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Hembery: "Degrado elevato sulle UltraSoft, ma dipende dalla pista"

Paul Hembery, boss di Pirelli Motorsport, ha fatto un primo bilancio riguardo le gomme usate oggi dai piloti nelle prime due libere di Yas Marina. Alto il degrado su UltraSoft e SuperSoft ma dipende dalle condizioni della pista.

Paul Hembery, Direttore Pirelli Motorsport nella conferenza stampa FIA

Foto di: XPB Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Jenson Button, McLaren MP4-31
Esteban Ocon, Manor Racing MRT05
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM09
Nico Hulkenberg, Sahara Force India F1
Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team RS16
Pascal Wehrlein, Manor Racing MRT05

Notevole evoluzione della pista sul circuito di Yas Marina, specie durante le FP1. Per questo motivo, man mano che le condizioni sono migliorate, diversi piloti hanno abbassato i tempi su una mescola più dura rispetto a quelli fatti su quella più morbida utilizzata in precedenza. Nel tardo pomeriggio, però – quando si sono svolte le FP2, nello stesso orario di qualifiche e gara – le condizioni della pista si sono stabilizzate, per cui sono arrivati tempi rappresentativi su ogni mescola.

Le FP2 sono iniziate alle 17:00, con temperature della pista che nel corso della sessione sono scese parecchio, e di oltre 10 gradi rispetto alle prime prove libere. Come previsto, l’ultrasoft si è dimostrata la mescola più veloce, stabilendo il miglior tempo della giornata con Lewis Hamilton su Mercedes: 1m40.861s, di oltre un secondo più veloce rispetto alle FP2 dello scorso anno (sulle supersoft).

La superficie liscia e le condizioni variabili della pista hanno fatto sì che le differenze di velocità tra le varie mescole siano state ragionevolmente piccole rispetto ad altri circuiti. Finora, circa 0,8 secondi separano la supersoft dalla ultrasoft. I team hanno completato le simulazioni di gara e qualifica, con le due Mercedes al top, divise da soli 0,079s.

Paul Hembery, direttore motorsport Pirelli: “Come previsto, consumo e degrado sono ragionevolmente elevati sulle mescole più morbide, a causa dell’elevata accelerazione longitudinale e delle frenate impegnative tipiche di questa pista. Ma la situazione dipende molto dallo stato della pista, cambiato durante tutto il giorno per la normale evoluzione e anche per il calo delle temperature in FP2. Per i piloti la scelta dell’assetto e della strategia è come inseguire un bersaglio in movimento, il che aggiunge un ulteriore elemento alla sfida della finale del campionato. Oggi abbiamo già visto alcuni dei piani influenzati dalle scelte dei pneumatici pre-evento di ciascun pilota, anticipazione di quelle che saranno le possibili strategie individuali in gara”.

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