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Hamilton: il problema non è solo Vettel, ma anche Bottas

L'inglese ha concluso quarto una gara a più facce dopo la penalità che in griglia lo ha portato a partire dall'ottavo posto. Lewis all'improvviso mette anche il campagno di squadra fra i possibili pretendenti al titolo. Perché se a Silverstone...

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Il vincitore della gara Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 festeggia con, Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Andrew Shovlin, Chief Race Engineer, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-17, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 F1 W08 lottano per la posizione
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 F1 W08  ed Esteban Ocon, Sahara Force India VJM10 alla partenza dell
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Tra Valtteri Bottas e Lewis Hamilton alla vigilia del giro di boa del campionato ci sono quindici punti. Poca roba, che sarebbe ancora meno se in Spagna la sua power unit (versione vecchia, montata in extremis) non avesse ceduto in gara.

Lo scorso anno i due arci-rivali (Hamilton e Rosberg) lasciarono il Red Bull Ring separati da undici punti, in piena lotta per il titolo. Chissà cosa penserà Bottas osservando la classifica di campionato, e chissà cosa penserà Toto Wolff. E visto che non è fantascienza ipotizzare che tra una settimana a Silverstone Bottas possa trovarsi in gara davanti ad Hamilton, la domanda sorge spontanea: cosa potrebbe decidere la Mercedes?

Il lato positivo di questa situazione di classifica è che Wolff & Lauda possono giocare a due punte, un grandissimo vantaggio nella classifica Costruttori e nei successi di tappa. La controindicazione la conoscono molto bene proprio i due boss del team Mercedes, reduci da una tremenda (sotto questo aspetto) stagione 2016.

Questo sarà uno degli interrogativi con cui si arriverà a Silverstone, ma intanto nel paddock ci si interroga ancora sullo strano weekend di Lewis Hamilton.

Per lunga parte della gara l'inglese si è lamentato via-radio di problemi alle gomme e di vibrazioni, poi dopo la corsa la sua versione è cambiata:
“Ho avuto una buona gara, non ho avuto problemi con i miei pneumatici. Quando ho effettuato il pit-stop non ho avuto il tempo di chiedere una regolazione dell’ala anteriore diversa dalla solita, volevo meno carico, e sarebbe stata la scelta corretta”.

Hamilton è stato molto attivo nelle comunicazioni con il muretto-box per tutta la gara, ed ha sorpreso che abbia deciso di passare dalle supersoft montate al via alle ultrasoft dopo 31 giri, quando Bottas con il compound più tenero è riuscito a percorrere ben 41 tornate.

Il motivo lo ha spiegato lo stesso Hamilton, alle prese per molti giri con Raikkonen senza mai avere la possibilità di passare la Ferrari. L’unica chance era l’undercut (effettuato con successo), e visti i riscontri positivi che arrivavano dalla monoposto di Bottas, la squadra ha deciso che non sarebbe stato un rischio montare le ultrasoft.

Stuzzicato sull’argomento Bottas, Hamilton è invece tornato in versione… politically correct:
“Valtteri ha fatto un lavoro fantastico sia ieri sia oggi, ed ha meritato di vincere. Se guardiamo i risultati ha avuto anche un ritiro, sì, quindi la sua classifica dovrebbe anche essere migliore. Non c’è mai stato un motivo per cui non debba essere considerato un pilota che lotta per il campionato, forse solo per qualcuno di voi ha deciso che non ci sarebbe stato. Il risultato di oggi dimostra il contrario”.

E i venti punti di ritardo da Vettel?
“Non guardo troppo in questo momento, potrebbero essere venti, o trenta o quaranta. Ovviamente non è piacevole quando sai che devi iniziare una gara dalla quarta fila piuttosto che dal terzo posto, ma ho ottenuto comunque dei punti importanti, e oggi non credo fosse possibile fare di più”.

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