Historic Minardi Day: un punto fermo per oltre 9 mila appassionati
Gian Carlo è soddisfatto della terza edizione condivisa con Formula Imola e Trofeo Bandini. A Imola sono state protagoniste molte F1 che hanno fatto la storia dei GP: oltre alla Mercedes W04 di Costa e alla Tyrrell 6 ruote di Martini c'erano molte "regine".
Foto di: Franco Nugnes
Oltre 9 mila appassionati hanno animato il paddock della terza edizione dell’Historic Minardi Day che si è svolta sabato e domenica all’Enzo e Dino Ferrari di Imola. Gian Carlo Minardi è stato il “pifferaio magico” che ha saputo attrarre dietro di sé una parata di campioni e oltre 150 vetture storiche.
La visita di Valtteri Bottas nel paddock, il finlandese è arrivato sabato in elicottero visto che nel tardo pomeriggio è stato premiato a Brisighella con il Trofeo Bandini, ha impreziosito l’evento accettando di incontrare gli appassionati in una sessione di autografi dopo aver dato uno sguardo alle 28 monoposto di F.1 protagoniste nei box.
Ovviamente l’attenzione di Valtteri è andata in particolare alla Mercedes W04, l’ultima freccia d’argento aspirata che nel 2013 aveva vinto tre GP che faceva bella mostra di sé in attesa che Aldo Costa la guidasse il giorno dopo.
Il tecnico parmense,responsabile del Progetto e Sviluppo della Mercedes, infilarsi nell’abitacolo della W04, ha vissuto una giornata come fosse un vero GP, perché il team di Brackley ha preso la cosa molto sul serio, mandando una squadra completa di ingegneri e meccanici che ha trattato Aldo come se fosse… Lewis Hamilton.
Nel box numero 2 di Imola c’era anche una troupe che ha filmato ogni movimento di Aldo e presto vedremo un filmato di questa favola che è diventata realtà. L’anno scorso era stato Gian Carlo Minardi a infilarsi nel cockpit della M192-Lamborghini, mentre in questa edizione è stata la volta del tecnico nato nel team Faentino e che ha reso imbattibile la Mercedes per quattro anni di fila in F1.
Pochi box più in là di quello Mercedes c’era anche Gabriele Tredozi con la “sua” Minardi PS04: il tecnico di Brisighella è accomunato a Costa non solo dalla voglia di guidare una F1. I due ingegneri hanno condiviso un pezzo di storia Minardi e, quando, Aldo è approdato alla Ferrari è toccato a Gabriele disegnare le macchine faentine.
Non è passata in secondo piano nemmeno la presenza del vulcanico Mauro Forghieri capace di regalare chicche di storia durante la presentazione del libro “Capire la Formula 1. I segreti della sua evoluzione dagli anni ’60 a oggi” scritto a quattro mani con Marco Giachi.
La sinergia fra Formula Imola e il Trofeo Bandini ha funzionato, anche se la prestigiosa premiazione nel borgo medioevale ha certamente tolto un po’ di visibilità alla prima giornata imolese. La collaborazione, che può essere portata avanti, visto che Minardi è stato la cerniera fra i due eventi, dovrà trovare un migliore “incastro”.
Ha destato attenzione e curiosità l’esibizione di Nick Heidfeld con la Mahindra di Formula E: il silenzio della monoposto full electric è stato in netto contrasto con il suo delle F1 storiche che hanno suonato la musica dei pistoni, in un connubio fra passato e futuro al quale dovremo abituarci sempre più spesso.
Gian Carlo Minardi è soddisfatto: “E’ stato un fine settimana incredibile ed emozionante. Devo ringraziare tutti i partecipanti per la passione che ogni anno ci mettono, portando all’Historic Minardi Day pezzi unici che hanno regalato emozioni indescrivibili agli appassionati. Non capita tutti gli anni di avere ospiti contemporaneamente Valtteri Bottas, Aldo Costa al volante della Mercedes F1 e la Formula E. Concludo con un grande grazie a tutto lo staff e ai volontari ex-Minardi. Non resta che metterci al lavoro sulla quarta edizione consapevole che ci sono diversi aspetti che sono migliorabili”.
Vedere Pierluigi Martini alternarsi al volante della Minardi 189 con la Tyrrell P34 di Ronnie Peterson, è stato qualcosa di speciale, visto che la famosa 6 ruote appena restaurata non dovrebbe più girare.
Nelle due giornate gli appassionati che sono accorsi al Santerno hanno avuto accesso ai box e al paddocke per ammirare Formula 1, Formula 2, Formula 3, Formula 3000, Gran Turismo e Prototipi che hanno scritto le pagine più emozionanti del panorama sportivo a quattro ruote, potendo incontrare tecnici e piloti.
Tanti sono stati i personaggi che hanno fatto tappa a Faenza, in occasione della gara di golf tra Vip e piloti che ha aperto la kermesse, e poi a Imola: Gabriele Tarquini, Gianni Morbidelli, Pierluigi Martini, Alessandro Nannini, Luca Badoer, Riccardo Patrese, Miguel Angel Guerra, Gabriele Lancieri, Sergio Campana, Emanuele Pirro, Paolo Barilla, Matteo Bobbi, Alex Caffi, Carlo Facetti, Roberto Ravaglia, Prisca Taruffi, oltre ai giovani kartisti Andrea Kimi Antonelli e Nicholas Pujatti.
L’Historic Minardi Day si è concluso con una straordinaria carovana composta dalle oltre cento vetture protagoniste della parata d’auto d’epoca, del 1° Trofeo Circuito del Savio.
Entusiasti i fortunati che hanno avuto la possibilità di fare un giro di pista con Alfa Romeo, Lamborghini e Dallara Stradale. Chi ha voluto alzare la soglia dell’adrenalina ha potuto girare sulla biposto della Coloni Motorsport.
Pier Giovanni Ricci (Direttore Autodromo): “Il successo di questa terza edizione dell’Historic Minardi Day conferma quanto l’Autodromo di Imola sia il palcoscenico perfetto quando si parla di storia del motorsport, di grandi emozioni e dell’inconfondibile sound delle vetture di Formula 1. Ringrazio Gian Carlo Minardi e Francesco Asirelli, patron del Trofeo Bandini, per averci portato un campione del calibro di Valtteri Bottas e la Mahindra di Formula E. E ora dobbiamo essere pronti per la Superbike”.
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