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Haas VF-16: non è solo un copia incolla della Ferrari

La Haas VF-16 pur essendo un clone della Ferrari per scocca, power unit, cambio e sospensione posteriore, mostra delle linee diverse dalla SF16-H a cominciare dal muso...

Haas VF-16

Foto di: Haas F1 Team

Haas VF-16
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Haas VF-16
Haas VF-16

La domanda che tutti gli appassionati si sono fatti è semplice: quanto somiglia la Haas F1 alla nuova Ferrari? La risposta è immediata: meno di quanto ci si aspettasse. La VF-16, questo è il suo nome, è la prima monoposto che riporta un team americano in Formula 1 nel mondo dei Gran Premi dopo la Haas – Lola del 1986 (nessuna parentela di Gene ma solo un’omonima con il vecchio Carl Haas) è una… Ferrarina per quanto attiene il disegno della scocca, la power unit, il cambio e delle sospensioni, mentre il maquillage, la carrozzeria, è parecchio diverso. A cominciare da un muso che è corto ma sembra meno estremo di quello della SF16-H.

La squadra diretta dall’italiano Gunther Steiner ha cercato di sfruttare tutte le opportunità che le attuali regole della Formula 1 hanno lasciato a un debuttante per entrare nel Circus con l’obiettivo di non essere relegato al fondo della griglia come è accaduto ad HRT, Virgin Marussia e Caterham quando si sono affacciate nel 2010.

Gli americani hanno allacciato un vincolo stretto con Maranello pescando a piene mani nel personale del Reparto Corse e hanno fissato la base tecnica a Varano de Melegari alla Dallara, ma scegliendo come galleria del vento proprio quella del Cavallino. Non avendo un passato nel Circus e non essendo iscritta al mondiale nel 2015, la Haas F1 ha utilizzato come primo modellino di galleria la “copia” di quello SF15-T e poi il clone della Rossa 2016 costruito da Dallara.

L’operazione che ha scatenato molte proteste in Gran Bretagna, invece è stata benedetta dalla FIA che non ha trovato niente di irregolare: una volta tanto gli specialisti del Cavallino e quelli della Haas F1 hanno trovato il modo di trarre un reciproco vantaggio da usare quest’anno. La Ferrari ha goduto del doppio delle ore di galleria del vento, mentre la squadra americana si affaccia nei Gp con una monoposto che sulla carta guarda subito a metà schieramento con Romain Grosjean e Esteban Gutierrez.

Va riconosciuto a Rob Taylor, direttore tecnico, e Ben Agathangelou, capo degli aerodinamici, di aver avuto la personalità di disegnare qualcosa di diverso nella livrea grigio e rossa (anticipata da Motorsport.com Italia) anche se il cordone ombelicale di tutto quello di importante che c’è è di matrice Maranello, a cominciare dall’ala anteriore che è quella della SF15-T. La sospensione anteriore, per esempio, che è a schema push rod, ha anche il triangolo inferiore stretto a diapason.

Per una descrizione più accurata della vettura vi diamo appuntamento a più tardi…

 

 

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