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Guerra in F1? Dal 2020 vietate sospensioni e prese d'aria uguali ad un altro team

Renault e McLaren ontro Haas, Toro Rosso e Racing Point accusate di avere una vita troppo facilitata nella realizzazione delle macchine: dal prossimo anno non potranno più avere alcune parti uguali a Ferrari, Red Bull e Mercedes. Ma non si volevano ridurre i costi?

Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-19

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

In F1 è scoppiata la guerra? Altro che accordo condiviso sulle regole 2020. Ieri a Londra è partita un’azione di Renault e McLaren contro Haas, Toro Rosso e Racing Point, vale a dire i team clienti rispettivamente di Ferrari, Red Bull e Mercedes per limitare l’escalation delle monoposto che adottano il retrotreno (e non solo) delle vetture varate dai top team.

Il team di Enstone e quello di Woking hanno fatto votare dallo Strategy Group e dalla F1 Commission che dal prossimo anno non si potranno più acquistare le geometrie delle sospensioni e le prese d’aria da altre squadre.

Il provvedimento sarebbe scattato per evitare di favorire la proliferazione dei team satellite che sono visti come la polvere negli occhi da chi crede che la F1 debba restare l’espressione più alta dell’automobilismo mondiale con monoposto realizzate con l’intera proprietà intellettuale del progetto.

La decisione potrebbe sembrare in contraddizione con la spinta che FOM e FIA stanno dando alle squadre affinché nel futuro prossimo in F1 si cerchi di abbattere i costi adottando delle parti standard (si parla della scatola che contiene l’ingranaggeria del cambio e delle brake duct anteriori), ma in realtà non è così perché Renault e McLaren ritengono che facendo copia e incolla Haas, Toro Rosso e Force India possono trarre dei grandi benefici non solo nella definizione dei sistemi di raffreddamento ma anche aerodinamici.

È evidente che l’azione dei due team motorizzati Renault è finalizzata a non rendere più possibile la nascita di monoposto copia: a un Costruttore importante come la Casa francese non deve essere facile da digerire l’idea che la R.S.19 possa stare dietro alla “Ferrarina” costruita a Varano de’ Melegari da Dallara su idee e disegni del Reparto Corse della Scuderia.

Questo “strappo” rischia di rompere gli equilibri nel Circus, dando una “mazzata” al modello di business che ha permesso alla Haas di lottare per il quarto posto nel mondiale Costruttori dopo appena tre anni di permanenza nel mondo dei GP.

La Toro Rosso, adottando la stessa power unit della Red Bull, ha potuto esercitare un’economia di scala con il team di Milton Keynes condividendo diverse soluzioni: va detto che la squadra faentina, per non mettere in difficoltà lo sviluppo della RB15, ha scelto di montare alcune parti della macchina di Adrian Newey dello scorso anno come le sospensioni posteriori, ma non si è fatta problemi a replicare l’impianto di raffreddamento della macchina di Verstappen e Gasly.

E il bello che tre motoristi su quattro hanno anche bocciato la proposta FIA di ridurre il consumo dell’olio da 0,6 litri per 100 km a 0,3 litri a partire dal 2020: la motivazione è stata semplice perché il provvedimento sarebbe costato molto in termini di sviluppo dei motori. Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…

 

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