile Max, stava già cercando di dimenticare l’accaduto pensando alla prossima tappa in Ungheria”.

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Max ha zero punti di penalità sulla sua licenza…

Wolff ha confermato di aver trovato inappropriati i commenti molto “personali” rilasciati dalla Red Bull, accusata dal team principal della Mercedes di aver puntato il dito in modo molto diretto nelle loro dichiarazioni. “Ci tengo a chiarire – ha replicato Horner – che abbiamo assistito ad un incidente tra due dei migliori piloti al mondo. Se ci si ritrova con il proprio pilota in ospedale e con l'entità di eventuali lesioni non è ancora chiarita, ed aggiungo anche che se ci si ritrova con la monoposto fuori gara e con i Commissari Sportivi che riconoscono l’altro pilota coinvolto nell’incidente come responsabile dell’accaduto, credo sia naturale che l'emozione entri in gioco, per tutti coloro che sono coinvolti, da una parte e dall’altra”.

“C’è chi ha sottolineato che Max è stato "eccessivamente aggressivo" – ha proseguito Horner - rispondo che basta vedere i punti di penalità sulla sua licenza: zero. Il che vuol dire che non è stato mai riconosciuto colpevole di errori in pista negli ultimi anni. Il Max Verstappen aggressivo esordiente diciassettenne a cui si riferisce Hamilton, non è il Max Verstappen di oggi, così come Hamilton oggi non è lo stesso pilota rispetto a quando è entrato in questo sport. Parliamo di due piloti intransigenti nel loro stile di guida, ma entrambi professionisti altamente qualificati e con una grande esperienza. La realtà è che Hamilton si sta scontrando con un rivale che ora ha a disposizione una monoposto competitiva, sono d'accordo che entrambi i piloti debbano rispettarsi, ma domenica è stato Lewis l'aggressore”.

A Budapest per riscattarsi

“Nonostante sia ancora un po' malconcio e contuso – ha concluso Horner – Max sarà ancora più motivato in pista, vogliamo mantenere la nostra leadership in campionato. Non credo che si porterà dietro strascichi di Silverstone, Max vuole parlare in pista, è determinato a lasciarsi alle spalle questo incidente e usarlo come ulteriore motivazione per il resto della stagione, come d’altronde lo siamo noi. Al di là dell’esito finale, ci sono stati molti aspetti positivi che possiamo trarre dal weekend di Silverstone: l'anno scorso ci eravamo qualificati ad un secondo dalle Mercedes, quest'anno ci siamo confermati a un decimo. Avevamo una monoposto molto veloce, e siamo stati in grado di battere tutti nella Sprint Race, il che dimostra come lo sforzo monumentale della squadra e della Honda ci abbia permesso di colmare il divario con la squadra sette volte campione del mondo. Ora la pressione è su di loro.

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