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Grosjean si chiarisce con Hamilton sulla linea antirazzismo

Romain Grosjean ha confermato di aver avuto una telefonata di 45 minuti con Lewis Hamilton dopo il Gran Premio d'Ungheria per chiarire un malinteso che si era creato sul movimento antirazzismo in F1.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Romain Grosjean, Haas F1 Team in conferenza stampa

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Romain Grosjean, Haas F1 Team in conferenza stampa

Simon Galloway / Motorsport Images

Hamilton era rimasto infastidito da alcuni commenti di Grosjean, che aveva suggerito che i piloti non avevano bisogno di inginocchiarsi ad ogni gara, dopo averlo già fatto in occasione di quella inaugurale.

L'osservazione di Grosjean ha spinto Hamilton a parlare di quella che considerava un'inutile "battaglia" per mantenere questa spinta antirazzista nella testa dei suoi colleghi.

Ma ora è emerso che Grosjean aveva preso questa posizione in quanto direttore della GPDA (associazione dei piloti), dovendo rappresentare quindi anche quei piloti che non si sentivano a proprio agio a continuare le proteste.

Parlando della telefonata con Hamilton prima del Gran Premio di Gran Bretagna, Grosjean ha ammesso che forse la sua posizione era sbagliata, ma allo stesso modo si è detto anche turbato delle critiche di Hamilton, che lo avevano portato ad essere etichettato come razzista sui social media.

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"E' stata una bella chiacchierata con Lewis" ha detto il pilota della Haas. "Ho detto che mi dispiaceva, forse l'ho fatto nel modo sbagliato, ma sentivo di doverlo fare in quel momento. Nella GPDA, lavoriamo con il voto di maggioranza e, da direttore, sentivo che non avrei fatto il mio lavoro se non avessi ascoltato anche quelli che non erano contenti di continuare".

"Lui ha detto che il punto è che la mia opinione era ascoltata proprio perché sono uno dei direttori. E penso che avesse ragione su questo punto".

"E' stata davvero una bella telefonata e gli ho detto che però non ero molto contento che la cosa fosse uscita sui media, perché sui mie social network sono stato accusato di essere razzista, quando non è così. Non c'è nessuno che possa dire di avermi visto mai comportare in quel modo, quindi non sono stato contento di essere stato trattato così".

"Sono stato uno dei primi a sostenere la cosa e a spingere affinché ci mettessimo in ginocchio. Sono ancora speranzoso che un giorno riusciremo ad inginocchiarci tutti e 20 sulla griglia di partenza, ma credo che ad un certo punto succederà".

Grosjean ha detto che, dopo aver sistemato le cose con Hamilton, la GPDA ed il campione del mondo hanno avuto colloqui con la FIA e Liberty Media per organizzare una protesta più formale a Silverstone questa settimana.

"E' difficile per noi piloti organizzare le cose nel corso di un evento, perché abbiamo tante cose da seguire" ha aggiunto. "Volevamo una linea guida da Liberty ed una procedura chiara, prima della gara, come abbiamo fatto in Austria".

"Penso che questo accadrà e che sarà più chiaro per tutti noi, che sapremo esattamente cosa fare".

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