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Green: "Il poco ego ci ha portato a fare una RP20 simil Mercedes"

Andy Green, direttore tecnico della Racing Point, spiega come sia stato possibile lasciare alle spalle le idee usate sino al 2019 per adottare quelle della Mercedes.

Sergio Perez, Racing Point RP20

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Dopo diversi anni la Racing Point ha abbandonato le sue idee di progettazione per abbracciare una nuova filosofia. Questa, lo ricordiamo, ha partorito una monoposto - la RP20 - ad assomigliare in maniera sinistra alla Mercedes W10, quella che ha vinto entrambi i titoli iridati di Formula 1 nel 2019.

Andy Green, direttore tecnico della Racing Point, ha spiegato come e perché il team di Silverstone abbia deciso di accantonare tutte le idee usate sino al 2019 - vedi assetto rake in stile Red Bull - per abbracciare quelle Mercedes.

"Per noi questo è un grande vantaggio e penso anche che molti team non sarebbero in grado di fare quello che abbiamo fatto, perché ci sono troppe teste coinvolte che hanno il loro ego. Noi non abbiamo avuto questi problemi e questo sarà il nostro grande vantaggio".

"C'è troppa sindrome: 'Oh, no. Questa non è un'idea partorita nel nostro team. Faremo le nostre cose perché le conosciamo meglio".

"Noi stiamo correndo per il quarto posto, a qualche secondo dalla Mercedes. Quindi per noi è difficile sederci in una stanza e scegliere di usare le nostre idee pensando che queste siano meglio di quelle Mercedes".

"Copiare" dai migliori

La Racing Point ha il preciso obiettivo di tornare ad occupare il quarto posto nel Mondiale Costruttori dopo aver ceduto lo scettro alla McLaren nella stagione passata. Green ha spiegato di aver voluto cambiare completamente approccio per raggiungere l'obiettivo.

"Siamo stati completamente onesti tra noi, dicendoci: 'Guardiamo chi sta facendo un lavoro migliore del nostro. Cosa stanno facendo? Cosa riescono a fare così bene?'. E così quelle sono le discussioni che si possono avere quando non ci sono tanti ego nel team. Tutti vogliono fare meglio. Questo sarà il nostro punto di forza".

"Per noi è stato sicuramente difficile guardarci negli occhi e dirci di lasciarci alle spalle tutto quello che abbiamo fatto sino a oggi. E' stato im diverso tipo d'apprendimento. Ed è un concetto di cui non abbiamo una reale comprensione".

"E' stata una sfida significativa perché non si è trattato di prendere un concetto, guardare le foto e preparare la macchina. Abbiamo dovuto comprendere la filosofia e il concetto di base".

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