Hamilton: per la Gazzetta è lo sportivo dell'anno e per Brawn ha una guida surreale
Il penta-campione inglese è stato votato dal quotidiano rosa come l'uomo del 2018, mentre il direttore generale della F1, Ross Brawn, eleva Lewis al rango di Schumacher e Senna: "Ci sono piloti che sanno inventare prestazioni che vanno oltre le qualità del mezzo".
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
La Gazzetta dello Sport ha votato Lewis Hamilton come l’uomo del 2018 nel mondo dello sport: il campione inglese secondo i giornalisti del quotidiano rosa ha preceduto Cristiano Ronaldo, l’asso della Juventus, e Eliud Kipchoge, il maratoneta e mezzofondista keniota.
Grazie alle imprese di Hamilton, la Formula 1 ha riconquistato un po’ di visibilità al di fuori del mondo degli addetti ai lavori. Il giudizio su Lewis, però, va ben oltre il quinto titolo mondiale conquistato con la Mercedes.
Ad accendere il faro sul britannico sono stati alcuni episodi che hanno avvicinato il britannico a campionissimi come Michael Schumacher e Ayrton Senna capaci d’imprese che sono andate oltre il potenziale delle monoposto che stavano guidando.
È dello stesso avviso Ross Brawn, il direttore generale della F1, che eleva Hamilton ai migliori campioni di tutti i tempi: contano certo le 11 vittorie su 21 GP disputati nel 2018, ma per l’ex dt ferrarista la differenza l’hanno fatta giri molto speciali come quello della pole nel GP di Singapore.
La Mercedes non era parsa la monoposto più competitiva e nel team erano pronti a essere la terza forza a Marina Bay, mentre Hamilton è riuscito a… inventare una pole che ha lasciato sbalorditi gli stessi uomini della Stella…
"A volte il campione è capace di trovare le prestazioni che non ti aspetteresti - ha dichiarato Brawn a Motorsport.com – e ci sono state un paio di occasioni, in particolare nelle qualifiche, nelle quali Lewis ci ha dato una dimostrazione del suo talento”.
"Ha semplicemente tolto il respiro alle persone che lo stavano a guardare. In questi frangenti non puoi che essere spettatore di qualcosa di fantastico, perché semplicemente non sai da dove viene fuori quella performance”.
"Tutti pensano di sapere quale sia il riferimento della pista e all'improvviso il pilota inventa qualcosa che cambia proprio i punti di riferimento”.
"E’ una cosa che ho avuto la fortuna di vedere a volte con Michael Schumacher. E prima l'avevamo vissuto anche con Ayrton Senna. Quest’anno in un paio di occasioni è toccato a Lewis: queste sono cose che ricordi perché, come ingegnere, non riesco quasi a capire da dove siano venute fuori certe prestazioni.
"È come se avesse raggiunto un livello surreale".
"Lewis ha avuto un 2018 straordinario per la costanza che ha dimostrato in tutto l'anno, non ha commesso errori, ed è stato relativamente paziente, quando forse non aveva la macchina migliore. Nel 2019 speriamo di avere più battaglia con gli avversari…”.
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