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Hamilton: "eSport? Non servono. Gioco a Call of Duty con Leclerc"

Lewis ha ammesso di non essere un fan delle gare simulate, ma sta collaborando con Gran Turismo e gioca con i colleghi a Call of Duty.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 Team

Lewis Hamilton, Mercedes F1 Team

Jack Ke

Sino a ora Lewis Hamilton è stato assente dai grandi eventi di eSport proliferati in questi mesi, in cui la pandemia da COVID-19 ha costretto all'interruzione tutti i campionati di motorsport e, più in generale, ogni evento sportivo a livello nazionale ed internazionale.

Molti colleghi di Lewis, piloti di F1 compresi, si sono cimentati in simulazioni di gare, mentre Hamilton, come detto, ha preferito non farlo. Il 6 volte iridato, però, non è stato lontano dalle consolle, bensì ha preferito passare il suo tempo sfruttando altri giochi.

Non a caso Lewis ha fatto sapere di aver giocato con altri piloti di F1, ma non certo sfruttando simulazioni virtuali di corse: "Ho giocato a Call of Duty con Charles Leclerc e Pierre Gasly".

Max Verstappen e Lando Norris sono stati tra i piloti più attivi nelle gare simuate. Hamilton ha invece ammesso di non essere attratto da quel tipo di giochi: "Non sono interessato a gare di guida simulata", ha ammesso Lewis in un video Mercedes.

"Ma Gran Turismo e Sony mi hanno appena inviato tutta la postazione. Sono cresciuto giocando a Gran Turismo, spendendo ore e ore a guadagnare soldi per comprare tutte le auto disponibili. E' stata davvero una bella opportunità".

"Per questo ho lavorato con loro negli ultimi 2 anni, ho avuto modo di fare questa sfida, di battere i miei temi. Ho corso da solo, cercando di battere i miei giri migliori. E' stato frustrante da morire, perché i miei giri erano decenti, credo!".

"E' stato davvero bello arrivare in F1. Ho giocato tanto a giochi dedicati alla categoria e non vedevo l'ora di avere una vera monoposto, la mia macchina. Da quando sono arrivato in F1, però, non ho più giocato ad alcun gioco di corse, in particolare di F1. Non so perché".

"In Gran Turismo, fortunatamente, non ho dovuto lavorare per guadagnare la mia auto, perché avrei dovuto impiegare molto tempo. Mi hanno mandato dei crediti e ho comprato la macchina. E' incredibile pensare che l'auto che io e il mio team abbiamo contribuito a far evolvere e costruire negli anni è in questo gioco e che la gente possa guidarla".

Hamilton, però, ha sottolineato come non sia mai stato un grande fan dei simulatori. Per questo passa poco tempo nella struttura all'avanguardia che è stata realizzata nella fabbrica della Mercedes a Brackley.

"Non uso mai i simulatori. lo faccio molto di rado. Con i simulatori è molto difficile perché il movimento non è mai perfetto. E' qualcosa che cercano di migliorare costantemente. Ovviamente se sei a casa e hai il sedile del simulatore che non si muove, e la tua mente ti dice invece che la macchina si muove, non ricevi alcun segnale di movimento".

"Devi andare oltre la tua mente e non mi piace molto farlo attraverso questo processo. Anche perché poi, nella realtà, è tutto completamente differente. Personalmente non trovo che sia un vantaggio usare il simulatore, ma se guardiamo al lato divertente del gioco, quando ci si sfida con le persone online, è la fase positiva".

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